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La tempesta geopolitica che ha investito il Medio Oriente durante il weekend ha scatenato una reazione a catena sui mercati finanziari globali, con le criptovalute che hanno subito una delle correzioni più significative degli ultimi mesi. Bitcoin ha attraversato per la prima volta dal 8 maggio la soglia psicologica dei 100.000 dollari, toccando brevemente quota 98.500 dollari prima di tentare un recupero. Il crollo ha trascinato con sé l'intero comparto delle valute digitali, con Ethereum che ha registrato perdite superiori al 7%, precipitando fino a 2.135 dollari.
Le tensioni internazionali accendono la volatilità
Il trigger della vendita massiccia è stato l'attacco aereo statunitense contro le strutture nucleari iraniane, un'escalation che ha riacceso le preoccupazioni per la stabilità regionale. Le minacce di Teheran di chiudere lo Stretto di Hormuz, arteria vitale per il trasporto del petrolio mondiale, hanno amplificato i timori degli investitori. La situazione si è ulteriormente complicata con le dichiarazioni della Russia, che avrebbe confermato la disponibilità di alcuni paesi a fornire armi nucleari all'Iran.
Nonostante la gravità degli sviluppi geopolitici, i mercati azionari hanno mostrato una reazione relativamente contenuta, con i futures in calo di appena lo 0,5%. Questo contrasto evidenzia come le criptovalute mantengano una sensibilità particolare agli shock esterni, fungendo spesso da barometro delle incertezze globali.
Una settimana cruciale per l'economia americana
Il calendario economico della settimana si presenta particolarmente denso, con una serie di indicatori che potrebbero influenzare significativamente le decisioni della Federal Reserve. Lunedì verranno pubblicati i dati preliminari del PMI manifatturiero e dei servizi di giugno, indici che forniscono una lettura anticipata delle condizioni economiche.
Martedì sarà la volta dei dati sulle vendite immobiliari e sulla fiducia dei consumatori, mentre particolare attenzione sarà rivolta all'intervento del presidente della Fed Jerome Powell davanti al Congresso. Le sue dichiarazioni su inflazione e prospettive economiche potrebbero fornire indicazioni cruciali sulla direzione futura della politica monetaria.
Il clou della settimana arriverà venerdì con la pubblicazione del PCE (Personal Consumption Expenditures) di maggio, l'indicatore inflazionistico prediletto dalla Federal Reserve per le sue decisioni sui tassi di interesse. Giovedì completerà il quadro con i dati definitivi del PIL del primo trimestre 2025.
Il recupero delle valute digitali
Dopo il tonfo iniziale, i mercati delle criptovalute hanno mostrato segnali di stabilizzazione durante le prime ore di contrattazione asiatica di lunedì. La capitalizzazione totale del settore, che aveva toccato un minimo di 3,15 trilioni di dollari, ha iniziato a recuperare terreno. Bitcoin è riuscito a riconquistare la soglia dei 101.000 dollari, mentre Ethereum ha rimbalzato fino a 2.240 dollari.
Tra le altcoin, la maggior parte ha chiuso in territorio negativo, con l'eccezione di Hyperliquid che ha contrastato il trend generale. Questa dinamica selettiva riflette la continua maturazione del mercato delle criptovalute, dove gli investitori dimostrano una crescente capacità di discriminazione tra diversi asset digitali.
La combinazione tra tensioni geopolitiche e un fitto calendario di dati economici promette di mantenere elevata la volatilità nei prossimi giorni. Gli analisti suggeriscono cautela, considerando che i mercati crypto potrebbero rimanere particolarmente sensibili sia agli sviluppi del conflitto mediorientale che alle indicazioni sulla futura politica monetaria americana.