Il mercato delle stablecoin vive un momento di fermento senza precedenti, con operazioni di M&A miliardarie che stanno ridisegnando il settore dei pagamenti crypto. Ma non tutte vanno a buon fine: Coinbase ha infatti annullato l'acquisizione di BVNK, la startup britannica specializzata in infrastrutture per pagamenti in stablecoin, nonostante le trattative fossero arrivate alla fase di due diligence e le parti avessero siglato un accordo di esclusiva lo scorso ottobre. La valutazione sul tavolo era di circa 2 miliardi di dollari, una cifra che avrebbe rappresentato il deal più grande mai realizzato nel segmento stablecoin, superando di quasi il doppio gli 1,1 miliardi che il gigante fintech Stripe ha sborsato per Bridge a febbraio scorso.
L'exchange con sede negli Stati Uniti non ha fornito dettagli sulle ragioni che hanno portato alla rottura delle negoziazioni. Un portavoce della piattaforma si è limitato a dichiarare che "entrambe le parti hanno concordato reciprocamente di non procedere" dopo aver discusso la potenziale acquisizione. BVNK, dal canto suo, ha preferito non rilasciare commenti sulla vicenda, lasciando gli analisti del settore a speculare sui motivi dietro il mancato closing di un'operazione così rilevante per l'ecosistema crypto.
Il fallimento dell'accordo Coinbase-BVNK non oscura però il trend dominante nel settore: le stablecoin sono diventate l'asset class più ambita per acquisizioni e partnership strategiche. Questi token ancorati a valute fiat come il dollaro statunitense promettono di rivoluzionare l'infrastruttura finanziaria tradizionale, accelerando i trasferimenti transfrontalieri e riducendo drasticamente le commissioni rispetto ai sistemi legacy. La loro natura stabile, contrapposta alla volatilità di Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH), li rende particolarmente attraenti per use case commerciali e per l'adozione mainstream.
Il fermento attorno alle stablecoin ha attirato l'attenzione dei colossi dei pagamenti tradizionali. Mastercard sta attivamente esplorando il settore, avendo in passato mostrato interesse proprio per BVNK e trovandosi ora in trattative avanzate per acquisire Zerohash, provider di infrastrutture crypto e stablecoin, per una cifra compresa tra 1,5 e 2 miliardi di dollari. Anche player fintech di dimensioni più contenute stanno puntando su questo segmento: Modern Treasury ha acquisito la startup Beam per circa 40 milioni di dollari lo scorso ottobre, mentre dal lato crypto-native emergono iniziative di protocolli DeFi consolidati come Aave Labs e della Monad Foundation, che sta sviluppando una blockchain dedicata.
Per Coinbase, l'acquisizione di BVNK avrebbe rappresentato il primo grande investimento nel settore delle infrastrutture per stablecoin, consolidando la strategia di espansione che l'exchange sta perseguendo attraverso operazioni di M&A ad alto profilo. Da gennaio, la piattaforma ha completato diverse acquisizioni significative, tra cui spicca l'acquisto dell'exchange di derivati crypto Deribit per 2,9 miliardi di dollari. Brian Armstrong, CEO di Coinbase, aveva dichiarato durante la conference call sui risultati del terzo trimestre che "tutte queste operazioni di M&A sono al servizio del nostro focus centrale su trading e pagamenti".
La dinamica delle stablecoin si inserisce in un contesto normativo in rapida evoluzione, particolarmente rilevante per il mercato europeo. Il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) entrato in vigore nell'Unione Europea sta definendo un framework chiaro per l'emissione e la gestione di stablecoin, potenzialmente accelerando l'adozione istituzionale ma imponendo requisiti stringenti di compliance. La presenza di player come BVNK nel Regno Unito, fuori dalla giurisdizione UE post-Brexit, aggiunge un ulteriore livello di complessità alle strategie di espansione delle major crypto statunitensi.
Il mercato ora osserverà con attenzione le prossime mosse di Coinbase nel segmento stablecoin, cruciale per l'espansione del settore dei pagamenti crypto. Nonostante il deal fallito, l'interesse strategico dell'exchange per questa vertical rimane evidente, mentre la competizione con Mastercard e altri giganti fintech per le acquisizioni più promettenti si intensifica. La questione centrale resta se le infrastrutture per stablecoin possano effettivamente giustificare valutazioni miliardarie in un settore ancora alla ricerca di adozione di massa oltre i confini dell'ecosistema crypto nativo.