Il mercato delle criptovalute continua a fare i conti con uno dei suoi capitoli più controversi: quello dei Non-Fungible Token (NFT). Dopo l'esplosione speculativa del 2021 che ha visto movimentare oltre 50 miliardi di dollari, il settore degli NFT rappresenta oggi un monito per l'intero ecosistema crypto su cosa accade quando la speculazione pura prende il sopravvento sui fondamentali. Con un crollo del 98% dei lanci NFT del 2024 ormai considerati "morti", l'analisi di questo fenomeno offre lezioni cruciali per investitori e sviluppatori blockchain.
Il confronto con altri strumenti finanziari è spietato ma illuminante. Attualmente esistono 4.297 ETF quotati contro circa 3.500 azioni pubbliche, ma nel mondo crypto la sproporzione è ancora più marcata: dopo Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH), migliaia di token alternativi popolano il mercato, collettivamente etichettati come "shitcoin" dalla community. Gli NFT hanno seguito una traiettoria simile, trasformandosi rapidamente da strumento tecnologico per l'autenticazione di proprietà digitale a puro veicolo speculativo.
Il picco della mania NFT si è materializzato tra fine 2021 e inizio 2022, con vendite che hanno toccato cifre astronomiche. The Merge di Pak ha stabilito il record assoluto con 91,8 milioni di dollari il 2 dicembre 2021, seguito da Everydays: The First 5000 Days di Beeple venduto all'asta da Christie's per 69,3 milioni. Otto collezioni hanno superato individualmente il miliardo di dollari in volumi di scambio, secondo i dati di CryptoSlam.
Le cifre aggregate delle principali collezioni rivelano l'entità del fenomeno: Axie Infinity ha generato 4,3 miliardi di dollari, seguito da Bored Ape Yacht Club con 3,4 miliardi e CryptoPunks a 3,3 miliardi. Mutant Ape Yacht Club ha raggiunto 2,2 miliardi, mentre NBA Top Shot si è fermato a 1,5 miliardi. Complessivamente, le prime 100 collezioni hanno movimentato 39,2 miliardi di dollari in transazioni on-chain.
La dinamica psicologica dietro questo fenomeno ricalca i pattern classici delle bolle finanziarie: un asset di nuovo tipo con valore fondamentale dubbio, impennate di prezzo vertiginose, endorsement di celebrità e copertura mediatica acritica. Durante il lockdown pandemico, i "Crypto Bros" arricchiti dal bull run delle criptovalute hanno guidato la carica, trascinando speculatori retail che hanno scommesso capitali da 10.000-20.000 dollari senza adeguata comprensione del rischio.
La questione fondamentale per l'intero settore crypto rimane irrisolta: come può così tanto capitale confluire verso asset con valore intrinseco zero o prossimo allo zero? L'utilità teorica degli NFT per autenticare proprietà di beni digitali unici o luxury goods fisici come borse Hermès o biglietti per concerti è innegabile. Tuttavia, il passaggio da strumento tecnologico utile a veicolo speculativo è stato istantaneo, rendendo gli NFT più simili alla mania dei tulipani olandesi del XVII secolo che a qualsiasi fenomeno recente.
Il crollo del mercato NFT offre una prospettiva interessante anche rispetto ad altre allocazioni di capitale nel settore tech. Mentre la spesa in capex per l'intelligenza artificiale viene spesso criticata come eccessiva, appare quasi razionale se confrontata con i 50 miliardi bruciati nel boom-bust degli NFT. La differenza cruciale sta nei fondamentali: l'AI produce infrastrutture e capacità computazionali riutilizzabili, mentre la maggior parte degli NFT rappresenta esclusivamente speculazione FOMO-driven.
Per il mercato crypto più ampio, l'esperienza NFT sottolinea l'importanza di distinguere tra innovazione tecnologica reale e hype speculativo. La blockchain di Ethereum su cui molti NFT sono stati emessi continua a svilupparsi con utilità concrete in DeFi, layer 2 e smart contract. Il problema non risiede nell'infrastruttura, ma nell'uso degenerato che ne è stato fatto durante la fase maniacale.
Gli analisti del settore suggeriscono strategie di contenimento del rischio per gli investitori crypto: segregare gli impulsi speculativi in "cowboy account" separati, mantenendo isolati i capitali destinati a investimenti più razionali. Questo approccio riconosce la componente psicologica del trading crypto senza permettere che comprometta l'intero portafoglio. La storia recente dimostra che SPACs, hedge fund crypto, shitcoin e NFT seguono pattern simili: la maggioranza non merita attenzione seria, ma il fascino del gioco rimane potente.
Guardando avanti, il mercato NFT potrebbe trovare utilità di nicchia in applicazioni specifiche legate alla proprietà digitale verificabile, ma difficilmente recupererà i volumi del 2021. Per l'ecosistema crypto nel suo complesso, questa rimane una lezione fondamentale su come la speculazione incontrollata possa distorcere anche tecnologie promettenti, danneggiando la credibilità dell'intero settore presso regolatori e investitori istituzionali.