Il mercato delle criptovalute ha vissuto una giornata di forte rialzo lunedì, in concomitanza con un evento storico sui mercati finanziari asiatici: l'indice di riferimento giapponese Nikkei ha infranto la soglia dei 49.000 punti per la prima volta nella sua storia, segnando un guadagno del 25% dall'inizio dell'anno. Questo scenario positivo sui mercati tradizionali ha fornito il carburante necessario per una ripresa generalizzata delle valute digitali, con Bitcoin che ha superato quota 111.000 dollari. L'intreccio tra dinamiche politiche, dati macroeconomici e indicatori tecnici ha creato un ambiente favorevole per gli asset rischiosi.
La spinta all'azionario nipponico è arrivata dalla politica interna: secondo i media ufficiali, il Partito Liberal Democratico di Sanae Takaichi formerà un'alleanza con il partito di destra Nippon Ishin, consolidando la sua posizione come nuovo Primo Ministro del Giappone. Takaichi è nota per essere una fervente sostenitrice dell'Abenomics, quella strategia economica che combina tassi di interesse bassi, politica fiscale espansiva e riforme strutturali. Questa rinnovata predilezione per politiche monetarie accomodanti arriva in un momento in cui la Federal Reserve americana si prepara a tagliare i tassi due volte entro la fine dell'anno.
Bitcoin ha registrato un incremento del 3,7% nelle 24 ore, recuperando dai minimi di 103.602 dollari toccati la settimana precedente. L'intero comparto delle criptovalute ha seguito l'andamento della moneta digitale più capitalizzata: Ether, XRP, Solana, BNB e Dogecoin hanno guadagnato tra il 3% e il 5% nello stesso periodo. L'indice CoinDesk 20 ha chiuso in rialzo del 3,6% a quota 3.685 punti, confermando un sentiment positivo diffuso.
Dal punto di vista dell'analisi tecnica, gli indicatori on-chain hanno fornito segnali incoraggianti. Il rapporto RVT di Bitcoin, che mette in relazione la capitalizzazione realizzata con il valore delle transazioni on-chain, è diminuito sensibilmente. Secondo la piattaforma di analisi Alphractal, storicamente forti cali del RVT hanno preceduto le principali fasi rialziste, poiché indicano che Bitcoin viene utilizzato, accumulato e trasferito, non semplicemente detenuto nei portafogli.
Nel fine settimana, Michael Saylor, presidente esecutivo di Strategy, la società quotata che detiene la maggiore riserva di Bitcoin al mondo, ha lasciato intendere l'imminenza di nuovi acquisti della criptovaluta. Questo tipo di annunci da parte di figure così influenti nel settore tende ad alimentare le aspettative del mercato.
Anche dalla Cina sono arrivati dati economici superiori alle attese. Le azioni cinesi sono salite dello 0,90% sulla scia dei dati sul PIL del terzo trimestre, che hanno mostrato una crescita del 4,8% su base annua, leggermente sopra le previsioni del 4,7%. Il tasso di crescita trimestrale ha anch'esso superato le aspettative, portando il PIL dall'inizio dell'anno a superare l'obiettivo annuale del 5% fissato da Pechino.
Il contesto valutario ha fornito un ulteriore supporto agli asset denominati in dollari. L'indice del dollaro, che misura il valore del biglietto verde rispetto alle principali valute fiat, è leggermente sceso a 98,40, creando condizioni favorevoli per Bitcoin e altre criptovalute. Nel frattempo, l'oro è rimasto sostanzialmente stabile attorno ai 4.250 dollari, mostrando segni di esaurimento del trend rialzista: storicamente, questo fenomeno ha spesso coinciso con l'inizio di nuove fasi ascendenti per Bitcoin.
La convergenza di questi fattori macroeconomici dipinge un quadro complesso ma potenzialmente favorevole per le criptovalute. L'adozione di politiche monetarie espansive sia in Giappone che negli Stati Uniti, combinata con dati economici cinesi robusti e un dollaro in leggero indebolimento, crea un ambiente in cui gli investitori potrebbero essere più propensi a cercare rendimenti superiori attraverso asset più rischiosi. Resta da vedere se questa dinamica si confermerà nelle prossime settimane, soprattutto alla luce delle decisioni che la Federal Reserve prenderà nei prossimi mesi.