Il mercato crypto si ritrova ancora una volta a fare i conti con previsioni estreme che sfidano ogni logica economica. Younghoon Kim, figura controversa del web che si autodefinisce "l'uomo più intelligente del mondo" vantando un quoziente intellettivo di 276, ha lanciato una nuova profezia destinata a scatenare dibattiti: Bitcoin (BTC) potrebbe sostituire il dollaro statunitense come valuta dominante globale già nel 2026. Una dichiarazione che, anche in un settore abituato a narrative bullish aggressive, supera ampiamente i confini della plausibilità secondo la maggior parte degli analisti ed economisti mainstream.
La posizione di Kim si inserisce in una serie di previsioni sempre più audaci sul prezzo del Bitcoin. Solo pochi giorni fa, lo stesso personaggio aveva dichiarato ai suoi follower su X che l'attuale quotazione rappresenterebbe uno "sconto temporaneo" causato da manipolazioni di mercato, aggiungendo che tali dinamiche potrebbero scomparire nel giro di una settimana, innescando un'accelerazione verso nuovi massimi storici. Già a novembre, Kim aveva previsto che BTC avrebbe raggiunto 220.000 dollari entro 45 giorni, più che raddoppiando rispetto ai livelli attuali.
La comunità crypto si è spaccata di fronte a queste dichiarazioni. Da un lato, alcuni sostenitori citano i trend di adozione istituzionale, i flussi crescenti verso gli exchange e i progetti di valute digitali delle banche centrali (CBDC) come segnali di un potenziale cambio di paradigma. Dall'altro, la maggioranza degli osservatori considera queste previsioni come puro sensazionalismo, con alcuni utenti che ironizzano apertamente sul presunto QI record del protagonista: "Penso sia ora di rifare il test, Kim - questa app ti ha sicuramente fatto perdere qualche punto".
Dal punto di vista tecnico-economico, sostituire il dollaro USA richiederebbe trasformazioni epocali nell'architettura finanziaria globale. Jon Danielsson, direttore del Systemic Risk Centre alla London School of Economics, ha sottolineato come il confronto stesso sia problematico: non esiste una definizione univoca di "denaro", e resta poco chiaro se Bitcoin potrebbe rimpiazzare la moneta emessa dalle banche centrali o quella circolante on-demand. Le assunzioni sulla velocità di circolazione complicano ulteriormente qualsiasi modello predittivo.
Per concretizzare questa visione, gli analisti stimano che Bitcoin dovrebbe raggiungere una valutazione di circa 1,5 milioni di dollari per coin, necessaria per eguagliare la massa monetaria e la liquidità del dollaro USA nei mercati globali. Un traguardo che implicherebbe una crescita di oltre 15 volte rispetto ai valori attuali e una capitalizzazione di mercato superiore ai 30 trilioni di dollari.
Il contesto normativo rappresenta un ulteriore ostacolo significativo. In Europa, il regolamento MiCA sta progressivamente definendo un quadro di riferimento che tratta le criptovalute come asset finanziari, non come alternative alle valute fiat. La posizione di istituzioni come la BCE e la Consob italiana rimane estremamente cauta rispetto all'idea che asset decentralizzati possano sostituire valute sovrane nel breve-medio termine.
Resta da vedere se questa ennesima previsione bullish influenzerà il sentiment di mercato nel breve periodo. Storicamente, dichiarazioni simili hanno generato picchi di attenzione mediatica senza però tradursi in movimenti di prezzo duraturi. Gli investitori più esperti del settore tendono a privilegiare analisi basate su metriche concrete come adoption rate, Total Value Locked nelle applicazioni DeFi e volumi di trading istituzionali, piuttosto che profezie basate su tempistiche irrealistiche.