La controversa vicenda dei voucher non riscattati di Cardano è entrata in una nuova fase decisiva con l'annuncio di un'indagine forense indipendente. Dopo settimane di polemiche riguardanti presunte operazioni non trasparenti su centinaia di milioni di token ADA, Input Output Global (IOG) ha finalmente ingaggiato due pesi massimi del settore legale e contabile per fare piena luce sulla questione. Lo studio legale internazionale McDermott Will & Emery e la società di revisione BDO sono stati incaricati di condurre un'analisi approfondita del programma di riscatto dei token, con l'obiettivo di produrre un rapporto pubblico che chiarisca definitivamente il destino di ogni singolo token della prevendita iniziale.
La genesi di una controversia milionaria
Al centro dello scontro ci sono accuse pesanti emerse a inizio maggio. L'artista NFT Masato Alexander ha pubblicato un'analisi in cui sosteneva che Charles Hoskinson, fondatore di IOG, avesse utilizzato "chiavi genesi" durante l'hard fork Allegra per riassegnare circa 318 milioni di ADA (dal valore di circa 619 milioni di dollari) da portafogli di prevendita non riscattati a conti del tesoro aziendale attraverso una transazione MIR (Move Instantaneous Rewards) nell'ottobre 2021.
Hoskinson ha respinto con forza tali accuse, definendole "false e fuorvianti" e minacciando azioni legali contro chi le avesse ripetute. Secondo la sua versione, la quota non riscattata - meno dello 0,2% della vendita iniziale - è stata infine donata a Intersect, l'organo di governance di Cardano.
La trasparenza è diventata quindi la priorità assoluta per l'ecosistema Cardano, con le tre entità fondatrici - IOG, Emurgo e Cardano Foundation - che hanno assunto posizioni pubbliche sulla questione, pur con sfumature diverse.
Sette anni di ricerche e un hard fork controverso
Emurgo, una delle tre entità fondatrici di Cardano, ha accolto favorevolmente l'audit e ha esortato la comunità ad "attendere i risultati dell'indagine indipendente". L'azienda ha sottolineato che solo una minima parte dei voucher della prevendita rimane ancora non riscattata dopo una ricerca durata sette anni che ha incluso persino visite porta a porta in Giappone per rintracciare i proprietari originali.
Un elemento tecnico cruciale nella vicenda è rappresentato dall'hard fork Shelley, dopo il quale i token non riscattati sono diventati tecnicamente "non spendibili", rendendo necessario, secondo Emurgo, un intervento on-chain per preservare i diritti di riscatto. Questa manovra è proprio quella che ha sollevato i sospetti di parte della comunità.
Il team di esperti al lavoro
Joel Telpner, responsabile legale di IOG, ha evidenziato il calibro delle società incaricate dell'audit. McDermott Will & Emery, "uno studio legale globale con oltre 1.400 avvocati e 24 sedi", vanta un gruppo fintech e blockchain classificato da Chambers FinTech per due anni consecutivi. BDO, "società di contabilità e revisione globale con sedi in tutto il mondo", dispone di una pratica forense dedicata agli asset digitali che combina analisi on-chain con intelligence da fonti aperte per tracciare flussi complessi di token.
Telpner ha inoltre anticipato che uno specialista in analisi blockchain si unirà al team una volta completati i controlli sui potenziali conflitti di interesse. L'obiettivo dichiarato è quello di consegnare il rapporto "il più rapidamente umanamente possibile", sebbene non sia stata fissata una data precisa di pubblicazione.
Le conseguenze sul mercato e sull'ecosistema
Mentre si attende l'esito dell'indagine, il valore di ADA sul mercato ha mostrato segni di instabilità, scambiandosi a 0,727 dollari al momento della stesura dell'articolo. Le oscillazioni riflettono l'incertezza che la controversia ha generato tra gli investitori.
La Cardano Foundation, pur non essendo direttamente coinvolta nelle operazioni di riscatto dei voucher post-2021, ha rilasciato una dichiarazione il 19 maggio in cui ha preso atto che "lo sforzo per localizzare e supportare i restanti possessori di voucher è stato guidato dal team IO negli ultimi quattro anni" e ha accolto con favore l'audit imminente.
L'esito di questa indagine potrebbe rappresentare un precedente importante per l'intero settore delle criptovalute, dove la trasparenza delle operazioni on-chain e la gestione dei fondi non reclamati rappresentano questioni cruciali per la fiducia degli investitori e la legittimità dell'intero ecosistema.