Il castello di carte delle società treasury crypto sta crollando. Il modello di business che ha dominato il 2024 e i primi mesi del 2025 – comprare Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) o Solana (SOL) attraverso veicoli quotati in borsa e promettere rendimenti mirabolanti agli azionisti – si sta sgretolando mentre il mercato entra in una fase di correzione profonda. Con Bitcoin scivolato sotto i 100.000 dollari per la prima volta da giugno, le cosiddette Digital Asset Treasury firms (DAT) stanno vivendo un redde rationem che mette a nudo la fragilità di un ecosistema costruito più sulla narrazione che sui fondamentali.
Il crollo ha colpito duramente alcuni dei nomi più noti del settore. Nakamoto Holdings Inc., la società guidata da David Bailey – figura chiave nel rapporto tra l'amministrazione Trump e il mondo crypto – è passata da un picco di 35 dollari per azione dopo la fusione con KindlyMD a maggio, a quotazioni sotto il dollaro. Un tracollo del 97% che rappresenta uno dei fallimenti più spettacolari di questo ciclo di mercato. Bailey, soprannominato il "sussurratore crypto di Trump", aveva costruito la sua reputazione proprio sulla capacità di attrarre capitale retail verso questi veicoli d'investimento.
La meccanica era semplice: società quotate raccoglievano capitale attraverso emissioni azionarie e debito, accumulavano criptovalute nei loro bilanci, e promettevano agli investitori un'esposizione amplificata alle performance degli asset digitali. Funzionava magnificamente durante la fase bullish, quando il valore di mercato di queste aziende superava ampiamente il valore delle crypto detenute, creando quello che gli analisti chiamavano un "premium" o cushion. Quel cuscinetto si è praticamente dissolto.
Secondo i dati riportati, il valore medio dei token detenuti dalle treasury firms ora eguaglia appena la loro capitalizzazione di mercato combinata più il debito – un rapporto crollato drasticamente rispetto ai livelli di inizio anno. In altre parole, il mercato non riconosce più alcun valore aggiunto a queste strutture rispetto al semplice possesso diretto di crypto. Metaplanet Inc., la catena alberghiera giapponese convertita in Bitcoin treasury e guidata dall'ex trader Goldman Sachs Simon Gerovich, e The Smarter Web Co. nel Regno Unito hanno seguito traiettorie simili: impennate drammatiche seguite da crolli verticali.
Il problema fondamentale è strutturale. Come ha spiegato Rich Rosenblum, co-fondatore ed ex co-CEO di GSR, market maker crypto di primo piano, questi prodotti "si basano tanto sulla fiducia proiettata dai loro leader quanto sui fondamentali". Quando l'analisi tecnica inizia a mostrare crepe e la folla percepisce incertezza, quel circolo di fiducia si inverte rapidamente. Ed è esattamente ciò che sta accadendo.
L'offerta eccessiva di DAT ha saturato il mercato. Mentre all'inizio del 2024 queste società rappresentavano un'innovazione per portare gli investitori tradizionali nel mondo crypto senza dover gestire wallet o exchange, la proliferazione di veicoli simili ha diluito l'interesse. La domanda retail e istituzionale si è affievolita, mentre la competizione feroce per il capitale dei day trader ha frammentato ulteriormente la liquidità disponibile.
Il paradosso più amaro è che alcune di queste società, costruite teoricamente per accumulare crypto e ridurre la pressione di vendita sul mercato, stanno ora vendendo durante la debolezza – esercitando esattamente la pressione al ribasso che avrebbero dovuto compensare. Quando le azioni crollano e i debiti diventano insostenibili, liquidare parte del tesoro diventa l'unica opzione per sopravvivere, innescando una spirale negativa.
Figure come Michael Saylor di Strategy Inc. (precedentemente MicroStrategy) e Tom Lee, noto bull di Ethereum, hanno promosso aggressivamente questo modello. Saylor in particolare ha trasformato la sua società di software in una sorta di leveraged Bitcoin play, accumulando decine di migliaia di BTC attraverso emissioni di debito convertibile. Il rimbalzo tentativo di Bitcoin intorno ai 103.000 dollari di mercoledì offre poco sollievo a investitori che hanno visto evaporare miliardi in capitalizzazione di mercato.
Il selloff nel settore tech ha amplificato la correzione crypto, dimostrando ancora una volta come le correlazioni con i mercati tradizionali si intensifichino durante le fasi di stress. Gli investitori retail che cercavano esposizione attraverso queste società quotate – attratti dalla possibilità di comprare "crypto con un ticker azionario" nei loro conti broker tradizionali – si trovano ora con perdite che in molti casi superano quelle di chi aveva semplicemente acquistato Bitcoin direttamente.
Il futuro delle Digital Asset Treasury firms dipenderà dalla capacità di ricostruire credibilità e dimostrare un valore aggiunto concreto oltre alla semplice custodia di token. Con le gas fees in calo, i wallet sempre più user-friendly e gli ETF spot su Bitcoin ed Ethereum ampiamente disponibili, il caso d'uso per questi veicoli si è notevolmente indebolito. La selezione naturale del mercato sta già operando, e probabilmente solo le società con strategie di generazione di yield reale – attraverso staking, lending protocols DeFi o altri meccanismi produttivi – riusciranno a sopravvivere a questa fase di consolidamento. Per gli altri, il sogno di "wrappare crypto in un ticker azionario" si è trasformato in un incubo da cui sarà difficile risvegliarsi.