Il settore della finanza decentralizzata sta per attraversare una trasformazione così profonda da rendere obsoleto il concetto stesso di DeFi come lo conosciamo oggi. Secondo Sid Powell, CEO e co-founder di Maple Finance, nei prossimi anni assisteremo alla completa fusione tra mercati tradizionali e infrastruttura blockchain, al punto che le istituzioni smetteranno di distinguere tra finanza decentralizzata e tradizionale. Non si tratta della fine della tecnologia crypto, ma della sua integrazione totale nel sistema finanziario globale, trasformandola nell'infrastruttura invisibile su cui poggeranno tutti i mercati dei capitali.
La provocazione di Powell è netta: "DeFi is dead". Ma questa dichiarazione va interpretata nel contesto di una visione in cui la blockchain diventa semplicemente il layer tecnologico standard per le transazioni finanziarie, esattamente come internet ha rivoluzionato il commercio senza che oggi ci si soffermi a pensare che Amazon è "e-commerce" piuttosto che semplice shopping. Il CEO di Maple Finance prevede che nel giro di un paio d'anni le istituzioni non faranno più distinzione tra DeFi e TradFi, perché tutta l'attività dei mercati dei capitali avverrà onchain.
Il parallelismo con la rivoluzione dell'e-commerce è illuminante per comprendere la portata del cambiamento. Prima dell'avvento di internet, l'acquisto di beni richiedeva la presenza fisica presso i commercianti; oggi la maggioranza delle transazioni avviene digitalmente perché è più efficiente, conveniente e spesso economicamente vantaggiosa. Powell sostiene che la stessa dinamica si replicherà nel settore dei servizi finanziari, dove la blockchain sostituirà progressivamente i sistemi legacy come infrastruttura per clearing e settlement, con i ledger pubblici che diventeranno lo standard per la maggior parte delle transazioni.
Il mercato del credito privato e dei titoli asset-backed rappresenta uno dei terreni più fertili per questa transizione. Il CEO di Maple Finance anticipa l'adozione massiccia di strutture crypto-native nei mercati del debito, includendo mutui garantiti da Bitcoin (BTC) e altri titoli garantiti da asset collegati a prestiti crypto. Anche gli emittenti di carte crypto, i cui crediti possono essere cartolarizzati e venduti nei mercati dei capitali, rientrano in questa visione di finanza completamente tokenizzata.
Naturalmente, questo pivot richiederà un framework regolamentare adeguato. I protagonisti di questa nuova finanza onchain saranno fondi sovrani, gestori di fondi pensione, assicurazioni e grandi asset manager: quella che Powell definisce "la classe manageriale che controlla i mercati finanziari mondiali" diventerà il principale detentore di questo nuovo "onchain paper". La tecnologia blockchain diventerà così pervasiva da risultare invisibile, proprio come oggi nessuno riflette sul fatto di usare protocolli TCP/IP quando naviga online.
I segnali di questo cambiamento sono già evidenti, soprattutto nell'ambito delle stablecoin. Dopo l'approvazione del GENIUS Act, i giganti finanziari stanno adottando o considerando l'utilizzo di stablecoin su larga scala. PayPal ha lanciato PYUSD, Société Générale ha emesso stablecoin ancorate a euro e dollaro tramite la sua unità crypto, mentre Fiserv ha introdotto FIUSD per l'uso nei circuiti di pagamento. Anche colossi di Wall Street come Bank of America, Citi e Wells Fargo hanno manifestato interesse, mentre Visa e Mastercard, pur non emettendo proprie coin, stanno costruendo rail di settlement basati su stablecoin che potrebbero accelerare l'adozione e intensificare la competizione con i depositi tokenizzati.
La previsione più audace di Powell riguarda proprio le stablecoin: potrebbero processare 50 trilioni di dollari in transazioni nel 2026, eclissando i principali circuiti di carte di pagamento. Il CEO di Maple Finance inquadra le stablecoin come uno strumento potente ma ancora sottovalutato per commercianti e piccole imprese. I retailer operano già con margini ridotti e pagano tra il 2% e il 3% a Visa e Mastercard sulle transazioni con carta. Utilizzare stablecoin per il settlement può ridurre significativamente questi costi, restituendo diversi punti percentuali di ricavi ai commercianti.
Questo incentivo economico, sostiene Powell, spingerà le piccole imprese ad adottare rapidamente le stablecoin, mentre neobank e successivamente banche tradizionali le emetteranno e supporteranno direttamente. Il CEO spinge il parallelismo fino a paragonare i grandi emittenti di stablecoin a compagnie assicurative come Berkshire Hathaway, poiché godono di un costo del capitale negativo. Gli utenti depositano dollari e gli emittenti parcheggiano quei fondi in asset sicuri come Treasury bills, guadagnando rendimenti senza pagare interessi sulle loro passività, creando un motore potente per rendimenti composti simile a come Warren Buffett ha sfruttato il float assicurativo.
Le implicazioni per il mercato DeFi attuale sono sostanziali. Powell prevede che potrebbe raggiungere 1 trilione di dollari entro i prossimi due anni. Attualmente, la capitalizzazione totale del mercato DeFi si attesta intorno ai 69 miliardi di dollari secondo CoinMarketCap. Il settore rimane ciclico e dipendente dal contesto macroeconomico, ma sta crescendo più velocemente della finanza tradizionale ed è strettamente legato alla traiettoria delle stablecoin e degli asset tokenizzati.
Man mano che l'offerta circolante di stablecoin cresce e più asset del mondo reale e crypto-nativi vengono tokenizzati, Powell si aspetta che il Total Value Locked (TVL) nella DeFi cresca di pari passo. Nella sua visione, la crescita della DeFi è essenzialmente "una funzione della capitalizzazione di mercato delle stablecoin e degli asset tokenizzati". Si tratta di uno scenario in cui la finanza tradizionale non compete con la crypto, ma diventa essa stessa crypto-native.
La prospettiva delineata da Powell rappresenta meno uno scontro tra crypto e finanza tradizionale e più una descrizione di come la finanza tradizionale diventerà completamente crypto-native. Se questa visione si realizzerà, la "morte della DeFi" non si limiterà a sfumare la distinzione tra finanza decentralizzata e tradizionale: la farà scomparire completamente nell'infrastruttura di un nuovo sistema di mercato basato su blockchain. Le istituzioni che oggi gestiscono trilioni di dollari nei mercati globali diventeranno gli utenti principali di questa nuova architettura finanziaria, senza nemmeno percepire la differenza rispetto ai sistemi precedenti, proprio come oggi nessuno riflette sulla tecnologia sottostante quando effettua un bonifico o un pagamento digitale.