L'opinione pubblica americana sembra essere molto più aperta al Bitcoin di quanto si potesse immaginare. Un recente sondaggio condotto dal Nakamoto Project ha rivelato un dato sorprendente: quattro americani su cinque sarebbero favorevoli alla conversione di una parte delle riserve auree statunitensi in Bitcoin. La notizia, che ha colto di sorpresa anche gli stessi promotori dello studio, solleva interrogativi sul futuro delle strategie di riserva nazionale nell'era digitale e sulla percezione pubblica delle criptovalute come strumento di diversificazione degli asset nazionali.
Una sorprendente apertura alle criptovalute
Il sondaggio, che ha coinvolto 3.345 partecipanti rappresentativi della popolazione americana, ha posto una domanda diretta: quale percentuale delle riserve d'oro americane convertirebbe in Bitcoin? I risultati hanno mostrato che la maggioranza dei rispondenti consiglierebbe una conversione tra l'1% e il 30%, con una media che si attesta intorno al 10%. Un dato che ha stupito gli stessi organizzatori della ricerca.
"All'inizio eravamo scettici anche noi", ha dichiarato Troy Cross, co-fondatore del Nakamoto Project, organizzazione no-profit dedita all'educazione e alla promozione del Bitcoin. "Quando abbiamo chiesto ai partecipanti di suggerire la giusta proporzione tra Bitcoin e oro, abbiamo notato una significativa riluttanza a indicare 0% Bitcoin e 100% oro".
Generazioni a confronto sul futuro delle riserve nazionali
Un aspetto particolarmente interessante emerso dall'indagine è la correlazione tra età e propensione verso il Bitcoin. Il sondaggio ha rivelato che la percentuale consigliata di conversione diminuisce sensibilmente all'aumentare dell'età dei rispondenti, confermando quanto già emerso in precedenti studi condotti dalla stessa organizzazione sul rapporto inversamente proporzionale tra età e possesso di criptovalute.
Dennis Porter, co-fondatore del Satoshi Action Fund, ha commentato: "Gli americani non sono poi così legati all'oro come si potrebbe pensare, e la maggior parte delle persone è naturalmente incline alla diversificazione quando gli viene offerta una scelta". Una considerazione che potrebbe spiegare la sorprendente apertura mostrata dai partecipanti allo studio.
Un tesoro d'oro con spazio per la diversificazione
Gli Stati Uniti detengono attualmente il più grande deposito di riserve auree al mondo, con 8.133 tonnellate dal valore di oltre 830 miliardi di dollari ai prezzi di mercato attuali. A questo imponente patrimonio si affiancano già circa 207.189 Bitcoin, equivalenti a circa 22 miliardi di dollari, che rappresentano meno del 3% del valore delle riserve auree. Questi numeri suggeriscono un ampio margine per una potenziale diversificazione.
La discussione non è rimasta confinata al sondaggio. Bo Hines, consigliere della Casa Bianca, ha recentemente proposto una strategia secondo cui il Tesoro potrebbe iniziare ad acquistare Bitcoin utilizzando i profitti derivanti dalle sue riserve d'oro. Se implementato, questo piano potrebbe portare all'acquisto di fino a un milione di Bitcoin nell'arco di cinque anni.
Le proposte politiche in discussione
Il dibattito ha raggiunto anche i corridoi di Washington. Hines ha fatto riferimento al Bitcoin Act del 2025 proposto dalla senatrice Lummis, affermando: "Se riuscissimo effettivamente a realizzare guadagni su questi [certificati aurei], sarebbe un modo neutro dal punto di vista del bilancio per acquisire più Bitcoin". Una proposta che suggerisce come la questione stia acquisendo rilevanza anche negli ambienti istituzionali.
Anche Robert F. Kennedy Jr., Segretario alla Salute, si è espresso sull'argomento, suggerendo a luglio di equiparare le riserve auree del paese con il Bitcoin. Una posizione che evidenzia come l'idea di una diversificazione delle riserve nazionali verso le criptovalute stia guadagnando terreno a vari livelli dell'amministrazione americana.
Il sondaggio, condotto online tra febbraio e metà marzo, è stato realizzato in collaborazione con Qualtrics, a cui è stato chiesto di ottenere un campione rappresentativo della popolazione americana in termini di età, genere, etnia, reddito, istruzione e distribuzione geografica. Lo studio ha inoltre rivelato che circa il 66% degli intervistati ha un'opinione da neutra a positiva riguardo alla proposta di Donald Trump di creare una riserva strategica di Bitcoin.