Il piccolo regno himalayano del Bhutan si appresta a completare una trasformazione tecnologica che potrebbe ridefinire gli standard globali per i sistemi di identità digitale nazionale. Entro il primo trimestre del 2026, gli oltre 800.000 cittadini bhutanesi vedranno le proprie credenziali d'identità ancorate sulla blockchain Ethereum, in quella che rappresenta una svolta inedita per un paese di queste dimensioni. La strategia adottata dal governo punta a sfruttare la trasparenza di una blockchain pubblica mantenendo però riservati i dati personali sensibili, che non verranno mai caricati direttamente sulla rete.
Il modello tecnico su cui si basa l'intero sistema prevede l'utilizzo di prove crittografiche e hash per confermare l'autenticità delle attestazioni d'identità. In pratica, banche, enti governativi e fornitori di servizi potranno verificare le credenziali dei cittadini confrontandole con le prove pubbliche registrate su Ethereum, senza mai accedere ai dati personali effettivi. Questi ultimi rimarranno conservati al di fuori della blockchain, sotto il controllo diretto delle autorità governative e protetti da specifiche normative.
L'approccio del Bhutan alla sovranità digitale non è nato dal nulla. Nel 2024 il paese aveva già compiuto un passaggio cruciale, migrando il proprio sistema di identità auto-sovrana da Hyperledger Indy a Polygon, proprio per affrontare problemi di scalabilità e prestazioni. Quella transizione ha fornito le basi tecniche e operative per l'attuale integrazione con Ethereum, considerata dai responsabili del progetto come un naturale passo successivo verso una maggiore affidabilità e apertura.
La cerimonia di lancio, tenutasi alla presenza di alte cariche governative e di figure di spicco della comunità Ethereum, ha segnato simbolicamente l'inizio di questa fase. Tra i presenti figuravano rappresentanti della Ethereum Foundation e i co-fondatori della piattaforma, che hanno sottolineato il carattere pionieristico dell'iniziativa. Per il governo bhutanese si è trattato di una giornata storica, descritta come una pietra miliare nel progetto di digitalizzazione dei servizi pubblici del paese.
Tuttavia, dietro gli annunci ufficiali restano aperti numerosi interrogativi operativi. Come verranno gestiti i costi delle transazioni sulla blockchain pubblica? Quali strumenti digitali, app o portafogli dovranno utilizzare i cittadini per accedere al sistema? E soprattutto, come funzionerà il servizio nelle zone rurali e montane del paese, dove la connettività internet è ancora discontinua? Il team responsabile della National Digital Identity (NDI) ha assicurato che queste questioni verranno affrontate nel corso dei prossimi mesi, man mano che la migrazione procede verso la scadenza prevista.
Per i cittadini comuni, il cambiamento dovrebbe risultare praticamente invisibile nella quotidianità. L'interfaccia utente e le procedure di autenticazione resteranno le stesse, mentre il sistema di verifica opererà in background sfruttando le chiavi crittografiche e le prove registrate sulla blockchain. L'obiettivo dichiarato è bilanciare trasparenza e privacy, offrendo verifiche affidabili senza compromettere la riservatezza dei dati personali.
Dal punto di vista internazionale, l'iniziativa bhutanese rappresenta un caso di studio particolarmente rilevante. Gli esperti del settore fanno notare come la maggior parte dei sistemi nazionali di identità digitale vengano tradizionalmente gestiti su reti chiuse o su ledger con accesso controllato. Ancorare prove d'identità su una blockchain pubblica e ampiamente utilizzata come Ethereum costituisce un approccio insolito, soprattutto a questa scala. Gli osservatori riconoscono il potenziale in termini di trasparenza e verificabilità, ma mettono anche in guardia sui costi a lungo termine, sulle questioni di governance e sulla necessità imprescindibile di solide tutele legali per i dati dei cittadini.
Con Ethereum che attualmente viene scambiato intorno ai 3.954 dollari, il contesto tecnologico e finanziario appare favorevole per sperimentazioni di questo tipo. Resta da vedere se l'esempio del Bhutan ispirerà altri paesi a seguire una strada simile, oppure se le complessità operative e normative freneranno l'adozione su scala più ampia di sistemi d'identità nazionale basati su blockchain pubbliche.