Gli utenti delle blockchain se ne vanno quasi tutti. Secondo un nuovo studio condotto da Flipside, l'ottanta percento degli account con basso engagement abbandona le piattaforme entro appena tre mesi, rivelando una crisi di fidelizzazione che mette in discussione i modelli di sviluppo dell'intero settore crypto. La ricerca, che ha analizzato il comportamento degli utenti su reti come Solana, Ethereum, Arbitrum e Avalanche, dipinge un quadro preoccupante: solo gli utenti già fortemente attivi tendono a rimanere, mentre la stragrande maggioranza degli altri scompare rapidamente.
Il precipizio della retention: numeri che non mentono
La metodologia dello studio ha classificato i wallet in tre categorie distinte in base al loro livello di attività precedente: utenti a basso valore (punteggio 0-3), medio valore (4-7) e alto valore (8+). Tracciando questi gruppi per sei mesi consecutivi, i ricercatori hanno scoperto che il primo mese rappresenta un vero e proprio "precipizio" per la retention. Gli utenti a basso valore – quelli con poca o nessuna attività precedente sulla blockchain – abbandonano la piattaforma quasi immediatamente.
I dati sono impietosi: dopo sei mesi, meno del 5% degli utenti a basso valore rimane attivo. In altre parole, 95 wallet su 100 scompaiono nel giro di mezzo anno. Gli utenti di medio valore mostrano una tendenza migliore ma comunque problematica, con un calo drastico iniziale seguito da una relativa stabilizzazione. Solo gli utenti ad alto valore mantengono una presenza costante, con una diminuzione mensile contenuta tra il 5% e l'8%.
Non tutte le blockchain si comportano allo stesso modo quando si tratta di mantenere i propri utenti. Ethereum e Avalanche emergono come le più efficaci nella fidelizzazione degli indirizzi ad alto valore, conservando tra il 35% e il 38% di essi attivi dopo sei mesi. Sorprendentemente, Solana, nonostante la sua popolarità, mostra risultati inferiori, anche se le ragioni di questo divario non sono completamente chiarite nello studio.
La trappola delle metriche e l'illusione della crescita
Lo studio di Flipside mette in luce un problema fondamentale nell'ecosistema crypto: le blockchain inseguono grandi numeri di utenti, ma la stragrande maggioranza di questi sono solo di passaggio. Si tratta di cacciatori di airdrop, speculatori occasionali o addirittura bot. I dati confermano inequivocabilmente che l'attività reale e sostenuta proviene da una frazione minima degli indirizzi registrati.
Questo crea un dilemma strategico per i progetti blockchain. Nel tentativo di dimostrare una rapida adozione, molti si concentrano sull'incremento artificiale del numero di utenti. Ma se la maggior parte di questi scompare nel giro di pochi mesi, la crescita è solo un'illusione. Il rapporto suggerisce che i protocolli otterrebbero risultati migliori puntando fin dall'inizio su utenti di alta qualità, anche a costo di una crescita numerica iniziale più lenta.
Verso un nuovo paradigma di sviluppo
La ricerca di Flipside raccomanda un cambio di rotta fondamentale: abbandonare la caccia agli utenti a basso valore. Gli incentivi per azioni una tantum possono gonfiare le metriche a breve termine, ma falliscono nel costruire un engagement duraturo. La qualità degli utenti, non la quantità, sembra essere la chiave per uno sviluppo sostenibile.
I dati suggeriscono che gli sviluppatori blockchain dovrebbero ripensare profondamente il design della tokenomics e dei sistemi di ricompensa, privilegiando meccanismi che incoraggino la partecipazione a lungo termine. Mentre gli incentivi immediati possono stimolare l'attività iniziale, raramente si traducono in un coinvolgimento significativo nel tempo.
Per le blockchain emergenti, questi dati rappresentano un campanello d'allarme particolarmente importante. Le nuove reti tendono a registrare i tassi di abbandono più elevati, suggerendo che i numeri iniziali di crescita potrebbero essere fuorvianti. La vera sfida non è attrarre utenti, ma trattenerli, creando un ecosistema che offra valore continuo e non solo opportunità di guadagno immediato.