Il mercato delle criptovalute respira dopo la brusca correzione della sessione precedente, con Bitcoin (BTC) che torna a superare la soglia psicologica dei 104.000 dollari mercoledì 5 novembre, dopo aver brevemente flirtato con i 100.000 dollari nella giornata di martedì. Il rimbalzo del principale asset digitale si inserisce in un contesto di risk-on generalizzato sui mercati finanziari, alimentato da dati macroeconomici statunitensi migliori delle attese e dalle crescenti incertezze sulla tenuta legale della politica tariffaria dell'amministrazione Trump. Per gli investitori crypto, la correlazione con i mercati azionari tradizionali torna a confermarsi un fattore chiave, mentre l'attenzione si sposta sulle prospettive di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre.
La ripresa di Bitcoin arriva in concomitanza con un recupero generalizzato degli indici azionari statunitensi: l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,4%, il Nasdaq Composite lo 0,7% e il Dow Jones Industrial Average lo 0,5%. Il settore tecnologico ha guidato i rialzi, con particolare evidenza per i titoli legati all'intelligenza artificiale e alla blockchain. Robinhood (HOOD), piattaforma di trading che ha ampliato la propria offerta crypto includendo staking e tokenizzazione, ha visto il proprio titolo salire del 4% in attesa dei risultati trimestrali, con il mercato che anticipa ricavi quasi raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2024.
L'elemento macro che ha innescato il sentiment positivo è stato il rapporto ADP sull'occupazione privata, che ha mostrato l'aggiunta di 42.000 posti di lavoro a ottobre, superando le previsioni di 30.000 unità e segnando una ripresa dopo due mesi di contrazione. Questi dati assumono particolare rilevanza nel contesto attuale, con lo shutdown federale entrato nel suo 36esimo giorno - il più lungo della storia americana - che ha creato un vero e proprio blackout informativo sulle statistiche economiche ufficiali del Bureau of Labor Statistics. Per i mercati crypto, la lettura positiva dei dati occupazionali rafforza le aspettative di un taglio dei tassi a dicembre, fattore storicamente favorevole agli asset rischiosi incluse le criptovalute.
Sul fronte normativo, una giornata cruciale si è consumata presso la Corte Suprema degli Stati Uniti, dove i giudici hanno ascoltato gli argomenti legali che contestano l'autorità del presidente Trump di imporre dazi commerciali su base generalizzata. Le domande incalzanti poste dai giudici conservatori - inclusi diversi nominati dallo stesso Trump - hanno gettato dubbi sulla tenuta legale della politica tariffaria. Il giudice Neil Gorsuch ha posto domande particolarmente penetranti, chiedendo al procuratore generale se un futuro presidente democratico potrebbe imporre dazi del 50% sulle auto a benzina per combattere il cambiamento climatico. I prediction market, settore in forte espansione e sempre più integrato con l'ecosistema crypto, hanno reagito drasticamente: su Polymarket le probabilità di una vittoria di Trump sono crollate al 23%, dal 40% precedente agli argomenti orali.
La volatilità di Bitcoin nelle ultime 48 ore riflette la persistente correlazione con i mercati azionari tecnologici, particolarmente evidenziata dal sell-off generalizzato del settore chip che ha bruciato 500 miliardi di dollari di capitalizzazione. I timori di una bolla nel comparto dell'intelligenza artificiale - tecnologia che condivide con la blockchain l'etichetta di innovazione disruptiva - continuano a pesare sul sentiment degli investitori. Anche titoli crypto-correlati come Advanced Micro Devices (AMD), fornitore di GPU utilizzate anche per il mining, hanno mostrato debolezza nonostante risultati trimestrali solidi, con il segmento data center in crescita del 22% ma in decelerazione rispetto ai trimestri precedenti.
Il contesto macro rimane complesso per gli asset digitali. I rendimenti dei Treasury hanno registrato un sell-off, con il decennale che ha toccato il 4,15%, il livello più alto in un mese. L'incremento dei rendimenti obbligazionari rappresenta tradizionalmente un vento contrario per Bitcoin e le altcoin, rendendo meno attraenti gli asset privi di rendimento. Parallelamente, l'oro - spesso considerato un asset rifugio alternativo alle criptovalute - continua a faticare attorno alla soglia dei 4.000 dollari, pressato da un dollaro forte e dalle aspettative di tagli dei tassi che riducono la domanda di beni rifugio.
L'attenzione del mercato crypto si sposta ora sui risultati trimestrali di aziende tech con esposizione significativa al settore. Oltre a Robinhood, che ha integrato prediction market e crypto staking nella propria piattaforma vedendo le proprie azioni salire del 280% da inizio anno, gli investitori monitoreranno Qualcomm (QCOM) per ulteriori segnali sul trade dell'AI, tecnologia sempre più intersecata con applicazioni blockchain. La stagione degli utili sta evidenziando come il settore tecnologico stia attraversando una fase di transizione, con pressioni sui margini dovute ai dazi e segnali di cautela da parte dei consumatori che potrebbero impattare anche l'adozione mainstream delle criptovalute.
Per il mercato crypto, le prossime settimane saranno decisive. La decisione della Fed di dicembre sui tassi di interesse rappresenterà un catalizzatore fondamentale, in un contesto dove la correlazione tra Bitcoin e gli indici azionari rimane elevata. La sentenza della Corte Suprema sui dazi potrebbe inoltre avere ripercussioni indirette sul settore, modificando lo scenario macroeconomico complessivo e il sentiment di rischio degli investitori. Nel frattempo, lo shutdown governativo continua a creare incertezza, con stime che parlano di un impatto economico di 15 miliardi di dollari settimanali, un fattore che potrebbe alimentare ulteriore volatilità nei prossimi giorni.