La famiglia Trump si appresta a consolidare la propria presenza nel settore delle criptovalute attraverso un'operazione finanziaria che potrebbe fruttare a Eric Trump, secondogenito del presidente, una partecipazione del valore di 367 milioni di dollari. L'operazione prevede la quotazione pubblica di American Bitcoin Corp., società di mining di Bitcoin fondata a marzo dal figlio del presidente in collaborazione con importanti partner del settore. Questa mossa arriva in un momento particolarmente strategico, mentre l'amministrazione Trump adotta politiche sempre più favorevoli alle valute digitali, segnando un'inversione di rotta rispetto alle iniziali posizioni scettiche del presidente verso il mondo crypto.
Un'operazione da centinaia di milioni tra mining e mercati
La struttura dell'operazione prevede che le quote di Eric Trump in American Bitcoin Corp. vengano convertite in circa 367 milioni di azioni di Gryphon Digital Mining Inc., società già quotata al Nasdaq. Le azioni di Gryphon si attestavano giovedì intorno al dollaro, suggerendo prospettive interessanti per l'entità risultante dalla fusione, che manterrà il nome American Bitcoin. Tuttavia, una recente vendita privata di azioni della società ha valutato i nuovi titoli a soli 25 centesimi ciascuno, il che ridimensionerebbe la partecipazione di Eric Trump a circa 92 milioni di dollari.
American Bitcoin nasce dalla combinazione delle operazioni di mining di Hut 8 Corp., azienda con sede a Miami, e degli investimenti dei fratelli Trump. Secondo quanto annunciato durante la fusione, l'operazione mira a sfruttare le sinergie tra le consolidate attività di mining di Hut 8 e l'esperienza imprenditoriale di Eric Trump nei mercati dei capitali, con particolare focus sui sistemi finanziari decentralizzati.
Il ruolo strategico nella nuova galassia crypto-Trump
Nel suo ruolo di chief strategy officer di American Bitcoin, Eric Trump mantiene parallelamente le sue responsabilità esecutive nell'impero immobiliare di famiglia e in altre iniziative imprenditoriali del clan. La sua posizione nella società di mining prevede un accordo di consulenza triennale che, particolare non trascurabile, non include compensi diretti. Durante una conferenza su Bitcoin tenutasi a maggio, Eric Trump aveva espresso grande ottimismo sul futuro delle criptovalute, dichiarando che "l'America vincerà la rivoluzione crypto" e sottolineando il sostegno incondizionato del padre al settore.
L'annuncio della quotazione coincide con una settimana cruciale per le politiche crypto dell'amministrazione Trump. Il presidente, che in passato aveva manifestato scetticismo verso le valute digitali, ha ora abbracciato pienamente il settore, emanando raccomandazioni per promuovere l'utilizzo degli asset digitali e ordinando la creazione di una riserva nazionale di Bitcoin. La settimana ha visto anche il lancio del memecoin ufficiale TRUMP, che ha registrato performance straordinarie nelle prime 24 ore di trading.
Conflitti d'interesse e trasparenza nel mirino
Le potenziali implicazioni etiche dell'operazione non sono passate inosservate. Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha affrontato direttamente la questione dichiarando che "né il presidente né la sua famiglia si sono mai impegnati, o si impegneranno mai, in conflitti d'interesse". Questa precisazione arriva mentre il Bitcoin oscilla intorno ai 115.570 dollari, in calo del 2,5% nelle ultime 24 ore e distante circa il 6% dal recente massimo storico.
L'iniziativa di Eric Trump rappresenta il consolidamento di una strategia familiare più ampia volta a posizionare i Trump come protagonisti della rivoluzione delle criptovalute negli Stati Uniti. Con il supporto politico dell'amministrazione e le competenze imprenditoriali accumulate in decenni di attività negli affari, la famiglia punta a capitalizzare il boom delle valute digitali attraverso investimenti diretti in infrastrutture di mining e altre iniziative nel settore blockchain.