Il mercato delle criptovalute sta mostrando segni di ripresa dopo una delle settimane più turbolente degli ultimi mesi, con oltre 1,2 miliardi di dollari di posizioni liquidate nel fine settimana a causa delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Iran. La cascata di vendite scatenata dai raid militari americani sulle strutture nucleari iraniane ha colpito duramente l'intero ecosistema crypto, ma alcune altcoin stanno già dimostrando una resilienza sorprendente. Solana, XRP e Dogecoin, tra le più penalizzate durante la fase di panico, guidano ora la fase di recupero mentre gli investitori istituzionali tornano ad acquistare sui ribassi.
La tempesta perfetta del weekend
L'escalation militare ha innescato una reazione a catena devastante sui mercati finanziari digitali, con Bitcoin che per la prima volta in settimane è scivolato sotto la soglia psicologica dei 100.000 dollari. Le liquidazioni si sono concentrate principalmente sulle posizioni long più esposte: Bitcoin ha registrato 230 milioni di dollari di posizioni chiuse forzatamente, seguito da Ethereum con 188 milioni. Anche le altcoin hanno subito pesanti perdite, con Solana che ha visto liquidazioni per 28 milioni di dollari, XRP per 21 milioni e Dogecoin per oltre 25 milioni.
Il meccanismo delle liquidazioni forzate si attiva quando i trader non riescono più a mantenere i margini richiesti per le loro posizioni leverage, costringendo le exchange a chiudere automaticamente le operazioni per limitare le perdite. Questo fenomeno spesso segnala estremi di mercato che possono precedere inversioni di tendenza significative.
Il rimbalzo delle criptovalute alternative
Mentre Bitcoin faticava a riguadagnare terreno, attestandosi nuovamente sopra i 101.000 dollari, le altcoin hanno mostrato una dinamica di recupero particolarmente interessante. Ethereum continua ad attrarre interesse istituzionale grazie ai crescenti flussi negli ETF dedicati, stabilizzandosi intorno ai 2.236 dollari. Solana ha recuperato rapidamente quota 133 dollari, beneficiando dell'aumento dell'attività di rete e delle speculazioni su possibili approvazioni di ETF futuri.
XRP ha riguadagnato la soglia dei 2 dollari mentre Dogecoin si mantiene stabilmente intorno ai 15 centesimi, segnali che gli investitori stanno tornando ad acquistare dopo il sell-off indiscriminato del weekend. Eugene Cheung, Chief Commercial Officer di OSL, sottolinea come "mentre la volatilità di Bitcoin è stata al centro dell'attenzione dopo l'escalation USA-Iran, il mercato delle altcoin sta mostrando segni di forza divergente".
Prospettive geopolitiche e impatti sui mercati
Gli analisti interpretano la rapidità del recupero come un segnale che i mercati considerano il conflitto destinato a rimanere circoscritto geograficamente, senza significative ripercussioni macroeconomiche globali. Nick Ruck, direttore di LVRG Research, evidenzia come "il mercato è abbastanza ottimista sul fatto che il conflitto Iran-Israele rimarrà contenuto e il suo impatto economico sarà localizzato".
Tuttavia, persistono alcuni rischi significativi che potrebbero influenzare l'andamento futuro. Gli Stati Uniti hanno accennato a possibili risposte militari "molto più pesanti" in caso di ritorsioni iraniane, mentre qualsiasi interruzione dei flussi petroliferi attraverso lo Stretto di Hormuz potrebbe destabilizzare i mercati globali. La velocità del recupero suggerisce comunque che le criptovalute mantengano un trend macro positivo, con le fasi di liquidazione che vengono sempre più interpretate dagli investitori come opportunità di ingresso a prezzi scontati.