Il mercato delle criptovalute sta registrando un'accelerazione rialzista dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato l'intenzione di distribuire "assegni di stimolo" da almeno 2.000 dollari per persona, derivanti dai ricavi generati dalla sua aggressiva politica tariffaria. Bitcoin (BTC) ha recuperato quota 105.000 dollari dopo il crollo del 20% dall'all-time high, e gli analisti crypto stanno tracciando paralleli inquietanti con il 2021, quando gli stimoli fiscali dell'era Covid innescarono un bull run monumentale che portò BTC da 3.800 a 69.000 dollari.
L'annuncio di Trump su Truth Social ha immediatamente elettrizzato la comunità crypto, con molti investitori che vedono in questo "dividendo tariffario" un potenziale catalizzatore per una nuova fase di accumulo. The Kobeissi Letter ha evidenziato la combinazione esplosiva di fattori: "Tagli dei tassi + nuovi massimi storici + intelligenza artificiale + assegni di stimolo. Allacciate le cinture." La narrativa che si sta consolidando è che questi fondi, come accaduto durante la pandemia, potrebbero affluire massicciamente verso asset digitali, amplificando la liquidità in un mercato già in fase di espansione.
Pete Rizzo, storico del settore e già editor di Coindesk, ha catturato il sentiment con un post diretto: "Bitcoin gratis. Sta arrivando." Questa affermazione, sebbene provocatoria, riflette un'aspettativa diffusa tra i retail investor che durante il 2020-2021 utilizzarono proprio gli stimulus check governativi per entrare nel mercato crypto. La differenza fondamentale rispetto al passato è che oggi l'infrastruttura è più matura, con ETF spot su Bitcoin approvati dalla SEC e una maggiore integrazione istituzionale, come dimostra la recente esposizione significativa di JPMorgan sul BTC.
Dal punto di vista macroeconomico, Trump ha giustificato questa manovra collegandola alla necessità di ridurre il debito pubblico americano, schizzato a 37 trilioni di dollari. Il presidente ha dichiarato che le tariffe globali stanno generando entrate significative per gli Stati Uniti e che la priorità numero uno rimane "ripagare il debito, perché la gente ha permesso che diventasse folle." Secondo i dati del Dipartimento del Tesoro, le tariffe hanno fruttato circa 150 miliardi di dollari nell'anno fiscale concluso a settembre, ma Trump prevede che questa cifra possa superare il trilione annualmente.
Questa prospettiva solleva interrogativi rilevanti per il settore crypto. Da un lato, l'iniezione diretta di liquidità nelle tasche degli americani potrebbe tradursi in un aumento della domanda retail su exchange centralizzati e decentralizzati, alimentando volumi di trading e potenzialmente spingendo BTC verso nuovi massimi. Dall'altro, la sostenibilità di questo modello economico resta dubbia: Elon Musk ha recentemente lanciato un avvertimento sul rischio "bancarotta" per gli Stati Uniti a causa del debito fuori controllo, un fattore che potrebbe paradossalmente rafforzare la tesi di Bitcoin come store of value alternativo al dollaro.
Il contesto normativo europeo, con il regolamento MiCA ormai operativo, presenta scenari diversi. Gli investitori del Vecchio Continente osservano con attenzione queste dinamiche statunitensi, consapevoli che un'eventuale corsa all'acquisto di crypto potrebbe riflettersi anche sui mercati europei, pur in presenza di framework regolamentari più stringenti. La Consob italiana ha già messo in guardia sui rischi legati alla volatilità degli asset digitali, ma l'eventuale effetto domino di una nuova bull run americana difficilmente lascerebbe immune il mercato italiano.
Il rally di Bitcoin a 105.000 dollari avviene mentre permangono timori su uno "scenario da incubo" che alcuni analisti ritengono possa materializzarsi, con ripercussioni potenzialmente catastrofiche per i mercati azionari tradizionali. La correlazione tra equity e crypto resta un tema dibattuto, ma l'ingresso di capitali freschi derivanti da stimoli governativi potrebbe temporaneamente disaccoppiare le dinamiche, creando opportunità specifiche per chi investe in asset digitali.
Guardando avanti, rimane da vedere se Trump manterrà la promessa e soprattutto quale tempistica adotterà per l'erogazione di questi fondi. I precedenti del 2020-2021 suggeriscono che gli effetti sul mercato crypto si manifestano rapidamente, con picchi di apertura di nuovi wallet e aumenti vertiginosi dei volumi on-chain. Gli operatori più esperti monitorano già metriche come il supply su exchange e l'attività delle whale per anticipare possibili movimenti significativi, mentre chi opera in DeFi valuta strategie di yield farming per massimizzare i rendimenti in caso di nuova fase espansiva del settore.