La Corea del Sud ha segnato una svolta storica nel panorama delle criptovalute con la prima vendita istituzionale di asset digitali da parte di un'organizzazione no-profit, aprendo ufficialmente le porte a un mercato fino ad oggi precluso alle istituzioni. L'evento, che ha coinvolto l'organizzazione benefica World Vision, rappresenta il primo passo concreto verso l'eliminazione progressiva del divieto che per anni ha impedito alle società di operare nel settore crypto. Questo sviluppo assume particolare rilevanza considerando che avviene a ridosso delle elezioni presidenziali anticipate del 3 giugno 2025, con entrambi i principali candidati che hanno fatto della liberalizzazione del mercato crypto uno dei pilastri delle loro campagne elettorali.
Il primo scambio che fa storia
Domenica scorsa, World Vision ha completato la vendita di 0,55 Ethereum per un valore di 1,98 milioni di won sudcoreani, equivalenti a circa 1.437 dollari. La transazione è stata facilitata da Upbit, il principale exchange cripto del paese, attraverso Dunamu, la sua società madre. Questo scambio, apparentemente modesto in termini di cifre, segna in realtà l'inizio di una nuova era per il mercato sudcoreano delle criptovalute.
La possibilità per le organizzazioni no-profit di vendere le proprie riserve crypto è diventata operativa dal 1° giugno 2025, seguendo la roadmap stabilita dalla Financial Services Commission (FSC). World Vision aveva ricevuto questi Ethereum tre mesi fa come donazioni durante una campagna benefica organizzata insieme a Upbit per acquistare uniformi scolastiche e zaini per adolescenti in difficoltà economiche.
La strada verso la liberalizzazione
Il sistema sudcoreano richiede da sempre account verificati con nome reale per qualsiasi investimento in criptovalute, una misura di sicurezza implementata attraverso lo Specified Financial Transaction Information Act. Tuttavia, fino a febbraio 2025, la FSC aveva de facto impedito alle banche di emettere questi account alle società, creando una barriera informale ma efficace agli investimenti istituzionali. La svolta è arrivata quando il Virtual Asset Committee ha annunciato l'eliminazione graduale di queste restrizioni, iniziando proprio dalle organizzazioni no-profit nel secondo trimestre del 2025.
World Vision è riuscita a collegare il proprio conto aziendale presso K Bank al suo account Upbit, completando così la prima transazione istituzionale attraverso il mercato KRW dell'exchange. Dunamu ha confermato l'intenzione di continuare a supportare le organizzazioni no-profit nella vendita dei loro asset digitali ricevuti come donazioni, "aderendo alle linee guida stabilite dalle autorità finanziarie" per creare una cultura sana delle donazioni in criptovalute.
Le promesse elettorali che cambieranno tutto
Il panorama politico sudcoreano si presenta particolarmente favorevole al settore crypto in vista delle elezioni del 3 giugno, chiamate a sostituire il presidente destituito Yoon Suk-yeol dopo il tentativo di dichiarazione della legge marziale nel dicembre 2024. Entrambi i principali candidati hanno infatti inserito nei loro programmi misure specifiche per favorire gli investimenti in criptovalute, consapevoli che quasi 18 milioni di cittadini sudcoreani sono già attivi in questo mercato.
Kim Moon-soo del People Power Party (PPP) ha promesso di autorizzare gli ETF spot su criptovalute in caso di vittoria, spingendo per l'approvazione di prodotti di investimento basati su asset digitali come strumento per aumentare l'accumulo di ricchezza della classe media. Il suo team ha identificato nella crescente partecipazione delle generazioni più giovani al mercato crypto un fattore decisivo per l'integrazione degli ETF spot nelle politiche finanziarie del paese.
Verso un mercato maturo e regolamentato
Lee Jae-myung del Democratic Party of Korea (DPK) non è da meno nelle promesse elettorali, avendo annunciato l'intenzione di introdurre anch'egli gli ETF spot su criptovalute e di ridurre le tasse sulle transazioni di asset digitali. Il candidato democratico ha inoltre promesso di "creare un ambiente di investimento sicuro per gli asset virtuali attraverso l'istituzione di un sistema di sorveglianza integrato" e di espandere il mercato delle criptovalute rafforzando contemporaneamente la protezione degli investitori.
La terza fase della roadmap FSC, prevista per il terzo trimestre 2025, dovrebbe aprire l'accesso al mercato degli asset digitali anche alle società quotate in borsa qualificate e agli investitori professionali. Dunamu ha confermato di essere già in preparazione per questa fase successiva, che potrebbe trasformare definitivamente il panorama degli investimenti istituzionali sudcoreani. Con un mercato interno così vasto e politiche sempre più favorevoli, la Corea del Sud si candida a diventare uno dei principali hub mondiali per gli investimenti istituzionali in criptovalute.