Il settore delle stablecoin americane sta vivendo una trasformazione epocale con l'ingresso di un nuovo attore istituzionale che ridisegna gli equilibri di potere. Erebor, una banca specializzata in criptovalute con forti legami nella Silicon Valley e nella cerchia del presidente Trump, ha ottenuto mercoledì una licenza bancaria federale condizionata dall'Office of the Comptroller of the Currency, un'agenzia chiave del Dipartimento del Tesoro. Si tratta di un evento raro: prima d'ora, solo Anchorage Digital aveva ricevuto tale privilegio nel mondo crypto.
Il nome scelto per l'istituto non è casuale: Erebor richiama la "Montagna Solitaria" che ospita il drago Smaug nella saga de Il Signore degli Anelli, un riferimento che evoca tesori custoditi gelosamente. E di tesori finanziari si parla davvero, considerando che la banca avrebbe raccolto oltre 250 milioni di dollari in finanziamenti. Tra i sostenitori figurano Palmer Luckey, noto per la sua attività nel settore delle armi, e le società di Joe Lonsdale e Peter Thiel, cofondatori di Palantir. Non è un dettaglio trascurabile che Luckey e Lonsdale abbiano sostenuto apertamente Trump nella campagna elettorale del 2024, mentre Thiel mantiene da tempo stretti rapporti con il vicepresidente J.D. Vance.
La velocità con cui Erebor ha ottenuto l'approvazione ha colto di sorpresa il settore. Nathan McCauley, amministratore delegato di Anchorage, aveva dichiarato durante un evento stampa del mese scorso che riteneva necessari almeno diciotto mesi perché un concorrente potesse ottenere una licenza simile. "Ottenere licenze bancarie è estremamente difficile", aveva affermato con sicurezza. Invece Erebor ci è riuscita in soli quattro mesi, dimostrando come l'amministrazione Trump abbia accelerato drasticamente i processi di approvazione nel settore crypto.
Il mercato delle stablecoin, che fungono da equivalenti digitali del dollaro permettendo agli utenti di effettuare operazioni senza accedere direttamente alla valuta tradizionale, vale attualmente oltre 312 miliardi di dollari. Secondo le previsioni raccolte su Myriad, un mercato predittivo sviluppato dalla società madre di Decrypt, esiste una probabilità del 68% che questo valore superi i 360 miliardi di dollari entro febbraio 2026. La crescita esplosiva del settore è stata ulteriormente alimentata dall'approvazione del GENIUS Act lo scorso luglio, che ha stabilito un quadro normativo chiaro per l'emissione e lo scambio di stablecoin negli Stati Uniti.
McCauley aveva paragonato proprio il possesso di una licenza bancaria federale al "biglietto d'oro di Willy Wonka" dopo l'entrata in vigore della nuova legge. "È la licenza più interessante del paese ora, perché consente di emettere stablecoin in un modo che nessun altro tipo di entità può fare", aveva spiegato. Una licenza bancaria federale permette infatti a un'istituzione di operare a livello nazionale, accettare depositi e concedere prestiti, oltre ad altri privilegi significativi. Con il GENIUS Act, queste prerogative si estendono all'emissione di stablecoin, creando un vantaggio competitivo enorme.
Anchorage ha già capitalizzato questa posizione privilegiata, firmando come emittente della nuova stablecoin dedicata al mercato americano di Tether, denominata USAT, oltre ad altri prodotti simili. Sul sito web dell'istituto, fino a poche ore fa, campeggiava ancora la scritta che la definiva "l'unica banca crypto con licenza federale negli Stati Uniti". Un primato che ora deve condividere con Erebor, anche se quest'ultima deve ancora soddisfare alcuni requisiti di audit e sicurezza nei prossimi mesi prima di poter ufficialmente aprire e servire clienti.
Nella domanda presentata all'OCC, Erebor ha dichiarato l'ambizione di diventare "l'entità più regolamentata nella conduzione e facilitazione di transazioni in stablecoin". Il piano aziendale prevede anche l'offerta di prodotti creditizi, conti deposito, gestione della tesoreria, emissione di carte di credito e servizi di pagamento. Un programma ambizioso che mira a posizionare la banca come player integrato nel nascente ecosistema finanziario digitale americano.
La corsa alle licenze bancarie nel settore crypto si è intensificata negli ultimi mesi. Giganti del calibro di Coinbase, l'exchange di criptovalute, il processore di pagamenti Stripe, l'emittente di stablecoin Paxos e Circle, che emette USDC, hanno tutti presentato domanda per ottenere licenze bancarie simili. Persino Sony ha depositato oggi stesso la propria richiesta, con l'obiettivo di emettere stablecoin tra le altre attività. La posta in gioco è troppo alta per rimanere fuori dal gioco, e la finestra di opportunità creata dal nuovo contesto normativo potrebbe non rimanere aperta a lungo.
L'approvazione rapida di Erebor solleva interrogativi sul futuro del settore e sulla strategia regolatoria dell'amministrazione Trump. Se da un lato l'apertura verso le criptovalute favorisce l'innovazione e la competitività americana nel settore fintech globale, dall'altro la facilità con cui vengono concesse licenze così potenti potrebbe generare preoccupazioni sui rischi sistemici per il sistema bancario nazionale. Il settore delle stablecoin, che fino a poco tempo fa operava in un limbo normativo, si trova ora al centro di una rapida istituzionalizzazione che ne ridefinirà completamente i confini nei prossimi anni.