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Il panorama economico globale potrebbe essere travolto da un'ondata deflazionistica senza precedenti innescata dall'intelligenza artificiale, con conseguenze dirette sul valore delle criptovalute e sulla loro adozione come riserva di valore. Marc Andreessen, co-fondatore di Andreessen Horowitz e tra i più influenti venture capitalist del settore crypto, ha recentemente dipinto uno scenario in cui l'automazione guidata dall'AI potrebbe far crollare i prezzi dei beni e servizi tradizionali fino al 99,9%, trasformando radicalmente le dinamiche monetarie che sostengono l'attuale narrativa delle crypto come hedge contro l'inflazione.
Durante un'intervista al podcast "Cheeky Pint", Andreessen ha delineato una visione in cui i servizi che oggi costano 100 dollari potrebbero scendere a un centesimo, generando quella che ha definito "iper-deflazione". Questa prospettiva ribalta completamente il paradigma che ha alimentato la crescita di Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH), storicamente posizionati come protezione contro la svalutazione monetaria causata dall'inflazione e dalla stampa illimitata di moneta fiat.
Il fondatore di a16z, società che ha investito miliardi in protocolli blockchain e progetti DeFi, respinge le preoccupazioni sulla disoccupazione di massa causata dall'AI definendole una "grande fallacia economica". Secondo la sua analisi, l'aumento esponenziale della produttività non porterebbe all'impoverimento ma piuttosto a un'enorme sovra-offerta che farebbe collassare i prezzi. "Il risultato sarebbe un'iper-deflazione dei prezzi, ed è proprio questo che le persone non riescono a cogliere", ha affermato durante l'intervista.
Per il mercato crypto, questa previsione solleva interrogativi fondamentali sulla value proposition di lungo termine degli asset digitali. Se Bitcoin è stato concepito come "oro digitale" per proteggere il potere d'acquisto in un contesto inflazionistico, un'economia iper-deflazionistica potrebbe ridefinire completamente la narrativa degli investitori. Storicamente, i periodi deflazionistici favoriscono la liquidità e gli asset che generano rendimenti reali, non necessariamente le riserve di valore che non producono yield.
Andreessen ha sostenuto che l'intelligenza artificiale amplificherà le capacità umane anziché eliminarle, rendendo ogni persona potenzialmente competente come un "super-PhD in ogni argomento". Questa visione potrebbe avere implicazioni significative per il settore blockchain, dove la complessità tecnica degli smart contract e dei protocolli DeFi rappresenta attualmente una barriera all'adozione mainstream. Se l'AI democratizzasse l'accesso a competenze avanzate, potremmo assistere a un'esplosione di sviluppatori in grado di creare applicazioni decentralizzate, aumentando esponenzialmente l'innovazione nell'ecosistema.
Secondo l'investitore, settori altamente regolamentati come medicina e diritto rimarranno protetti nel breve termine da vincoli normativi e di licensing. Ha citato l'esempio di ChatGPT come "medico migliore del tuo dottore attuale", pur riconoscendo che non può sostituirlo legalmente. Questa dinamica rispecchia le sfide che i protocolli DeFi affrontano nell'offrire servizi finanziari: tecnicamente superiori ai sistemi tradizionali ma limitati da framework regolamentari come il MiCA europeo e le normative della Consob.
La prospettiva di Andreessen contrasta nettamente con quella di altri leader tecnologici del settore AI. Dario Amodei, CEO di Anthropic, ha recentemente dichiarato ad Axios che fino al 50% dei lavori white-collar entry-level potrebbero scomparire entro cinque anni, sollecitando governi e aziende ad "avvertire il mondo" dell'accelerazione in corso. Questa divergenza di opinioni tra i big tech si riflette anche nel dibattito crypto tra massimalisti ottimisti e analisti più cauti.
Per gli investitori in criptovalute, lo scenario prospettato pone questioni strategiche cruciali. In un'economia iper-deflazionistica, gli asset che mantengono scarsità programmata come Bitcoin con il suo cap di 21 milioni di unità potrebbero paradossalmente acquisire ancora più valore relativo, oppure perdere appeal in un mondo dove tutto diventa abbondante e quasi gratuito. I protocolli che generano rendimenti reali attraverso staking e yield farming potrebbero invece beneficiare di questa transizione, offrendo flussi di cassa tangibili in un contesto di prezzi calanti.
Il network Andreessen Horowitz continua a investire massicciamente nel settore crypto nonostante le incertezze macroeconomiche, con un focus particolare su infrastrutture AI decentralizzate che potrebbero beneficiare di entrambe le rivoluzioni tecnologiche. La convergenza tra intelligenza artificiale e blockchain rappresenta una frontiera ancora largamente inesplorata, dove protocolli decentralizzati potrebbero offrire l'infrastruttura per addestrare e distribuire modelli AI in modo trasparente e resistente alla censura.
Nei prossimi mesi, la community crypto dovrà riconsiderare attentamente le narrative di investimento consolidate, valutando se i propri asset siano posizionati per prosperare in uno scenario deflazionistico guidato dall'AI. Le implicazioni per i protocolli DeFi, gli exchange decentralizzati e le stablecoin algoritmiche saranno particolarmente significative, poiché questi sistemi dovranno adattarsi a dinamiche di prezzo radicalmente diverse da quelle per cui sono stati originariamente progettati.