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Azioni crypto USA in rialzo a metà giornata

Tempo di lettura 7 min
Valentina Romano
Di Valentina Romano
Azioni crypto USA in rialzo a metà giornata

Il mercato crypto vive una delle sue contraddizioni più affascinanti: mentre Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH) scivolano entrambi dello 0,7% nella sessione di metà giornata del 18 dicembre, le azioni crypto-related quotate a Wall Street segnano guadagni significativi, con alcuni titoli in rally superiore al 6%. Questo scollamento tra token e azioni societarie racconta una storia più complessa della semplice correlazione prezzo-performance: gli investitori istituzionali stanno premiando narrazioni aziendali specifiche – pivot verso l'intelligenza artificiale, espansione in nuovi mercati, partnership infrastrutturali – che possono momentaneamente sovrastare la volatilità dei prezzi spot. La seduta del 18 dicembre diventa così un caso di studio su come il settore crypto stia maturando oltre la pura speculazione sui token, con il capitale che si sposta verso modelli di business tangibili e flussi di ricavi diversificati.

Alle 12:03 ET, Bitcoin quota 86.130 dollari mentre Ethereum si attesta a 2.841 dollari, dopo una sessione caratterizzata da oscillazioni violente che hanno portato BTC fino a 89.230 dollari in apertura per poi testare un minimo a 85.355 dollari. Nonostante questa debolezza dei sottostanti, il comparto azionario crypto mostra una resilienza sorprendente: Coinbase (COIN) sale dell'1,4% a 247,63 dollari, MicroStrategy (MSTR) guadagna il 2,0% a 163,51 dollari, mentre Robinhood (HOOD) balza del 3,2% a 119,55 dollari. Ma è nel segmento mining che i movimenti diventano particolarmente interessanti dal punto di vista narrativo.

La divergenza più marcata emerge nei titoli legati all'infrastruttura mineraria con esposizione al computing ad alte prestazioni: Core Scientific (CORZ) e IREN guidano i rialzi con +6,7%, seguiti da Cipher Mining (CIFR) e Bitdeer (BTDR) entrambi a +5,2%, e Hut 8 (HUT) con un solido +5,0%. Al contrario, Marathon Digital (MARA) cede lo 0,3%, evidenziando come il mercato stia ormai discriminando in modo netto tra miners che offrono "pura beta Bitcoin" e quelli che dimostrano opzionalità verso il business AI/HPC. Questa biforcazione è il tema dominante della giornata: Wall Street non compra più soltanto esposizione all'hash rate, ma capacità energetica e data center convertibili.

Il catalizzatore macro della sessione arriva dai dati sull'inflazione USA: il CPI di novembre ha registrato un +2,7% anno su anno, sotto le attese, con il core CPI al 2,6%. Tuttavia, il Bureau of Labor Statistics ha accompagnato la release con avvertimenti significativi: una chiusura governativa di 43 giorni ha interrotto la raccolta dati, e le variazioni mensili del CPI non sono state pubblicate (con addirittura la cancellazione del report di ottobre), sollevando dubbi sulla reale interpretabilità di questi numeri. Nonostante le riserve tecniche, i mercati hanno trattato i dati come risk-friendly, fornendo supporto agli asset ad alto beta come le crypto-equity, in un contesto in cui la Federal Reserve ha recentemente tagliato i tassi al range 3,50%-3,75%.

Strategy ha speso 1,94 miliardi di dollari per acquistare oltre 20.000 BTC nelle ultime due settimane, ma il suo potere d'acquisto si sta esaurendo mentre il titolo scende

Coinbase sta ridisegnando il proprio perimetro di business con un'espansione aggressiva che va ben oltre lo spot trading crypto. L'exchange ha annunciato l'ingresso nel trading azionario e nei prediction markets attraverso partnership (inclusa quella con Kalshi), con l'ambizione dichiarata di diventare un "everything exchange". Questa mossa mette COIN in competizione diretta con Robinhood e altri broker retail, in un momento in cui i volumi crypto puri restano irregolari. La narrazione piace agli investitori, ma gli analisti restano cauti sulla monetizzazione a breve: Mizuho ha mantenuto rating Neutral abbassando però il target da 320 a 280 dollari, citando volumi trading Q4 più deboli e segnalando che il traction nel trading azionario è tutto da dimostrare, mentre i prediction markets rischiano di commoditizzarsi rapidamente.

