Il dibattito sulla supremazia tra blockchain non ha vincitori certi, secondo Matt Hougan, Chief Investment Officer di Bitwise Asset Management. In una nota diffusa lunedì, l'esperto ha lanciato un messaggio controcorrente alla comunità crypto: chi sostiene di sapere con certezza se sarà Ethereum (ETH), Solana (SOL) o Bitcoin (BTC) a dominare il futuro del settore sta semplicemente "ingannando se stesso". La posizione arriva in un momento di acceso confronto tra i sostenitori delle diverse chain, con metriche di sviluppo e performance di mercato costantemente usate come arma dialettica per decretare un presunto "vincitore" dell'ecosistema blockchain.
Hougan porta sul tavolo un'esperienza di otto anni nel settore, durante i quali ha dialogato quotidianamente con founder, venture capitalist e ricercatori di primo piano. Eppure, ammette candidamente di non essere in grado di prevedere quale chain prevarrà. Le variabili in gioco sono troppe: contesto regolatorio, capacità di esecuzione dei team di sviluppo, condizioni macroeconomiche e centinaia di altri fattori che rendono qualsiasi previsione deterministica sostanzialmente irrealistica.
La strategia proposta dal CIO di Bitwise ribalta l'approccio tradizionale del "pick your winner". Invece di scommettere su singole blockchain, Hougan raccomanda l'acquisto di fondi indicizzati crypto ponderati per capitalizzazione di mercato. Questo approccio consente di ottenere esposizione ai potenziali vincitori evitando il rischio di sottoperformare drasticamente anche in un mercato in espansione esponenziale, qualora si scelga la chain sbagliata.
L'analisi di Hougan si concentra sul quadro macro piuttosto che sulle guerre tribali tra ecosistemi. L'esperto prevede un'espansione significativa del mercato complessivo delle criptovalute nel prossimo decennio, trainata dalla maturazione di stablecoin, tokenizzazione degli asset tradizionali e finanza decentralizzata. Questa visione trova supporto in dichiarazioni recenti del presidente della SEC Paul Atkins, che in un'intervista a Fox Business ha ipotizzato la migrazione di tutti i mercati azionari statunitensi onchain entro pochi anni.
Atkins ha definito questo scenario un "shift 100.000x" rispetto all'attuale base ridotta di azioni tokenizzate. Si tratta di una prospettiva che, se realizzata, ridimensionerebbe completamente il dibattito attuale tra chain, rendendo la questione non più "quale blockchain vincerà" ma piuttosto "come partecipare alla crescita sistemica del settore". La tokenizzazione di asset reali rappresenta infatti uno dei casi d'uso più promettenti per l'adozione mainstream della tecnologia blockchain, con potenziali benefici in termini di liquidità, accessibilità e efficienza dei mercati.
La complessità crescente del mercato crypto costituisce un ulteriore argomento a favore degli strumenti indicizzati. Hougan prevede che i fondi index crypto guadagneranno trazione significativa nel 2026, offrendo esposizione diversificata a settori emergenti come prediction markets, tecnologie per la privacy, identità digitale e asset tokenizzati. Navigare autonomamente questi rapidi cambiamenti nella leadership di mercato richiede competenze tecniche e monitoraggio costante che la maggior parte degli investitori retail non possiede.
L'approccio proposto da Bitwise riflette una maturazione del settore, dove la narrativa semplicistica del "Ethereum killer" o del "Bitcoin 2.0" lascia spazio a valutazioni più sofisticate. La coesistenza di multiple blockchain, ciascuna ottimizzata per specifici use case, appare sempre più come lo scenario probabile rispetto a una concentrazione monopolistica. Ethereum mantiene la dominanza nella DeFi e negli NFT, Solana eccelle nelle applicazioni ad alta frequenza, mentre Bitcoin consolida il suo ruolo di riserva di valore digitale.
Il messaggio finale di Hougan è chiaro: la convinzione più forte che un investitore dovrebbe avere nel crypto non riguarda quale specifica tecnologia prevarrà, ma che il settore nel suo complesso sarà significativamente più importante tra dieci anni rispetto a oggi. Una strategia di allocazione diversificata attraverso fondi indicizzati permette di capitalizzare questa crescita sistemica, riducendo il rischio idiosincratico legato alle singole blockchain e liberando gli investitori dalla necessità di prevedere l'imprevedibile in un mercato ancora in fase di scoperta del proprio assetto definitivo.