Il mercato delle criptovalute si trova in una fase di riflessione forzata che sta mettendo a nudo contraddizioni strutturali difficili da ignorare. Nonostante un contesto regolatorio favorevole negli Stati Uniti e l'assenza di crolli sistemici simili a quelli di FTX o Terra-Luna, Bitcoin (BTC) ha cancellato tutti i guadagni accumulati dall'inizio dell'anno, registrando un calo del 7% rispetto a gennaio. Il contrasto con l'S&P 500, in crescita del 15% nello stesso periodo, evidenzia come il problema non risieda nell'appetito per il rischio degli investitori, ma in dinamiche endogene al settore stesso.
La principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato aveva toccato un picco di 126.000 dollari a ottobre, segnando un rally del 30% alimentato dall'elezione di Donald Trump e dalle aspettative di una svolta pro-crypto a Washington. Tuttavia, mercoledì BTC è scivolato intorno agli 86.000 dollari, confermando una tendenza ribassista che non può più essere attribuita ai tradizionali capri espiatori. L'amministrazione Biden, accusata di soffocare l'innovazione attraverso regolamentazioni restrittive, è stata sostituita da un governo apertamente favorevole al settore, con nomine istituzionali crypto-friendly e progressi legislativi significativi al Congresso.
L'adozione istituzionale, teoricamente un catalizzatore di stabilità e legittimazione, ha effettivamente portato miliardi di dollari attraverso gli exchange-traded fund su Bitcoin. Eppure questa iniezione di liquidità non è bastata a sostenere il prezzo, sollevando interrogativi sulla capacità del mercato di convertire l'interesse istituzionale in crescita sostenibile. Il Nasdaq, fortemente orientato alla tecnologia, ha sovraperformato il mercato azionario più ampio, dimostrando che gli investitori non stanno evitando il rischio in generale, ma specificamente quello legato alle crypto.
Le cause tecniche del declino sono identificabili: un accumulo estremo di posizioni con leva finanziaria ha generato un flash crash a inizio ottobre, innescando liquidazioni massicce che hanno amplificato la volatilità. Questi strumenti derivati possono moltiplicare i profitti durante le fasi rialziste, ma espongono a rischi esponenziali quando il mercato inverte. Tuttavia, la durata del ribasso suggerisce problemi più profondi della semplice deleveraging post-crash.
Secondo l'economista della Cornell University Eswar Prasad, gli investitori retail stanno amplificando la volatilità dei prezzi crypto in entrambe le direzioni, attratti inizialmente dal rally post-elettorale senza particolare interesse per gli aspetti culturali o politici del settore. Quando i rendimenti hanno iniziato a deteriorarsi, non sono rimasti motivi sufficienti per mantenere l'esposizione. La fragilità di questo capitale speculativo emerge chiaramente nel momento in cui le performance finanziarie vengono meno.
Il problema culturale del settore è emerso con forza durante l'anno. Nonostante le conquiste sul piano normativo, l'industria non ha saputo gestire i suoi elementi più tossici: scammer, truffatori e provocatori che minano la credibilità dell'intero ecosistema. Durante l'estate, promotori di memecoin hanno rivendicato un'azione coordinata per lanciare sex toy durante partite della WNBA, presentandola come un'iniziativa per "rendere i meme di nuovo divertenti" – un episodio che ha rafforzato la percezione di immaturità dell'ambiente crypto.
Le truffe attraverso ATM crypto rappresentano un'epidemia crescente, costando agli americani oltre 330 milioni di dollari nel corso dell'anno. In casi estremi, investitori crypto sono stati vittime di sequestri per costringerli a rivelare le password dei loro wallet digitali. La società di analisi blockchain Chainalysis ha documentato oltre 30 di questi cosiddetti "wrench attack" nel 2025, sottolineando che molti crimini rimangono non denunciati. Uno di questi casi ha raggiunto rilevanza nazionale quando un investore ventottenne è fuggito da un appartamento di lusso a Manhattan, accusando due uomini di averlo tenuto prigioniero per settimane con minacce di morte.
Questa combinazione di fattori ha creato un ambiente in cui i nuovi investitori, specialmente quelli che hanno acquistato vicino al picco di ottobre, si trovano ora con perdite significative e poche ragioni per mantenere la fiducia. La mancanza di una narrativa convincente oltre al rialzo dei prezzi lascia il mercato vulnerabile a ogni segnale negativo. Le preoccupazioni latenti sul settore, temporaneamente sospese durante il rally, stanno riemergendo con forza nel momento in cui le aspettative di guadagni rapidi si scontrano con la realtà della volatilità estrema e dei rischi reputazionali ancora irrisolti.