La fuga verso la sicurezza ridisegna il mercato crypto
I dati delle ultime 24 ore raccontano una storia di prudenza e riposizionamento strategico. XRP, Cardano (ADA) e Solana (SOL) hanno registrato perdite superiori all'1%, mentre Dogecoin, pur mantenendo stabilità nella giornata, ha subito un crollo settimanale di oltre il 10% che ha completamente annullato il rally di inizio giugno. Ethereum ha ceduto lo 0,7%, cancellando tutti i guadagni accumulati nei giorni precedenti.
Parallelamente a questo deflusso dalle altcoin, gli Exchange-Traded Fund (ETF) su Bitcoin negli Stati Uniti hanno continuato ad attrarre capitali freschi, registrando afflussi per oltre 389 milioni di dollari mercoledì. Anche gli ETF su Ethereum hanno mostrato flussi positivi, seppur più modesti, con 19 milioni di dollari in nuovi investimenti.
Powell e la Fed alimentano l'incertezza sui mercati
Le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve Jerome Powell hanno aggiunto un ulteriore elemento di tensione ai mercati finanziari. Durante la sessione di mercoledì, Powell ha mantenuto i tassi di interesse invariati ma ha lanciato un monito sui rischi inflazionistici persistenti, sottolineando come i dazi commerciali e i conflitti globali potrebbero complicare gli sforzi per domare l'inflazione.
"Il costo dei dazi ricadrà sul consumatore finale", ha avvertito Powell, specificando che la Fed deve "vedere di più" prima di procedere con eventuali tagli dei tassi. Queste parole hanno contribuito a creare un clima di incertezza che ha colpito non solo le criptovalute, ma anche azioni tradizionali e materie prime.
Bitcoin in cerca di identità tra rifugio e speculazione
La criptovaluta più capitalizzata si trova attualmente in una fase di consolidamento che riflette la sua natura ancora indefinita nel panorama degli investimenti. Nonostante un guadagno del 13% dall'inizio dell'anno, sostenuto dagli afflussi negli ETF e dalla debolezza del dollaro, Bitcoin non è riuscito a comportarsi in modo decisivo né come bene rifugio né come asset speculativo durante questa settimana di tensioni.
Alex Kuptsikevich, analista di FxPro, ha sintetizzato efficacemente questa situazione: "Bitcoin sembra bloccato tra due mondi. Non sta reagendo all'aumento dell'appetito per il rischio, né sta crescendo come l'oro durante i conflitti intensificati". Questa osservazione mette in luce il dilemma identitario che caratterizza la principale criptovaluta in momenti di stress macroeconomico.
Le altcoin pagano il prezzo dell'avversione al rischio
Il comportamento degli investitori conferma una regola consolidata dei mercati finanziari: durante i periodi di stress macroeconomico, gli asset considerati più rischiosi sono i primi a essere abbandonati. Le altcoin, per loro natura più speculative e volatili rispetto a Bitcoin, stanno subendo le conseguenze di questa rotazione verso investimenti percepiti come più sicuri.
La combinazione tra le crescenti preoccupazioni per un possibile allargamento del conflitto in Medio Oriente e le dichiarazioni hawkish della Federal Reserve americana sta creando un ambiente di mercato caratterizzato da elevata volatilità e movimenti difensivi. Gli investitori stanno privilegiando stablecoin e Bitcoin rispetto alle criptovalute alternative, in un movimento che riflette la ricerca di stabilità in un contesto geopolitico ed economico sempre più complesso.