Il mercato delle criptovalute sta assistendo a un improvviso cambio di sentiment che potrebbe segnare un punto di svolta per Bitcoin (BTC). Dopo settimane di stagnazione in un range stretto mentre oro e argento macinavano nuovi massimi storici, la principale criptovaluta ha finalmente preso slancio, superando quota 112.700 dollari in una sessione che ha visto i metalli preziosi crollare con perdite non si vedevano da anni. Il movimento suggerisce una rotazione di capitali significativa, con gli investitori che potrebbero finalmente riconoscere a BTC quel ruolo di asset rifugio che molti analisti crypto avevano previsto ma che tardava a materializzarsi. La dinamica conferma la tesi di diversi esperti secondo cui Bitcoin fosse pronto a recuperare terreno proprio quando l'oro avrebbe mostrato segni di consolidamento.
La giornata di martedì ha visto l'oro registrare un crollo del 5% a 4.130 dollari, la sua peggior performance giornaliera degli ultimi anni, mentre l'argento ha perso quasi l'8%. Questi metalli avevano dominato la scena degli asset rifugio per mesi, spinti dall'allentamento monetario delle banche centrali, dalle tensioni commerciali USA-Cina e dai segnali di stress nel sistema creditizio globale. Tutti catalizzatori che, paradossalmente, avevano lasciato Bitcoin sostanzialmente immobile, con frustrazione evidente della comunità crypto che vedeva BTC ignorato nonostante le narrative macro favorevoli.
Il rimbalzo di Bitcoin è stato particolarmente rapido e deciso: nelle ore precedenti la cripto era scivolata sotto i 108.000 dollari, per poi recuperare oltre 4.700 dollari in poche ore. Anche Ethereum (ETH) ha beneficiato del movimento, cancellando le perdite notturne e risalendo sopra la soglia psicologica dei 4.000 dollari. Quinn Thomson, founder dell'hedge fund Lekker Capital, aveva anticipato la scorsa settimana che BTC fosse pronto a recuperare il rally dell'oro, mentre Charlie Morris, CIO di ByteTree, aveva sostenuto che il momento di Bitcoin sarebbe arrivato proprio quando l'oro avesse iniziato a consolidare.
I titoli crypto-related quotati in borsa non hanno ancora recepito pienamente l'entusiasmo, rimanendo prevalentemente in territorio negativo nella sessione di martedì. I miners di Bitcoin in particolare stanno sottoperformando, con molti ormai scambiati più come proxy dell'infrastruttura AI che come pure play sul mining. IREN, Hut 8 e Bitfarms registrano perdite tra il 3% e il 4%, mentre l'emittente di stablecoin Circle (CRCL) cede l'1,2% e Coinbase (COIN) lo 0,5%. L'unica eccezione significativa è Strategy (MSTR) di Michael Saylor, che guadagna l'1,7%, confermando ancora una volta la fiducia incrollabile del suo fondatore nella tesi di lungo termine su Bitcoin.
La rotazione di capitali osservata oggi potrebbe rappresentare l'inizio di una fase di outperformance per Bitcoin rispetto agli asset rifugio tradizionali. Gli analisti sottolineano che ottobre, pur essendo stato caratterizzato da una relativa stagnazione per BTC, ha in realtà mascherato una forza sottostante che ora potrebbe manifestarsi con forza. La capacità di Bitcoin di assorbire rapidamente flussi in uscita dai metalli preziosi dimostra la crescente maturità del mercato crypto e la sua progressiva integrazione nei portafogli istituzionali come alternativa agli hedge tradizionali contro l'instabilità macroeconomica.
La dinamica odierna solleva interrogativi sulla correlazione tra Bitcoin e gli asset rifugio tradizionali. Mentre alcuni vedono BTC come "oro digitale", la sua reazione ritardata rispetto ai catalizzatori macro che hanno spinto oro e argento suggerisce che il mercato crypto operi ancora con dinamiche parzialmente indipendenti. Tuttavia, la capacità di assorbire capitali in un momento di debolezza dei metalli preziosi rinforza la narrativa secondo cui Bitcoin stia progressivamente conquistando quota di mercato nel più ampio universo degli store of value, particolarmente tra gli investitori che cercano asset con caratteristiche di scarsità digitale e portabilità superiore rispetto ai metalli fisici.