Il mercato crypto italiano osserva con attenzione l'evoluzione di una causa legale negli Stati Uniti che potrebbe ridefinire gli standard di trasparenza per i lanci di token. Una nuova denuncia ampliata sostiene che il memecoin $MELANIA, promosso a gennaio dalla first lady statunitense Melania Trump, facesse parte di uno schema fraudolento orchestrato da figure chiave dell'industria crypto: Benjamin Chow, cofondatore dell'exchange decentralizzato Meteora, e Hayden Davis, cofondatore del fondo di venture capital Kelsier Labs. L'accusa, presentata martedì, si basa su informazioni fornite da un whistleblower anonimo e allega che i due avrebbero manipolato almeno 15 diversi token utilizzando un "playbook" ripetibile di pump-and-dump, sfruttando la notorietà di personaggi pubblici per attrarre investitori ignari.
Secondo la denuncia modificata presentata presso un tribunale federale, il modus operandi seguiva una struttura precisa in sei fasi. Meteora avrebbe controllato l'infrastruttura tecnica del lancio, mentre Kelsier Labs forniva il capitale necessario e orchestrava campagne promozionali massive. La chiave del presunto schema risiedeva nel controllo di una rete di wallet "sniper" che accumulavano quantità massicce di token a prezzi artificialmente scontati prima del lancio pubblico, per poi scaricarli sul mercato quando gli investitori retail facevano salire il prezzo.
Il caso di $MELANIA rappresenta l'esempio più eclatante di questa presunta strategia. Prima del lancio pubblico, wallet riconducibili a Meteora e Kelsier avrebbero accumulato quasi un terzo dell'intera supply del token. Nelle ore successive all'inizio del trading, mentre una campagna marketing coordinata attraverso influencer crypto presentava il progetto come "fair launch" e "community-led", il prezzo del token è schizzato di dodici volte, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 1,6 miliardi di dollari. Gli insider avrebbero quindi iniziato a vendere massicciamente, realizzando milioni di dollari di profitti mentre il prezzo collassava.
La denuncia, che include anche le accuse di racketeering già presentate ad aprile riguardo al token $LIBRA promosso dal presidente argentino Javier Milei, dipinge un quadro sistematico di manipolazione del mercato. In un messaggio privato citato come prova processuale, Davis avrebbe scritto a un conoscente prima del lancio di $MELANIA: "Sto per lanciare il token più grande di sempre lol. Cercherò di dirlo in anticipo a tutti i miei amici". Questi messaggi suggerirebbero una pianificazione premeditata dell'intero schema.
Max Burwick, senior managing partner dello studio legale che rappresenta gli investitori danneggiati, sottolinea l'importanza sistemica del caso: "Questa causa potrebbe chiarire le aspettative di base per i lanci di token e le disclosure negli Stati Uniti. Comprendiamo che molti nell'industria crypto e nella comunità regolatoria stanno seguendo da vicino". La denuncia non accusa direttamente Melania Trump o Javier Milei di aver orchestrato lo schema, definendoli invece "window dressing" per un crimine ingegnerizzato da Meteora e Kelsier.
Per il mercato crypto italiano ed europeo, il caso solleva interrogativi rilevanti alla luce del nuovo regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), che proprio su temi di disclosure e manipolazione del mercato pone paletti stringenti. Il regolamento europeo richiede whitepaper dettagliati e meccanismi di trasparenza che avrebbero potuto rendere più difficile uno schema del genere nel vecchio continente. La CONSOB ha già manifestato particolare attenzione verso i lanci di token promossi da celebrità, considerandoli ad alto rischio per gli investitori retail.
L'episodio riaccende il dibattito sulla responsabilità delle personalità pubbliche che associano il proprio nome a progetti crypto. Il Financial Times ha recentemente stimato che la famiglia Trump abbia guadagnato oltre un miliardo di dollari da iniziative crypto dal momento della rielezione di Donald Trump, sollevando critiche su potenziali conflitti di interesse. Meteora, una delle piattaforme DEX (exchange decentralizzato) emergenti nell'ecosistema Solana, non ha risposto immediatamente alle richieste di commento, così come Davis e la Casa Bianca.
Il precedente di $MELANIA ricorda altri casi celebri di rug pull e pump-and-dump che hanno caratterizzato i cicli passati del mercato crypto, ma si distingue per la scala e la presunta sofisticazione dell'operazione. L'utilizzo sistematico di wallet multipli per aggirare i meccanismi di rilevamento automatico delle piattaforme di analisi on-chain rappresenta un'evoluzione delle tattiche tradizionali. Gli sviluppi processuali di questa causa potrebbero influenzare significativamente le future pratiche di lancio token negli Stati Uniti e offrire spunti anche per l'applicazione del MiCA in Europa, dove la protezione degli investitori retail rimane prioritaria per i regolatori.