Il mondo crypto assiste a un'evoluzione significativa nella strategia di XRP (XRP), con Ripple che abbraccia definitivamente una visione multichain destinata a ridefinire il posizionamento del token nel panorama DeFi. L'annuncio arriva dal Solana Breakpoint, dove il colosso dei pagamenti ha svelato una partnership strategica con Hex Trust e Layer Zero per portare XRP sull'ecosistema Solana, rispondendo a una domanda crescente da parte di istituzioni e trader che vogliono utilizzare l'asset al di fuori del suo ledger nativo. Si tratta di un cambio di paradigma per un token storicamente concentrato sul proprio network proprietario, ora proiettato verso l'interoperabilità cross-chain che caratterizza la moderna infrastruttura blockchain.
La novità tecnica si concretizza attraverso wXRP, una versione wrapped del token nativo con backing 1:1, progettata specificamente per abilitare l'utilizzo di XRP all'interno dei protocolli DeFi di Solana. Questa implementazione consente a trader, holder e investitori istituzionali di impiegare XRP sui principali exchange decentralizzati di Solana, nei mercati di lending e nei protocolli di liquidità, mantenendo al contempo l'esposizione economica all'asset sottostante senza dover operare esclusivamente su XRP Ledger.
Luke Judges, Global Partner Success Lead di Ripple, ha delineato durante il suo intervento all'evento le implicazioni pratiche di questa mossa strategica. La versione wrapped del token non si limiterà all'ecosistema Solana: wXRP sarà infatti disponibile e tradabile con RLUSD (la stablecoin di Ripple) su Ethereum e tutte le altre chain che supportano RLUSD, creando un'infrastruttura multichain integrata. Le blockchain inizialmente supportate includono Solana, Optimism, Ethereum e HyperEVM, con ulteriori integrazioni pianificate per il futuro.
L'impatto sui numeri è tutt'altro che trascurabile. Come sottolineato da Judges, i 20 milioni di utenti del wallet Phantom – uno dei più popolari nell'ecosistema Solana – ottengono ora accesso diretto a XRP, mentre i mercati dei derivati perpetual possono integrare profondamente il token nelle loro piattaforme. Questa espansione della base utenti potenziale rappresenta un moltiplicatore significativo per l'utilizzo effettivo dell'asset, storicamente confinato principalmente a casi d'uso legati ai pagamenti transfrontalieri.
La filosofia alla base di questa evoluzione è stata articolata da J. Ayo Akinyele, Head of Engineering di RippleX, che ha condiviso la sua visione di un futuro blockchain inevitabilmente multichain. Secondo Akinyele, le discussioni pluriennali con David Schwartz, CTO di Ripple, si sono concentrate sulla costruzione di questa prospettiva: l'ecosistema blockchain si sta trasformando e appare ormai evidente che asset e applicazioni operano naturalmente attraverso molteplici network. La narrazione maximalista di "una chain per dominarle tutte" appartiene ormai al passato dell'industria crypto.
Nella visione del team RippleX, mantenere un mainnet robusto come XRP Ledger rimane fondamentale e non negoziabile: il network di base ancora la fiducia, fornendo stabilità, sicurezza e comportamenti prevedibili sui quali si fonda tutto ciò che viene costruito sopra. Tuttavia, questa solidità non esclude l'espansione verso altri ecosistemi attraverso meccanismi di bridging sicuri e standardizzati, come quelli implementati tramite Layer Zero.
L'approccio di Ripple riflette una maturazione strategica del settore, dove l'interoperabilità non è più vista come minaccia alla sovranità di un protocollo ma come opportunità di crescita. A differenza dei primi anni del crypto, quando progetti come Ethereum, Bitcoin e alternative layer 1 competevano in logica zero-sum, l'attuale fase evolutiva privilegia composabilità e accesso multichain. XRP, tradizionalmente percepito come ecosistema chiuso focalizzato sui corridoi di pagamento interbancari, si apre ora alla DeFi e alla liquidità cross-chain.
Per gli investitori e i trader, le implicazioni pratiche sono concrete: la possibilità di utilizzare XRP in protocolli di yield farming, lending e liquidity provision su Solana e altre chain ad alto throughput apre scenari d'uso prima inaccessibili. Questo potrebbe tradursi in una domanda aggiuntiva per il token, derivante non solo da speculazione sul prezzo ma da utilità effettiva nei meccanismi DeFi. Resta da vedere come il mercato reagirà in termini di volumi e Total Value Locked nei protocolli che integreranno wXRP.
Dal punto di vista normativo, la mossa arriva in un momento delicato per Ripple, ancora impegnata nella battaglia legale con la SEC statunitense, sebbene con recenti sviluppi favorevoli. L'espansione verso ecosistemi DeFi decentralizzati potrebbe rappresentare un'arma a doppio taglio: da un lato dimostra l'utilità tecnologica del token al di là delle questioni classificatorie come security, dall'altro aumenta la superficie di esposizione regolamentare in giurisdizioni dove la DeFi resta in zona grigia. Nel contesto europeo, con l'implementazione progressiva del regolamento MiCA, questa strategia multichain dovrà confrontarsi con framework normativi in rapida evoluzione.