Il disgelo commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe spingere Bitcoin verso nuovi record storici, in un contesto economico che vede gli investitori sempre più attenti all'andamento dell'inflazione americana. La recente intesa raggiunta a Ginevra dopo due giorni di negoziati ad alto livello tra le due potenze economiche mondiali ha creato un clima di rinnovato ottimismo sui mercati. Dopo settimane di tensioni culminate in dazi reciproci superiori al 100%, l'accordo commerciale rappresenta una svolta significativa che potrebbe avere ripercussioni positive non solo sull'economia globale, ma anche sul mercato delle criptovalute, storicamente sensibile agli sviluppi macroeconomici.
La guerra dei dazi è finita: cosa significa per l'inflazione americana
L'annuncio dell'accordo è arrivato domenica direttamente dal Segretario al Tesoro Scott Bessent e dal Rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. Entrambi i paesi pubblicheranno un comunicato congiunto sui risultati dei colloqui di Ginevra nelle prossime ore. Questo sviluppo fa tirare un sospiro di sollievo ai mercati dopo una vera e propria escalation di misure ritorsive che minacciava di innescare una spirale inflazionistica a livello mondiale.
I dati sull'inflazione americana di marzo, considerati positivi, erano stati in gran parte ignorati dagli analisti perché ritenuti non rappresentativi della situazione in evoluzione. Con l'accordo commerciale ora in vigore, il Consumer Price Index (CPI) di aprile, in pubblicazione martedì, acquisisce un'importanza cruciale. Secondo le previsioni di RBC, l'indice dovrebbe mostrare un costo della vita in calo al 2,3% annuo rispetto al 2,4% di marzo.
Bitcoin pronto a superare la soglia dei 110.000 dollari?
La prima criptovaluta per capitalizzazione di mercato ha già mostrato segnali di forte ripresa, scambiandosi intorno ai 104.000 dollari, a soli 5,1% dal suo massimo storico di 109.350 dollari. La rimonta da 75.000 dollari iniziata a inizio aprile ha visto un'accelerazione del 10% solo nell'ultima settimana, alimentata da afflussi costanti negli ETF spot.
Markus Thielen, fondatore di 10x Research, ha dichiarato a CoinDesk: "Se le aspettative sul CPI si concretizzeranno, il mercato potrebbe interpretare il rapporto sull'inflazione come positivo. In assenza di notizie negative sui dazi, i dati sull'inflazione di questa settimana potrebbero fornire un catalizzatore rialzista".
L'ETF spot su Bitcoin di BlackRock (IBIT) ha registrato afflussi netti per 20 giorni consecutivi di negoziazione, accumulando oltre 5 miliardi di dollari, secondo i dati di SoSoValue. Questo costante ingresso di capitali istituzionali è uno dei fattori che sostiene l'attuale trend rialzista della criptovaluta.
L'effetto a cascata sul mercato delle altcoin
Non è solo Bitcoin a beneficiare di questo scenario favorevole. Ethereum, la seconda criptovaluta per capitalizzazione, ha registrato un impressionante incremento del 39% nell'ultima settimana, raggiungendo i 2.500 dollari e segnando la miglior performance dal dicembre 2020. Anche altre altcoin importanti come XRP, Dogecoin, Cardano e Solana hanno mostrato rialzi significativi, rispettivamente del 9,7%, 56%, 19% e 20%.
Secondo HTX Research, non ci sono ancora segni di eccessiva speculazione, il che suggerisce che il rally potrebbe continuare. "La volatilità implicita nelle opzioni su Bitcoin rimane stabile nell'intervallo 50%-55%, ben al di sotto dei livelli estremi dell'80%+ tipicamente osservati al culmine dei precedenti mercati rialzisti", ha sottolineato l'azienda di ricerca.
Le prossime mosse della Federal Reserve
La scorsa settimana, la Federal Reserve ha mantenuto invariato il costo del denaro nell'intervallo 4,25%-4,5%, ribadendo l'approccio dipendente dai dati per potenziali tagli dei tassi. Tuttavia, il presidente Jerome Powell ha offerto indicazioni accomodanti, affermando che "il quadro inflazionistico di fondo è buono" e definendo temporaneo l'impatto inflazionistico dei dazi.
Un eventuale allentamento della politica monetaria statunitense potrebbe fornire ulteriore carburante al mercato delle criptovalute, tradizionalmente favorito da tassi di interesse più bassi che spingono gli investitori verso asset più rischiosi. Come ha osservato HTX Research, "finché i rendimenti non torneranno sopra il 4,8% e gli afflussi negli ETF rimarranno costanti, Bitcoin probabilmente si consoliderà nell'intervallo tra 105.000 e 115.000 dollari, in attesa del prossimo trigger per una nuova fase rialzista".
In questo scenario di distensione commerciale internazionale e potenziale allentamento monetario, il mercato delle criptovalute sembra posizionarsi per una nuova fase di crescita, con Bitcoin pronto a guidare il movimento verso territori inesplorati.