L'arresto del presunto mastermind in Marocco
Il colpo più significativo all'organizzazione è arrivato con la cattura di Badiss Mohamed Amide Bajjou, cittadino franco-marocchino di 24 anni arrestato dalla polizia di Tangeri. Le autorità marocchine, agendo su mandato Interpol emesso dalla Francia, hanno sequestrato insieme al sospettato un arsenale di armi, dispositivi elettronici e fondi di provenienza illecita.
Bajjou è accusato di aver orchestrato diversi piani di rapimento, incluso il sequestro di gennaio ai danni di David Balland, co-fondatore di Ledger, una delle più note aziende francesi produttrici di portafogli digitali per criptovalute. Gli investigatori ritengono che il giovane abbia svolto un ruolo centrale nel coordinare l'intera rete criminale, reclutando operativi attraverso piattaforme social e app di messaggistica.
Violenza estrema nel cuore di Parigi
Il caso che ha scosso maggiormente l'opinione pubblica è il rapimento del primo maggio nel 14° arrondissement parigino. Quattro uomini mascherati, fingendosi corrieri, hanno prelevato in pieno giorno il padre di un ricco imprenditore crypto davanti agli occhi increduli dei passanti, trascinandolo via su un furgone.
Durante la prigionia, durata diversi giorni in una casa alla periferia di Parigi, i rapinatori hanno mutilato la vittima tagliandole un dito per convincere la famiglia a pagare il riscatto richiesto in criptovalute. Solo l'intervento di un'unità tattica della polizia ha permesso il salvataggio dell'uomo e l'avvio di una caccia all'uomo su vasta scala.
Una generazione perduta al servizio del crimine
L'aspetto più inquietante emerso dalle indagini riguarda l'età dei componenti della banda. Entro il 31 maggio, i procuratori francesi avevano incriminato 25 persone di età compresa tra i 16 e i 23 anni per tentati sequestri di persona. La maggior parte proveniva dalla regione parigina, ma il gruppo includeva anche giovani originari di Senegal, Angola e Russia.
Questi ragazzi venivano reclutati con promesse di facili guadagni e utilizzati come "soldati" nelle operazioni più rischiose, spesso senza comprendere appieno le conseguenze legali delle loro azioni. Il fenomeno ricorda tristemente le dinamiche di reclutamento già viste in altri contesti criminali che sfruttano la vulnerabilità economica e sociale dei giovani delle periferie.
Fallimenti e successi della rete criminale
Non tutti i tentativi di rapimento sono andati a buon fine. Il 13 maggio, nel centro di Parigi, il gruppo ha fallito nel tentativo di sequestrare la figlia e il nipote di Pierre Noizat, CEO di Paymium. L'aggressione, filmata dai passanti, si è conclusa con la fuga degli aggressori, ma ha fornito prove cruciali agli investigatori per collegare l'episodio alla stessa organizzazione.
Gli ultimi arresti, avvenuti martedì secondo fonti vicine alle indagini, rientrano nelle disposizioni francesi anti-crimine organizzato che consentono una detenzione fino a 96 ore senza formal accusa. Le autorità non hanno rivelato il numero esatto di sospetti catturati, ma hanno confermato che l'operazione mira a smantellare completamente quello che definiscono un network coordinato di estorsioni.
Il caso ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei protagonisti dell'industria crypto europea e sulla necessità di maggiori precauzioni da parte di chi gestisce patrimoni significativi in valute digitali, evidenziando come la ricchezza digitale sia diventata un bersaglio privilegiato per il crimine organizzato moderno.