Sul fronte governance, Coinbase ha nominato George Osborne, ex ministro delle Finanze britannico, alla guida del proprio advisory council interno, un segnale chiaro di voler espandere l'engagement normativo al di fuori degli USA, in particolare verso Regno Unito ed Unione Europea. Per gli investitori equity questa mossa ha peso strategico: framework regolamentari più chiari rappresentano unlock di roadmap prodotto, ampliando ciò che le piattaforme possono listare, come possono custodire asset, e cosa possono offrire agli istituzionali. Il panorama analyst su COIN resta frammentato: Deutsche Bank ha iniziato copertura con Buy e target 340 dollari, BTIG conferma Buy a 420 dollari, Citizens punta a 440 dollari con rating Market Outperform, mentre Goldman Sachs rimane Neutral a 294 dollari.

Per quanto riguarda MicroStrategy, il rally odierno ha poco a che fare con l'entusiasmo retail e molto con la meccanica del leverage finanziario. Un'analisi circolata diffusamente oggi evidenzia che la società ha speso 1,94 miliardi di dollari per accumulare oltre 20.000 BTC nelle ultime due settimane, ma il suo potere d'acquisto si sta contraendo man mano che il titolo MSTR scende. Le acquisizioni future di Bitcoin dipenderanno sempre più da fonti di finanziamento costose, incluse azioni privilegiate con costi di interesse dell'11-12%. La società ha inoltre costruito una riserva di liquidità da 1,4 miliardi di dollari, segnale che alcuni investitori interpretano come indicazione di un possibile rallentamento del ritmo di acquisto, a meno che le condizioni di mercato non migliorino. Quando MSTR sale mentre BTC scende, gli investitori non stanno tradando il prezzo spot della crypto, ma aspettative sulla struttura del capitale e positioning di valore relativo.

Nel segmento mining, Hut 8 ruba la scena grazie alla narrazione AI data-center che sta facendo un lavoro concreto sui multipli azionari. Reuters ha evidenziato come HUT sia balzato nel premarket dopo l'annuncio del primo contratto di leasing per data center ad alte prestazioni, con Rosenblatt che lo definisce potenzialmente "game-changing" e in grado di posizionare l'azienda ai vertici della classifica dei "miners-turned-HPC hosting". La copertura analisti su HUT mostra ottimismo diffuso: 15 analisti assegnano rating "buy" in media, con un target mediano di 60 dollari secondo dati LSEG. Questo template – convertire capacità energetica e facility oltre il mining Bitcoin – è diventato il criterio di selezione dominante per gli investitori, specialmente quando l'economia del mining si stringe con prezzi token più deboli.

Anche CleanSpark (CLSK), pur chiudendo in positivo a metà giornata, è al centro di valutazioni contrastanti. Un'analisi Nasdaq/Zacks pubblicata stamattina evidenzia che CLSK appare costoso con un P/E forward molto superiore alla media di settore, che il business resta altamente sensibile alla volatilità Bitcoin, e che l'espansione early-stage verso AI/HPC affronta competizione crescente da peers come APLD, IREN e CIFR. L'analisi cita anche revisioni al ribasso delle stime sugli utili e segnali tecnici bearish come venti contrari a breve termine. La morale: anche in un tape che premia l'adiacenza AI, valutazione ed execution risk continuano a separare vincitori e ritardatari nel comparto mining.

Il contesto regolamentare fornisce un ulteriore layer di supporto alle equity crypto USA. Il 2025 ha portato venti di coda materiali: la SEC ha ritirato alcune guidance contabili crypto controverse e abbandonato contenziosi precedenti, mentre è stata approvata una legge federale che crea regole per i token ancorati al dollaro (stablecoins). Tuttavia, la legislazione più ampia sulla "struttura di mercato" resta bloccata al Senato, e l'industria guarda con interesse a un potenziale regulatory relief SEC (una "innovation exemption") nei primi mesi del 2026, creando un mix di ottimismo e incertezza per l'anno venturo. Questa combinazione – miglioramenti concreti ma percorso incompiuto – spiega perché le azioni crypto possano rallare su catalizzatori aziendali anche quando i token sottostanti arrancano.

Per il resto della sessione, tre segnali chiave meritano monitoraggio: primo, il comportamento di Bitcoin nel range 85.000-90.000 dollari, già testato oggi in entrambe le direzioni, dato che miners e MSTR tendono a reagire rapidamente a qualsiasi rottura direzionale; secondo, eventuali dettagli aggiuntivi sulle espansioni di piattaforma di COIN e HOOD, inclusi timing di rollout, scope utenti eleggibili, pricing o guardrail regolamentari, elementi che possono muovere i titoli in modo sproporzionato; terzo, credibilità crescente delle narrazioni AI data-center per i miners, con il mercato che premia sempre più chi mostra contratti/lease tangibili con controparti di grado istituzionale, come dimostra chiaramente Hut 8 nella seduta odierna. La lezione del 18 dicembre è che il settore crypto equity sta evolvendo verso la selettività: non basta più essere "esposti a Bitcoin", serve dimostrare resilienza del modello di business e capacità di generare ricavi oltre la pura correlazione con i token.

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