Le promesse elettorali di Donald Trump riguardo al Bitcoin stanno subendo una trasformazione significativa che potrebbe ridefinire completamente l'approccio degli Stati Uniti verso le criptovalute. Quello che inizialmente sembrava un piano conservativo basato esclusivamente sui Bitcoin confiscati dalle autorità federali, sta evolvendo verso una strategia molto più ambiziosa che prevede acquisti attivi della criptovaluta più famosa al mondo. La svolta è emersa durante la recente conferenza Bitcoin di Las Vegas, dove sono stati rivelati dettagli che hanno sorpreso sia gli addetti ai lavori che gli investitori del settore crypto.
Dal piano originale alla nuova strategia espansiva
Il decreto presidenziale del 6 marzo aveva delineato una riserva strategica di Bitcoin piuttosto limitata, basata unicamente sui token sequestrati durante procedimenti legali civili e penali. Trump aveva esplicitamente escluso acquisti diretti per non gravare sui contribuenti americani, promettendo che eventuali espansioni sarebbero avvenute solo attraverso meccanismi neutri dal punto di vista del bilancio federale.
Tuttavia, le dichiarazioni più recenti del consigliere per le criptovalute David Sacks hanno rivelato un cambio di rotta sostanziale. Durante la conferenza di Las Vegas, Sacks ha confermato che il Segretario al Tesoro Scott Bessent e il Segretario al Commercio Howard Lutnick hanno ricevuto direttamente da Trump l'incarico di sviluppare strategie finanziarie innovative per l'acquisizione di Bitcoin aggiuntivi.
Le opzioni di finanziamento senza impatto fiscale
La sfida principale rimane quella di reperire fondi senza aumentare il debito pubblico o introdurre nuove tasse. Gli analisti della società di ricerca K33 hanno identificato diverse possibili fonti di finanziamento che potrebbero soddisfare questi criteri stringenti. Tra le opzioni più concrete figurano la vendita dei Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale e l'utilizzo delle eccedenze del fondo di stabilizzazione gestito dal Dipartimento del Tesoro.
Queste strategie permetterebbero di generare liquidità fresca senza ricorrere a misure che impatterebbero direttamente sui cittadini americani. Come ha spiegato Sacks: "Non posso promettere nulla, ma esiste un percorso per realizzarlo. La questione è se riusciremo a convincere il Dipartimento del Tesoro o quello del Commercio, perché se lo faranno e scopriranno come finanziarlo, avranno già l'autorizzazione presidenziale in tasca".
Ripercussioni sul mercato delle criptovalute
L'eventuale implementazione di una strategia di acquisti attivi da parte del governo americano potrebbe avere conseguenze drammatiche sul prezzo del Bitcoin e dell'intero ecosistema crypto. Gli investitori stanno già anticipando potenziali rialzi significativi, considerando che gli Stati Uniti rappresenterebbero il primo grande stato nazionale ad adottare una politica di accumulo sistematico di Bitcoin.
Questa prospettiva sta alimentando l'interesse verso progetti correlati come Bitcoin Bull, un'iniziativa attualmente in fase di Initial Coin Offering che ha strutturato il proprio modello economico intorno ai movimenti di prezzo del Bitcoin. Il progetto prevede meccanismi di burn dei token e distribuzioni di ricompense legate al raggiungimento di specifiche soglie di prezzo del Bitcoin, partendo dai 125.000 dollari fino ai 250.000 dollari.
Verso una nuova era per le criptovalute americane
La trasformazione del piano originale di Trump rappresenta molto più di un semplice aggiustamento tecnico. Si tratta di un potenziale cambio di paradigma che potrebbe posizionare gli Stati Uniti come leader mondiale nell'adozione istituzionale delle criptovalute, superando paesi come El Salvador che hanno già adottato il Bitcoin come valuta legale.
Il successo di questa strategia dipenderà dalla capacità dei dipartimenti governativi di sviluppare meccanismi di finanziamento innovativi che rispettino i vincoli di neutralità fiscale imposti dal presidente. Se questi ostacoli tecnici verranno superati, gli Stati Uniti potrebbero davvero trasformarsi nella "capitale mondiale del Bitcoin" come promesso durante la campagna elettorale, innescando un effetto domino che potrebbe spingere altre nazioni ad adottare strategie simili.