I mercati delle criptovalute stanno attraversando una fase di profonda trasformazione geografica, con l'Asia che emerge come il nuovo epicentro degli scambi globali di bitcoin, ethereum e solana. Questa rivoluzione silenziosa sta ridisegnando gli equilibri del trading digitale mondiale, mentre gli Stati Uniti perdono progressivamente la loro tradizionale egemonia. Il fenomeno coincide con una ripresa sostanziale dei prezzi delle criptovalute principali, ma presenta caratteristiche inedite che sfidano le analisi tradizionali del mercato.
L'ascesa inarrestabile dell'Asia nel trading crypto
Durante le ore di trading asiatiche, la quota di mercato degli scambi spot globali ha raggiunto quasi il 30% del volume totale, segnando un incremento significativo rispetto ai mesi precedenti. Questo dato, elaborato dalla società di intermediazione istituzionale FalconX, evidenzia come il baricentro del trading si stia spostando verso Est. L'Europa mantiene la sua posizione intermedia, coprendo la restante porzione del mercato non americana.
La dinamica contrasta nettamente con quanto osservato negli Stati Uniti, dove la quota di volumi di trading è scivolata sotto il 45% su base mobile a 30 giorni. Questo rappresenta il livello più basso registrato dalla vittoria elettorale di Donald Trump, considerato favorevole alle criptovalute, lo scorso novembre.
Il paradosso americano: meno trading, più ETF
David Lawant, responsabile della ricerca di FalconX, interpreta questo cambiamento come un segnale di evoluzione nella composizione degli investitori che guidano l'azione dei prezzi. "Potrebbe indicare una maggiore influenza dei flussi di portafoglio non statunitensi o suggerire che gli investitori americani si stiano concentrando maggiormente su mercati oltre il crypto spot", ha spiegato in una nota esclusiva.
Paradossalmente, mentre il trading spot americano diminuisce, gli ETF bitcoin statunitensi stanno vivendo un boom senza precedenti. I undici fondi quotati hanno visto la loro quota cumulativa balzare dal 25% al record del 45% del volume globale del mercato spot BTC in meno di due mesi.
Rally a basso volume: anomalia o nuova normalità?
Bitcoin ha registrato un'impennata del 40% fino a 105.000 dollari dopo aver toccato minimi sotto i 75.000 dollari ad aprile, mentre ethereum e solana hanno guadagnato rispettivamente l'87% e il 68% nello stesso periodo. Tuttavia, questa corsa al rialzo presenta una caratteristica peculiare: i volumi di trading globali non hanno ancora recuperato i livelli osservati a inizio anno.
I dati di FalconX mostrano che il volume giornaliero nei mercati spot BTC, che aveva superato i 15 miliardi di dollari su base mobile dopo le elezioni di novembre, è sceso e si mantiene ora sotto i 10 miliardi. Tradizionalmente, un rally con bassi volumi viene considerato una "trappola ribassista", ma questa volta la situazione potrebbe essere diversa.
La rivoluzione degli ETF istituzionali
L'ascesa degli ETF come veicoli d'investimento preferiti sta cambiando le regole del gioco. L'incremento dei volumi ETF deriva principalmente da scommesse direzionali audaci piuttosto che da strategie di arbitraggio non direzionali come il cash and carry trade, che prevede posizioni lunghe sull'ETF abbinate a posizioni corte sui futures BTC del CME.
Il IBIT di BlackRock, il più grande tra tutti gli ETF bitcoin, ha attirato 6,35 miliardi di dollari solo nel mese di maggio, il dato più alto da gennaio 2025. Questo flusso indica una domanda istituzionale crescente per BTC, alimentata dalle tensioni commerciali e dall'incertezza sui mercati obbligazionari.
Secondo Lawant, tutti questi elementi "puntano a margini di crescita e suggeriscono che gli ETF probabilmente rimarranno una forza trainante dietro la domanda in questo rally". La trasformazione geografica del trading crypto, combinata con l'esplosione degli ETF americani, delinea un panorama dove l'innovazione finanziaria si intreccia con i cambiamenti geopolitici globali.