L'entusiasmo degli investitori americani per i fondi negoziati in borsa basati su criptovalute potrebbe non ripetersi con la stessa intensità quando arriveranno sul mercato i prodotti legati a Solana. Secondo un'analisi di JPMorgan pubblicata questa settimana, nonostante l'attesa approvazione da parte della Securities and Exchange Commission di nuovi ETF su SOL, diversi fattori strutturali e psicologici potrebbero limitarne significativamente i flussi in entrata. La previsione degli analisti della banca d'investimento americana suggerisce raccolte per circa 1,5 miliardi di dollari nel primo anno, cifre ben lontane dai record stabiliti dai predecessori Bitcoin ed Ethereum.
Il confronto impietoso con i giganti del settore
Per comprendere le dimensioni del fenomeno, basta guardare ai numeri dei fondi già esistenti. Gli ETF su Bitcoin, lanciati nel gennaio 2024, hanno rappresentato il debutto più clamoroso nella storia dei fondi negoziati, attirando quasi 36 miliardi di dollari nei primi dodici mesi e gestendo oggi patrimoni vicini ai 170 miliardi. I prodotti su Ethereum, pur con un avvio più cauto dopo l'approvazione di maggio 2024, hanno comunque raccolto 8,7 miliardi nel primo anno, arrivando a superare i 31 miliardi di asset in gestione.
Il precedente più diretto per Solana è rappresentato dal Rex-Osprey Solana + Staking ETF, approvato dalla SEC lo scorso giugno, che nel giorno di debutto ha registrato afflussi per 12 milioni di dollari. Una partenza modesta che sembra confermare le previsioni conservative degli esperti.
La "stanchezza" degli investitori verso le criptovalute alternative
JPMorgan identifica due ostacoli principali per il successo dei futuri ETF su Solana. Il primo riguarda la percezione differente che gli investitori hanno di questa blockchain rispetto ad Ethereum, considerata la piattaforma principale per la finanza decentralizzata e i contratti intelligenti. Solana, pur essendo tecnologicamente avanzata e offrendo transazioni più veloci ed economiche, non gode dello stesso status di "infrastruttura fondamentale" dell'ecosistema crypto.
Il secondo fattore è quello che gli analisti definiscono "investor fatigue", ovvero una sorta di stanchezza del mercato dovuta al lancio consecutivo di molteplici ETF su criptovalute. Dopo l'ondata iniziale di entusiasmo per Bitcoin ed Ethereum, l'interesse per prodotti su asset digitali di seconda fascia potrebbe risultare più limitato, specialmente in un contesto dove gli investitori istituzionali stanno ancora digerendo l'impatto delle prime esposure.
La concorrenza delle "crypto treasuries"
Un elemento aggiuntivo che potrebbe sottrarre liquidità agli ETF su Solana è rappresentato dalle cosiddette "crypto treasuries", società quotate che acquistano direttamente Bitcoin, Solana e altre criptovalute nei loro bilanci. Questi veicoli permettono agli investitori di ottenere esposizione indiretta agli asset digitali attraverso azioni tradizionali, rappresentando un'alternativa agli ETF che potrebbe appeale a una certa categoria di investitori.
Solana rappresenta attualmente la sesta criptovaluta per capitalizzazione di mercato, con un valore di 120 miliardi di dollari e un prezzo per token di circa 220 dollari secondo CoinGecko. La sua blockchain supporta applicazioni decentralizzate, finanza decentralizzata, meme coin e altri progetti innovativi, posizionandosi come principale competitor di Ethereum grazie a costi ridotti e maggiore velocità di elaborazione.
Le aspettative per il futuro prossimo
Diversi gestori patrimoniali di primo piano hanno presentato richieste alla SEC per l'approvazione di ETF su Solana nel corso di quest'anno, seguendo la scia del successo dei prodotti su Bitcoin ed Ethereum. Gli osservatori del settore si aspettano che la Commissione possa dare il via libera a questi strumenti già nel corso di questo mese, aprendo una nuova fase per l'industria degli ETF crypto.
Nonostante le previsioni conservative di JPMorgan, l'arrivo di questi prodotti rappresenterà comunque un'importante milestone per l'adozione mainstream delle criptovalute alternative, offrendo agli investitori tradizionali un accesso regolamentato a uno degli ecosistemi blockchain più dinamici e in rapida crescita del settore.