Il mercato delle criptovalute si trova di fronte a uno scenario inedito che potrebbe riscrivere le dinamiche di recupero dopo i crolli di prezzo. Bitcoin (BTC), dopo aver registrato una flessione superiore al 30% dal suo recente massimo storico, si confronta con una fase ribassista strutturalmente diversa da quelle precedenti, secondo un'analisi di Deutsche Bank pubblicata lunedì. A differenza delle tradizionali correzioni guidate dalla speculazione retail, questa volta entrano in gioco fattori sistemici legati alla partecipazione istituzionale e al rallentamento dell'adozione, elementi che potrebbero complicare significativamente la risalita della principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato.
Il primo allarme riguarda un dato critico per il settore: l'adozione crypto tra i trader retail è scesa al 15% dal 17% registrato la scorsa estate, come evidenziato dall'istituto bancario tedesco. Questa contrazione nell'utilizzo rappresenta un campanello d'allarme fondamentale, poiché l'espansione progressiva della base utenti costituisce uno dei pilastri narrativi del caso rialzista di Bitcoin. La riduzione dell'engagement suggerisce che il sentiment sta erodendo uno dei driver di valore più importanti dell'asset digitale.
L'analista Marion Laboure di Deutsche Bank ha introdotto in questo contesto il concetto di "effetto Campanellino", una teoria secondo cui le valutazioni di Bitcoin dipendono in parte sostanziale dall'adozione guidata dalla fiducia collettiva. "Durante questa correzione, l'effetto Campanellino è prevalente poiché le vendite guidate dal sentiment hanno rafforzato il declino dei prezzi", ha scritto Laboure nel report. Questo meccanismo psicologico si manifesta quando la perdita di fiducia innesca vendite che a loro volta alimentano ulteriore pessimismo, creando una spirale autoalimentante difficile da interrompere.
La seconda variabile distintiva di questa fase ribassista riguarda la presenza massiccia degli investitori istituzionali attraverso gli ETF spot su Bitcoin, approvati negli Stati Uniti nel gennaio 2024. Questi strumenti hanno catalizzato un rally del 600% dopo il loro lancio, ma ora stanno mostrando il loro lato oscuro. Per la prima volta dalla nascita di questi prodotti finanziari, Bitcoin sta affrontando un crollo superiore al 30%, e la partecipazione istituzionale che aveva amplificato i guadagni sta ora amplificando le perdite attraverso un meccanismo di feedback negativo.
Il problema della liquidità rappresenta forse l'aspetto più preoccupante dell'analisi di Deutsche Bank. Gli istituzionali, diversamente dai retail che tendono a mantenere posizioni a lungo termine nei propri wallet, operano attraverso exchange centralizzati (CEX) e possono liquidare rapidamente ampie posizioni, prosciugando la liquidità disponibile. Questo fenomeno crea una pressione ribassista più intensa e difficile da assorbire rispetto alle correzioni guidate esclusivamente da piccoli investitori.
La combinazione di questi fattori delinea uno scenario in cui Bitcoin potrebbe faticare a replicare i rapidi recuperi che hanno caratterizzato precedenti bear market. "A differenza dei precedenti crolli, guidati principalmente dalla speculazione retail, il ribasso di quest'anno si è verificato in un contesto di sostanziale partecipazione istituzionale, sviluppi normativi e tendenze macro globali", sottolinea il report della banca tedesca.
Sul fronte regolamentare, tuttavia, emergono alcuni segnali potenzialmente positivi. Laboure evidenzia che una maggiore chiarezza normativa, in particolare derivante dalle recenti riforme sulla struttura del mercato crypto, potrebbe supportare la fiducia istituzionale nel medio termine. In Europa, l'implementazione del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) potrebbe giocare un ruolo stabilizzante, fornendo un framework giuridico più definito per gli operatori del settore.
Un altro elemento che potrebbe contribuire al ripristino della liquidità è l'adozione crescente delle stablecoin da parte delle principali istituzioni finanziarie. Questi asset crypto ancorati a valute fiat rappresentano un ponte tra il sistema finanziario tradizionale e il mondo delle criptovalute, e la loro maggiore integrazione potrebbe facilitare flussi di capitale più consistenti e stabili verso il mercato.
L'incertezza rimane tuttavia predominante. "Se Bitcoin si stabilizzerà dopo questa correzione rimane incerto", ammette Laboure, riconoscendo che la maturazione dell'asset procederà probabilmente per fasi. Il mercato si trova in una fase di transizione dove la presenza istituzionale, che doveva teoricamente ridurre la volatilità e legittimare l'asset class, sta invece introducendo dinamiche di rischio sistemico precedentemente assenti. I prossimi mesi saranno cruciali per verificare se l'infrastruttura del mercato crypto, ora più interconnessa con la finanza tradizionale, sarà in grado di assorbire shock di liquidità senza innescare cascate di vendite amplificate dagli stessi strumenti pensati per favorire l'adozione mainstream.