Il mercato degli ETF su Bitcoin (BTC) quotati negli Stati Uniti ha registrato un'inversione di tendenza significativa il 10 dicembre, con afflussi netti combinati pari a 223,5 milioni di dollari, il risultato giornaliero più robusto delle ultime tre settimane. Il dato, rilevato da Farside Investors, assume particolare rilevanza dopo una fase caratterizzata da deflussi sostenuti e volumi ridotti, segnalando un rinnovato interesse istituzionale verso l'esposizione regolamentata al principale asset digitale.
La dinamica rappresenta un cambio di passo netto rispetto alla sessione del 4 dicembre, quando i prodotti ETF avevano subito deflussi per 195 milioni di dollari. Il confronto tra le due giornate evidenzia la volatilità degli appetiti istituzionali in un momento in cui il prezzo di Bitcoin ha recuperato terreno, superando nuovamente la soglia psicologica dei 100.000 dollari durante la sessione di martedì. Gli analisti interpretano questo movimento come un segnale di consolidamento della fiducia nel segmento regolamentato dei prodotti crypto.
Due player dominano completamente il flusso della giornata: BlackRock IBIT ha catalizzato 192,9 milioni di dollari, confermandosi il veicolo preferito dagli investitori istituzionali per l'accesso a Bitcoin. Fidelity FBTC ha contribuito con ulteriori 30,6 milioni di dollari, mentre gli altri emittenti hanno sostanzialmente registrato attività piatta. La concentrazione degli afflussi su questi due prodotti sottolinea la preferenza del mercato per soluzioni con liquidità elevata e backing di istituzioni finanziarie tradizionali di primo piano.
La correlazione temporale tra gli afflussi negli ETF e il recupero del prezzo di Bitcoin sopra quota 100K suggerisce una dinamica circolare: la risalita del prezzo attira capitale istituzionale attraverso i canali regolamentati, mentre gli stessi afflussi forniscono supporto tecnico all'asset sottostante. Questo meccanismo è diventato una caratteristica distintiva del mercato crypto dopo l'approvazione degli ETF spot a inizio 2024, creando nuovi pattern di domanda rispetto ai cicli precedenti.
Il contesto macro rimane determinante per la sostenibilità di questo trend. Gli operatori monitorano attentamente le decisioni della Federal Reserve e i dati sull'inflazione statunitense, fattori che influenzano direttamente l'appetito per asset rischiosi come le criptovalute. La pressione di vendita registrata nelle prime sessioni di dicembre era stata attribuita proprio a prese di profitto in vista di eventi macro potenzialmente destabilizzanti.
Per gli investitori europei, l'evoluzione degli ETF americani offre indicazioni preziose nonostante le differenze normative. Il regolamento MiCA sta ridisegnando il panorama dei prodotti crypto nell'Unione Europea, dove gli ETP su Bitcoin operano già da anni con meccanismi diversi rispetto ai corrispettivi statunitensi. L'attenzione istituzionale globale verso veicoli regolamentati conferma tuttavia una tendenza trasversale: la progressiva istituzionalizzazione dell'asset class crypto.
Nei prossimi giorni sarà cruciale verificare se questo afflusso rappresenta l'inizio di una fase di accumulo sostenuta o un episodio isolato legato a specifiche dinamiche di portafoglio di fine anno. La stabilità del prezzo di Bitcoin sopra i 100.000 dollari costituirà un indicatore chiave, così come la capacità degli ETF di mantenere flussi positivi anche in presenza di eventuali correzioni del mercato spot.