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Gli investimenti in prodotti finanziari legati alle criptovalute continuano a mantenere un ritmo sostenuto, con flussi positivi che si protraggono ormai da quasi due mesi consecutivi. Tuttavia, dietro i numeri apparentemente incoraggianti si nasconde una crescente prudenza degli investitori, alimentata dall'incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve americana in materia di tassi d'interesse. La settimana scorsa ha registrato altri 224 milioni di dollari in nuovi capitali, portando il totale del periodo a 11 miliardi di dollari, ma l'entusiasmo sembra essersi stemperato rispetto alle settimane precedenti.
Il sorpasso di Ethereum su Bitcoin ribalta le dinamiche tradizionali
In uno scenario che avrebbe sorpreso molti osservatori anche solo qualche mese fa, Ethereum ha dominato completamente i flussi di capitale della settimana, attirando ben 296,4 milioni di dollari in nuovi investimenti. Questo risultato porta il totale degli afflussi verso la seconda criptovaluta più capitalizzata a circa 1,5 miliardi di dollari nelle ultime sette settimane, rappresentando il 10,5% di tutti gli asset in gestione nei prodotti d'investimento collegati a Ethereum.
Secondo CoinShares, si tratta del periodo più prolungato di afflussi verso Ethereum dalle elezioni presidenziali americane del 2020. James Butterfill, responsabile della ricerca per CoinShares, ha evidenziato come questo trend suggerisca un rinnovato interesse degli investitori verso l'ecosistema Ethereum, probabilmente alimentato dalle aspettative legate agli sviluppi tecnologici e alle applicazioni di finanza decentralizzata.
Bitcoin perde terreno per la seconda settimana consecutiva
Sul fronte opposto, Bitcoin ha registrato deflussi netti per 56,5 milioni di dollari, il secondo episodio negativo consecutivo. Anche i prodotti finanziari che scommettono al ribasso su Bitcoin hanno visto uscite di capitale per la seconda settimana di fila, suggerendo una generale riduzione dell'interesse verso la criptovaluta più nota al mondo.
Questa inversione di tendenza riflette le difficoltà di Bitcoin nel mantenere livelli di prezzo superiori ai 105.000 dollari, con traders che sembrano orientarsi verso Ethereum o semplicemente riducendo l'esposizione complessiva al settore delle criptovalute. Il fenomeno potrebbe indicare una rotazione settoriale all'interno del mercato crypto piuttosto che un abbandono generalizzato.
Geografia degli investimenti: Stati Uniti in testa, Asia in difficoltà
Dal punto di vista geografico, gli Stati Uniti si confermano il mercato più attivo con 175 milioni di dollari in afflussi netti. L'Europa mantiene una presenza significativa con la Germania che contribuisce per 47,8 milioni, seguita dalla Svizzera con 15,7 milioni. Anche Canada e Australia mostrano segnali positivi con rispettivamente 9,8 e 6,5 milioni di dollari.
Tuttavia, non tutte le regioni seguono questo trend positivo. Il Brasile ha registrato deflussi per 9,2 milioni di dollari, mentre Hong Kong ha visto uscire 14,6 milioni, interrompendo bruscamente la serie di record legati al lancio dei nuovi ETF crypto locali. Questo dato asiatico risulta particolarmente significativo considerando l'importanza strategica della regione per il settore delle criptovalute.
Altcoin in fase di stallo, mercato in attesa di segnali
Il segmento delle criptovalute alternative continua a mostrare scarsa convinzione da parte degli investitori. Sui ha registrato modesti afflussi per 1,1 milioni di dollari, mentre XRP prosegue la sua fase negativa con deflussi per 6,6 milioni, la terza settimana consecutiva in territorio rosso.
Nonostante l'impatto monetario limitato di questi movimenti, essi riflettono la generale mancanza di direzione nei mercati delle altcoin durante questa fase di consolidamento. Gli investitori sembrano preferire le criptovalute più consolidate o attendere segnali macroeconomici più chiari prima di avventurarsi in asset più speculativi.