Il crollo dell'impero finanziario legato al presidente Donald Trump sta assumendo proporzioni drammatiche nel mondo crypto e nei mercati speculativi, con gli investitori che si trovano a fare i conti con perdite devastanti. Dall'insediamento di gennaio, l'ecosistema di asset digitali e societari collegati alla famiglia Trump ha subito una correzione che va ben oltre la normale volatilità del mercato delle criptovalute, sollevando interrogativi sulla sostenibilità dei progetti basati esclusivamente sul brand presidenziale. La debacle coinvolge sia i token commemorativi che i progetti DeFi più strutturati, segnando un punto di svolta per chi aveva scommesso sulla capacità del tycoon di trasformare in oro tutto ciò che tocca.
I numeri dipingono un quadro impietoso per chi ha investito in questi asset. Le azioni di Digital World Acquisition Corp (DJT), la società madre della piattaforma social Truth Social, sono crollate del 75% dal giorno dell'insediamento presidenziale, passando da 46 dollari per azione a soli 11,07 dollari. Ma la situazione diventa ancora più critica nel settore crypto: il meme coin di Trump ha registrato una perdita dell'86%, mentre il token associato alla first lady Melania Trump è praticamente azzerato con un crollo del 99%.
Il progetto DeFi della famiglia Trump, World Liberty Financial, non se la passa meglio. Dal suo lancio di settembre, il token nativo della piattaforma ha perso circa il 40% del suo valore, trascinato dal più ampio selloff che ha colpito il mercato delle criptovalute nelle ultime settimane. Questo declino risulta particolarmente significativo considerando che si tratta di un progetto posizionato come un'iniziativa seria nel settore della finanza decentralizzata, non di un semplice meme coin speculativo.
La situazione ha scatenato il panico tra gli investitori retail, particolarmente visibile sui forum di Reddit dedicati agli investimenti. Un utente che si identifica come "DJT bag holder" ha raccontato di aver acquistato azioni a 46 dollari per share, domandando alla community: "Quando devo arrendermi e passare oltre?" La terminologia stessa utilizzata - "bag holder", ovvero chi resta con il cerino in mano - è emblematica del sentiment prevalente tra chi ha creduto nel rally post-elettorale.
Il contesto più ampio rivela che il crollo non è isolato ma fa parte di un selloff generalizzato che ha colpito gli asset più speculativi e sopravvalutati del mercato. Il segmento delle meme coin in particolare sta vivendo una fase di forte correzione, con gli investitori che si stanno riposizionando verso asset più solidi dopo mesi di euforia. Tuttavia, i token e le azioni Trump-branded stanno performando significativamente peggio rispetto ai loro comparabili, suggerendo problematiche specifiche legate al brand presidenziale.
Anche American Bitcoin, un'altra venture crypto della famiglia Trump, è stata travolta dalla recente discesa delle criptovalute, dimostrando come l'associazione con il presidente non costituisca più quella protezione che molti investitori avevano anticipato. Il pattern ricorda dinamiche simili osservate con altri progetti celebrity-backed che hanno faticato a mantenere valore una volta esaurito l'hype iniziale.
La vicenda solleva questioni più ampie sulla regolamentazione dei token associati a figure pubbliche e politiche, un tema su cui sia la SEC negli Stati Uniti che le autorità europee stanno intensificando l'attenzione. Per gli investitori italiani ed europei, questa situazione offre un chiaro esempio dei rischi connessi agli asset altamente speculativi privi di fondamentali solidi, evidenziando l'importanza di una due diligence approfondita anche quando progetti crypto portano nomi altisonanti. Resta da vedere se l'amministrazione Trump tenterà qualche iniziativa per stabilizzare questi asset o se gli investitori dovranno semplicemente accettare le perdite maturate in quello che sempre più appare come un classico caso di speculazione eccessiva.