Il secondo asset digitale per capitalizzazione di mercato attraversa uno dei momenti più complessi della sua storia recente. Gli exchange-traded fund spot su Ethereum (ETH) hanno registrato deflussi record per 1,4 miliardi di dollari nel corso di novembre, interrompendo bruscamente una striscia positiva durata sette mesi consecutivi. Il dato, fornito da SoSoValue, evidenzia come gli afflussi netti cumulativi si attestino ora a 12,9 miliardi di dollari, mentre il prezzo del token ha subito un crollo del 9% nelle ultime 24 ore, vanificando il breve rally sopra i 3.000 dollari registrato durante il Thanksgiving.
La performance degli ETF ethereum-based risulta comunque meno drammatica rispetto a quella dei fondi Bitcoin (BTC), che hanno visto uscire 3,5 miliardi di dollari nello stesso periodo. Paradossalmente, i nuovi ETF lanciati su altcoin come Solana (SOL), Dogecoin (DOGE), XRP e Litecoin (LTC) hanno invece registrato flussi positivi, suggerendo una rotazione degli investitori istituzionali verso asset percepiti come più speculativi o sottovalutati.
Mentre il sentiment di mercato si deteriora, alcune whale institution continuano ad accumulare. BitMine Immersion Technologies, la più grande corporate treasury holder di Ethereum, ha annunciato lunedì l'acquisizione di ulteriori 96.798 token la scorsa settimana, portando le proprie riserve complessive a 3,7 milioni di ETH. Una strategia di accumulo che contrasta nettamente con il comportamento dei detentori retail e degli investitori tramite ETF.
Il timing dei deflussi coincide con l'imminente attivazione dell'upgrade di rete "Fusaka", programmato per mercoledì prossimo. Si tratta del secondo major upgrade del 2025, dopo quello di maggio, e si concentra sul miglioramento dell'infrastruttura core piuttosto che su feature immediatamente visibili agli utenti finali. Secondo Sam Klehr, responsabile globale dello sviluppo business presso il provider di staking Chorus One, questo approccio privilegia i fondamentali di lungo termine rispetto alla speculazione di breve.
"Storicamente, gli upgrade che riducono i costi e migliorano le performance supportano una crescita ecosistemica più sana nel lungo periodo: più applicazioni, più attività e maggior valore che si deposita sulla rete", ha spiegato Klehr. Le dinamiche sottostanti sono quelle che contano davvero per la valutazione di Ethereum, non il rumore di mercato immediato generato dall'evento stesso.
L'upgrade Fusaka punta specificamente a rafforzare la capacità dei layer-2 di processare volumi maggiori di dati transazionali mantenendo invariato il livello di sicurezza fornito dal mainnet. John Kristoff, senior vice president delle relazioni con gli investitori di ETHZilla - corporate treasury firm con riserve ETH per circa 262,7 milioni di dollari - vede nell'upgrade un abilitatore fondamentale per la tokenizzazione degli asset reali. "Fusaka rappresenta un passo significativo per la tokenizzazione di real-world asset", ha dichiarato a Sherwood News.
La tesi di Kristoff si basa sulla riduzione delle gas fee e sull'aumento del throughput per le soluzioni di secondo livello, elementi critici per rendere economicamente sostenibile la tokenizzazione istituzionale di asset finanziari tradizionali. Secondo ETHZilla, l'upgrade consolida la posizione di Ethereum come settlement layer ad alta capacità in grado di supportare la tokenizzazione conforme agli standard regolatori e di grado istituzionale.
Il contrasto tra l'ottimismo dei grandi holder corporate e il pessimismo espresso dai flussi degli ETF riflette una divergenza crescente tra investitori con orizzonti temporali differenti. Mentre i primi scommettono sull'evoluzione infrastrutturale e sull'adozione enterprise, i secondi reagiscono alla debolezza del price action e alla competizione crescente da parte di blockchain alternative più performanti sul fronte della velocità e dei costi transazionali.
Resta da vedere se l'implementazione di Fusaka riuscirà a invertire il sentiment negativo o se la pressione di vendita continuerà nelle prossime settimane, con gli operatori che osservano attentamente i livelli di supporto tecnico e l'eventuale impatto dell'upgrade sulla DeFi e sulle applicazioni layer-2 più utilizzate dell'ecosistema.