Il mercato delle crypto treasury aziendali registra un nuovo capitolo nella corsa all'accumulo di Ethereum (ETH), con BitMine Immersion Technologies che consolida la propria leadership aggiungendo oltre 77.000 ETH alla propria riserva nell'ultima settimana. L'operazione, dal valore di 321 milioni di dollari, porta le partecipazioni complessive della società quotata al NYSE American a 3,313 milioni di ETH, per una valorizzazione superiore ai 13,8 miliardi di dollari. Si tratta di un momento cruciale per l'ecosistema Ethereum, che vede crescere l'interesse istituzionale proprio mentre il mercato si riprende dalla violenta deleveraging di inizio aprile, con ETH che nelle ultime ore ha testato i 4.246 dollari, massimo delle ultime due settimane.
La strategia di accumulo di BitMine distanzia nettamente la concorrenza nel segmento Ethereum: il secondo classificato, SharpLink Gaming (SBET), detiene infatti appena 3,58 miliardi di dollari in ETH, meno di un quarto delle riserve di BitMine. Nel panorama più ampio delle crypto treasury aziendali, solo Strategy supera BitMine con i suoi oltre 73 miliardi di dollari in Bitcoin (BTC), confermando come le due principali blockchain proof-of-stake e proof-of-work dominino le strategie di tesoreria corporate nel settore.
Le motivazioni dietro il rally di Ethereum vengono contestualizzate da Tom Lee, chairman di BitMine e co-fondatore di Fundstrat Global Advisors, che collega il rimbalzo dell'asset ai progressi nelle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina. "Questi sono asset globali e l'aumento delle tensioni ha innescato la più grande operazione di deleveraging mai vista nel crypto poche settimane fa", ha dichiarato Lee, sottolineando come nonostante i fondamentali di Ethereum siano tecnicamente non correlati agli equity, il comportamento storico degli ultimi 15 anni dimostri una correlazione con gli asset "risk-on" attraverso il canale della leva finanziaria.
L'impatto sul mercato azionario è stato immediato: le azioni BitMine (ticker BMNR) hanno guadagnato oltre il 5% nella giornata di lunedì, raggiungendo i 53,15 dollari e confermando la correlazione diretta tra performance di ETH e valutazione delle società crypto-native. Oltre alle riserve in Ethereum, BitMine mantiene anche 192 BTC (circa 22 milioni di dollari) e 305 milioni in liquidità, una diversificazione che garantisce flessibilità operativa pur mantenendo l'esposizione principale sulla seconda blockchain per capitalizzazione.
Il sentiment di mercato su Ethereum rimane costruttivo secondo i dati delle piattaforme di prediction market: gli utenti di Myriad attribuiscono attualmente una probabilità vicina all'80% che ETH raggiunga i 4.500 dollari prima di scendere sotto i 3.100 dollari, un indicatore del posizionamento bullish prevalente tra i trader. Questo ottimismo si inserisce in un contesto macro più favorevole, dove la riduzione delle tensioni geopolitiche sta riportando capitale di rischio negli asset crypto dopo lo shock di aprile.
La strategia di BitMine rappresenta una scommessa strutturale sull'infrastruttura Ethereum in un momento chiave per l'ecosistema, tra l'implementazione delle soluzioni layer-2 che stanno riducendo le gas fees e l'adozione crescente della blockchain per applicazioni DeFi e tokenizzazione di asset reali. Il modello di accumulo continuativo ricorda quello pioneristico di Strategy con Bitcoin, ma applicato a un asset con caratteristiche tecnologiche e casi d'uso diversi, dal momento che ETH funge anche da carburante per smart contract e applicazioni decentralizzate.
L'attenzione degli investitori istituzionali verso Ethereum si intensifica mentre il mercato cerca di stabilizzare i livelli di supporto sopra i 4.000 dollari, soglia psicologica cruciale per confermare la ripresa post-correction. Le prossime settimane saranno decisive per verificare se il momentum accumulato potrà tradursi in un nuovo test dei massimi storici o se le pressioni macro riemergenti potrebbero innescare ulteriori prese di profitto da parte delle whale che hanno accumulato durante i recenti ribassi.