Il mercato crypto sta attraversando una fase di turbolenza che rischia di ribaltare le aspettative per il 2025. Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH), le due principali criptovalute per capitalizzazione, mostrano performance deludenti dall'inizio dell'anno, sollevando interrogativi sulla tenuta del settore in un contesto macroeconomico complesso. Jim Bianco, presidente di Bianco Research, ha lanciato l'allarme evidenziando come gli asset digitali potrebbero chiudere l'anno come la peggiore classe di investimento, una prospettiva che contrasta nettamente con l'ottimismo che aveva caratterizzato la fine del 2024. I dati attuali dipingono un quadro contrastante: mentre Bitcoin mantiene un modesto guadagno del 2,6% year-to-date, attestandosi a 95.871 dollari, Ethereum registra una perdita del 3,7% scivolando a 3.209 dollari.
La situazione diventa particolarmente significativa se analizzata attraverso il prisma degli ETF spot su Bitcoin, strumenti che hanno catalizzato l'attenzione istituzionale negli ultimi due anni. Dal gennaio 2024, i primi dieci fondi hanno accumulato flussi in entrata per 59 miliardi di dollari, con un prezzo medio di acquisto di 90.146 dollari. Il dato preoccupante emerso dall'analisi di Bianco è che questi investitori avrebbero ottenuto rendimenti superiori semplicemente lasciando i capitali parcheggiati in un money market fund, evidenziando un paradosso per chi aveva scommesso sulla narrativa dell'oro digitale.
Il Crypto Fear and Greed Index ha registrato uno dei suoi minimi annuali, confermando il sentiment negativo che permea il mercato. La pressione si è intensificata ulteriormente con deflussi dagli ETF pari a 869,9 milioni di dollari in una singola sessione, segnalando una possibile inversione di tendenza rispetto all'entusiasmo istituzionale degli ultimi mesi. Questi movimenti rappresentano un campanello d'allarme per gli investitori retail che avevano interpretato l'approvazione degli ETF come segnale inequivocabile di un nuovo bull market.
Nonostante il quadro tecnico negativo, emergono voci controcorrente nel panorama crypto. Hunter Horsley, CEO di Bitwise Asset Management, ha dichiarato a CNBC che i livelli attuali di Bitcoin rappresentano "un punto di ingresso ragionevole" per gli investitori. La sua tesi si basa sulla continua erosione della market share dell'oro a favore dell'asset digitale, un processo che secondo l'esperto proseguirà nel medio-lungo termine indipendentemente dalle fluttuazioni di breve periodo.
Ancora più bullish appare la posizione di Michael Saylor, il CEO di Strategy Inc. che ha trasformato la sua società in un proxy di Bitcoin attraverso acquisizioni massive. Saylor ha ribadito la solidità della sua strategia affermando che Strategy potrebbe sostenere un crollo dell'80% del prezzo di Bitcoin senza compromettere la solvibilità aziendale. Il riferimento storico è significativo: nei cinque anni precedenti, Bitcoin ha registrato un guadagno medio annuale del 50%, sovraperformando tutte le principali asset class tradizionali secondo i dati citati dal manager.
Dal punto di vista tecnico, Bitcoin ha testato nella settimana il livello psicologico dei 93.463 dollari, esattamente il prezzo di apertura del 2025, prima di rimbalzare sopra i 95.000 dollari. Questo movimento ha innescato una serie di liquidazioni nelle posizioni leverage, amplificando la volatilità caratteristica del mercato crypto. Ethereum ha mostrato maggiore debolezza relativa, confermando un trend negativo rispetto a Bitcoin che persiste da diversi trimestri e alimenta dubbi sulla competitività della blockchain nella narrativa Layer 1.
Il contesto macroeconomico globale pesa sulla percezione degli asset di rischio, categoria in cui le criptovalute rientrano a pieno titolo. Le aspettative sui tassi di interesse e l'incertezza geopolitica hanno spinto gli investitori verso posizioni più conservative, penalizzando asset volatili come BTC ed ETH. Per il mercato europeo, la situazione si complica ulteriormente con l'implementazione progressiva del regolamento MiCA, che sta ridefinendo i confini operativi per exchange e service provider, potenzialmente influenzando i flussi di capitale verso gli asset digitali.
Gli analisti dividono il mercato in due campi: chi interpreta la correzione come fisiologica dopo il rally del 2024 e propedeutica a un nuovo impulso rialzista, e chi vede in questi segnali l'inizio di una fase laterale o ribassista prolungata. La tenuta dei 90.000 dollari per Bitcoin rappresenterà un test cruciale nelle prossime settimane, mentre per Ethereum il mantenimento dei 3.000 dollari appare fondamentale per preservare la fiducia degli investitori in un ecosistema che continua a registrare sviluppi tecnologici significativi sul fronte Layer 2 e DeFi.