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Il mercato delle stablecoin sta attraversando una fase di crescita esplosiva che potrebbe ridisegnare completamente il panorama delle criptovalute globali. Dall'elezione presidenziale americana di novembre 2024, quando Donald Trump ha conquistato la Casa Bianca, fino ad oggi, i due principali token stabili hanno attirato 76 miliardi di dollari di capitale fresco, una cifra che supera il PIL di molti paesi europei. Questa massiccia iniezione di liquidità rappresenta molto più di un semplice fenomeno speculativo: è il segnale tangibile di una ritrovata fiducia degli investitori verso un settore che fino a pochi mesi fa navigava in acque incerte.
L'effetto Trump: quando la politica muove i mercati
La vittoria elettorale di Donald Trump ha innescato una reazione a catena nel mondo crypto che ha del sorprendente per intensità e velocità. Secondo i dati forniti da Matrixport, Tether (USDT) ha visto la sua capitalizzazione di mercato schizzare da 120 miliardi di dollari a 165 miliardi, mentre Circle (USDC) è balzata da 34 a 65 miliardi nello stesso periodo. Il parallelo con quanto accaduto sui mercati azionari tradizionali dopo elezioni decisive è evidente, ma qui parliamo di cifre che in pochi mesi hanno ridisegnato gli equilibri di un intero settore.
Questo tsunami di capitali non può essere spiegato solo con l'entusiasmo post-elettorale. La chiave di volta è stata l'approvazione del GENIUS Act, firmato da Trump il 18 luglio scorso, che ha rappresentato la prima grande regolamentazione delle criptovalute approvata dal Congresso americano. Una mossa che ha fatto per le stablecoin quello che il Glass-Steagall Act fece per il sistema bancario negli anni Trenta: ha creato un quadro normativo chiaro e prevedibile.
Circle vola in borsa, Tether resta nell'ombra
Le strategie dei due giganti delle stablecoin non potrebbero essere più diverse, quasi come se rappresentassero due filosofie opposte del fare business nel mondo crypto. Circle ha scelto la strada della trasparenza totale, quotandosi in borsa lo scorso giugno con un'IPO da 1,2 miliardi di dollari a 31 dollari per azione. I risultati del primo trimestre da società pubblica hanno superato ogni aspettativa: ricavi e redditi da riserve sono cresciuti del 53% anno su anno, raggiungendo i 658 milioni di dollari.
Nonostante una perdita netta di 482 milioni di dollari legata principalmente ai costi non monetari dell'IPO, il mercato ha premiato la strategia di Circle con un rally straordinario che ha portato il titolo oltre i 163 dollari. L'azienda non si ferma qui: ha annunciato il lancio della sua blockchain Arc Layer 1 entro fine anno, puntando a rivoluzionare pagamenti, mercati dei capitali e operazioni in valuta estera.
Due mondi, una sola direzione
Tether, dal canto suo, ha scelto un approccio diametralmente opposto, rifiutando categoricamente l'idea di una quotazione pubblica. Questa differenza strategica riflette due visioni del futuro delle stablecoin: da un lato Circle che abbraccia la regolamentazione e la trasparenza dei mercati tradizionali, dall'altro Tether che mantiene la riservatezza tipica delle origini crypto. Paradossalmente, entrambe le strategie stanno funzionando, alimentando una crescita che molti analisti definiscono come l'inizio di una nuova era per l'intero ecosistema delle criptovalute.
L'afflusso di 76 miliardi di dollari in pochi mesi non è solo un numero impressionante: rappresenta la base di liquidità su cui si costruirà la prossima fase di espansione del mercato crypto. Con sempre più aziende finanziarie americane pronte a lanciare i propri token sostenuti dal dollaro, il palcoscenico è pronto per una trasformazione che potrebbe rendere le stablecoin il ponte definitivo tra finanza tradizionale e digitale.