Il mercato degli ETF su XRP si prepara a un nuovo capitolo potenzialmente dirompente con l'imminente lancio di EZRP, il fondo quotato di Franklin Templeton che debutterà automaticamente il 24 novembre. L'attenzione della community crypto è massima, dopo che l'ETF XRPC di Canary Capital ha stabilito la scorsa settimana uno dei record d'esordio più impressionanti del 2025 con 58,5 milioni di dollari di volumi e 245 milioni di afflussi netti nel primo giorno. Gli analisti ora prevedono che Franklin possa moltiplicare questi numeri fino a 5x, aprendo la strada a un'ondata di adozione istituzionale senza precedenti per XRP (XRP).
La differenza tra i due prodotti non sta nella struttura dell'ETF, ma nelle dimensioni e nell'accesso al mercato dell'emittente. Franklin Templeton gestisce 1,53 trilioni di dollari in asset, una cifra oltre 5.000 volte superiore ai circa 500 milioni di Canary Funds. Questa massa critica garantisce a EZRP canali distributivi che Canary semplicemente non può raggiungere: piattaforme di wealth management, fondi pensione, reti bancarie di consulenza, broker istituzionali e investitori qualificati che operano esclusivamente attraverso veicoli regolamentati.
L'analista di mercato Chad Steingraber ha proiettato volumi di scambio compresi tra 150 e 250 milioni di dollari per il primo giorno di trading di EZRP. Questa stima riflette la preferenza strutturale degli investitori tradizionali verso gli ETF rispetto all'utilizzo diretto di exchange centralizzati o wallet in self-custody. Per fondi pensione, advisor finanziari e gestori patrimoniali, un ETF spot su XRP rappresenta l'unico modo praticabile per ottenere esposizione a questo asset digitale mantenendo la conformità normativa.
Il timing del lancio coincide però con un'anomalia di mercato che sta alimentando dibattiti nella community. Nonostante gli afflussi record nell'ETF XRPC, il prezzo di XRP è scivolato da 2,52 dollari a circa 2,15 dollari, contraddicendo le aspettative di un rally immediato. Questa dinamica apparentemente controintuitiva ha una spiegazione tecnica legata alla struttura operativa degli ETF.
Come ha spiegato Fabio Marzella, Director della XRPL Foundation, gli acquisti effettivi di XRP da parte degli emittenti avvengono spesso attraverso operazioni over-the-counter, invisibili sui book degli exchange pubblici. Questo meccanismo crea un disaccoppiamento temporale tra gli afflussi istituzionali e la pressione d'acquisto visibile sui grafici. L'accumulazione procede dietro le quinte, ma potrebbe non riflettersi immediatamente nelle quotazioni spot.
Lo scenario si complica ulteriormente considerando che Franklin Templeton è solo il secondo di sette emittenti autorizzati a lanciare ETF spot su XRP. Nei prossimi mesi sono attesi prodotti analoghi da Bitwise, Grayscale, 21Shares, CoinShares e Valkyrie, creando un ecosistema di veicoli istituzionali che potrebbe trasformare radicalmente la struttura della domanda per XRP. Questa proliferazione di opzioni rappresenta uno dei rollout ETF più ampi mai visti per un singolo asset crypto al di fuori di Bitcoin ed Ethereum.
Le proiezioni quantitative suggeriscono scenari potenzialmente esplosivi per la capitalizzazione di mercato. Analisi precedenti indicano che se tutti e sette gli ETF su XRP attraessero collettivamente 600 milioni di dollari mensili, si potrebbero accumulare 7,2 miliardi di dollari di afflussi annuali. Applicando l'effetto moltiplicatore tipico degli ETF crypto, questo potrebbe tradursi in un'iniezione teorica di 720 miliardi di dollari nella market cap di XRP, spingendo il prezzo verso i 14 dollari.
Queste proiezioni restano tuttavia altamente speculative e dipendono da variabili difficili da prevedere: la velocità di adozione da parte degli investitori istituzionali, la capacità degli emittenti di gestire la liquidità, l'evoluzione del contesto normativo e soprattutto la domanda reale oltre l'hype iniziale. Il mercato crypto ha già assistito a lanci di prodotti istituzionali che hanno deluso le aspettative iniziali, rendendo prudente un approccio cauto anche di fronte a numeri apparentemente straordinari.
L'arrivo di Franklin Templeton nel mercato degli ETF su XRP rappresenta comunque un test cruciale per la tesi dell'adozione istituzionale. Se EZRP confermerà le previsioni di Steingraber, potrebbe innescare un effetto domino sugli altri emittenti e accelerare l'ingresso di capitale tradizionale nell'ecosistema Ripple. Il 24 novembre fornirà i primi dati concreti per valutare se questa nuova fase di tokenizzazione degli asset attraverso veicoli regolamentati è destinata a mantenere le promesse o se il gap tra volumi ETF e price action persisterà anche con player di questa portata.