Il mercato delle criptovalute sta attraversando una fase di forte turbolenza, con Bitcoin (BTC) che ha perso quota sotto i 105.000 dollari per la prima volta da giugno scorso, innescando un'ondata di vendite che ha bruciato oltre 600 miliardi di dollari di capitalizzazione complessiva in poco più di una settimana. Il crollo arriva dopo che la principale criptovaluta aveva toccato il suo massimo storico intorno ai 126.000 dollari all'inizio del mese, evidenziando la natura volatile del mercato in una fase che molti analisti consideravano ancora parte di un ciclo rialzista. La narrativa del "digital gold" viene ora messa alla prova mentre l'oro tradizionale continua a macinare nuovi record, con Bitcoin che ha perso il 32% rispetto all'oro dal suo picco di agosto.
L'aggiornamento più recente del 18 ottobre ha portato con sé un'analisi drastica da parte di John Glover, Chief Investment Officer di Ledn, che ha dichiarato senza mezzi termini: "Il bull run di Bitcoin è finito". Glover prevede che dopo aver rotto il supporto chiave degli 108.000 dollari, il mercato entrerà in una fase ribassista prolungata che potrebbe durare fino alla fine del 2026, con target compresi tra 70.000 e 80.000 dollari. Secondo la sua analisi tecnica, Bitcoin avrebbe completato un movimento in cinque onde al rialzo secondo la teoria di Elliott, aprendo ora la strada a una correzione strutturale di lungo periodo.
La pressione di vendita attuale non è frutto solo di dinamiche tecniche, ma affonda le radici in fattori macro-economici complessi. Il timore di una nuova escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, con il presidente Donald Trump pronto a riaccendere le tensioni tariffarie, ha colpito duramente gli asset di rischio. Alex Kuptsikevich di FxPro ha sottolineato come il mercato crypto sia scivolato a 3,57 trilioni di dollari di capitalizzazione, con una dinamica particolarmente preoccupante: non si tratta di un semplice scivolone in un mercato sottile, ma di un massiccio sell-off alla ricerca di un nuovo bottom.
Lark Davis, autore della newsletter Wealth Mastery, ha evidenziato come alcuni analisti stiano già ipotizzando un ritracciamento verso la fascia 80.000-90.000 dollari, mentre il sentiment del mercato si deteriora rapidamente. Il fenomeno del "panic selling" si sta intensificando, con stop-loss che vengono innescati in cascata e buyer cauti che tentano di individuare il bottom senza successo. David Siemer, CEO di Wave Digital Assets, ha descritto l'attuale dinamica come un mix di vendite in preda al panico, attivazione di ordini stop e tentativi selettivi di acquisto sui minimi.
Nonostante il quadro fosco, non tutti gli operatori vedono nero. Siemer mantiene un cauto ottimismo per un recupero nel quarto trimestre, condizionato però a diversi fattori: un allentamento delle politiche commerciali protezionistiche, maggiore chiarezza normativa e segnali di una possibile svolta dovish della Federal Reserve. Secondo questa visione, se il leverage viene ripulito dal sistema e si verificano nuovi afflussi di capitale, Bitcoin ed Ethereum (ETH) potrebbero guidare un rimbalzo inizialmente volatile che poi si espanderebbe verso le altcoin più solide.
Il confronto con l'oro fisico si fa sempre più impietoso per i sostenitori di Bitcoin. Peter Schiff, noto critico delle criptovalute e bull dell'oro, ha ironizzato sui social definendo Bitcoin "fool's gold" e invitando gli holder a vendere prima di "divertirsi ad andare in bancarotta". La perdita di trazione della narrativa del "digital gold" rappresenta un colpo psicologico significativo per un asset che negli ultimi anni aveva costruito gran parte della sua value proposition proprio su questa similitudine.
Il contesto macro rimane complesso: mentre Wall Street aveva registrato una domanda record per gli ETF spot su Bitcoin approvati dalla SEC, e l'amministrazione Trump aveva abbracciato pubblicamente il settore crypto, il cosiddetto "debasement trade" contro il dollaro e altre valute fiat non sta producendo i benefici attesi per Bitcoin. La rottura del supporto psicologico dei 100.000 dollari potrebbe innescare un'ulteriore leg down, con il mercato che monitora attentamente i livelli di liquidazione e l'accumulo da parte delle whale.
Nei prossimi mesi, gli investitori dovranno navigare un ambiente caratterizzato da elevata volatilità, dove i catalizzatori politici e macro-economici potrebbero prevalere sull'analisi tecnica. La pulizia del leverage accumulato durante la fase rialzista, combinata con la necessità di rinnovata fiducia istituzionale, determinerà se questo rappresenta una correzione salutare all'interno di un mercato bull di lungo termine o l'inizio di un crypto winter prolungato. La risposta della Fed nelle prossime riunioni e l'evoluzione delle tensioni commerciali USA-Cina saranno determinanti per il destino di Bitcoin e dell'intero ecosistema crypto nei prossimi trimestri.