Il mercato delle criptovalute si interroga sull'impatto reale degli accumuli istituzionali sul prezzo di Bitcoin (BTC), dopo che Michael Saylor, fondatore di Strategy, ha dichiarato che senza l'intervento della sua azienda la principale crypto starebbe ancora scambiando a soli 10.000 dollari. Le affermazioni arrivano in un momento delicato per il settore, con analisti che avvertono di crescenti rischi ribassisti, mentre Strategy annuncia l'ennesimo acquisto monstre: 10.624 BTC per circa 962,7 milioni di dollari. La strategia di accumulo aggressivo della società solleva interrogativi cruciali sul ruolo delle corporate nella price discovery di Bitcoin e sulla sostenibilità di questo modello nel lungo periodo.
Intervenendo alla conferenza Bitcoin MENA, Saylor ha rivendicato un ruolo centrale nella spinta verso l'adozione mainstream della criptovaluta, sostenendo che la partecipazione corporate rappresenti ormai una forza determinante per la monetizzazione globale di BTC. Secondo il fondatore di Strategy, la sua azienda non costituirebbe una minaccia alla decentralizzazione della rete, ma fungerebbe piuttosto da "motore" capace di alimentare la crescita esponenziale del valore.
L'executive ha sottolineato come Strategy abbia già esposto Bitcoin a circa 15 milioni di beneficiari attraverso la propria struttura azionaria, che include fondi pensione e conti retail. La previsione è che questo numero possa raddoppiare fino a 100 milioni di persone nei prossimi anni, creando un effetto moltiplicatore sull'adozione istituzionale. Saylor ha inoltre evidenziato che l'85% di tutti i Bitcoin esistenti è conservato in "dark pools" di cui non si conosce la proprietà, suggerendo che la decentralizzazione della rete stia paradossalmente aumentando con l'apprezzamento del prezzo.
Le proiezioni di Saylor si spingono verso territori inesplorati: qualora Strategy dovesse raggiungere una quota del 5% della rete Bitcoin, il prezzo potrebbe schizzare ad almeno un milione di dollari per token. In uno scenario ancora più ottimistico, con una partecipazione del 7,5%, l'executive prevede una valutazione di 10 milioni di dollari per BTC. Secondo questa narrativa, gli strumenti di equity e credito offerti dalla società costituirebbero rampe di accesso istituzionali indispensabili per scalare Bitcoin verso una asset class multi-trilionaria.
La tesi centrale di Saylor ruota attorno all'idea che i flussi di capitale corporativi abbiano contribuito a un incremento di valore di circa 1,8 trilioni di dollari dall'ingresso di Strategy nel mercato, con benefici distribuiti principalmente agli holder esterni alla sfera corporate. Questa lettura, tuttavia, solleva questioni complesse sulla natura della decentralizzazione quando una singola entità accumula posizioni così significative.
Il contesto macroeconomico aggiunge ulteriore complessità al quadro: mentre Strategy continua la sua campagna di accumulo nonostante la recente debolezza dei prezzi, diversi analisti lanciano alert su potenziali rischi di un rinnovato ciclo ribassista. La concentrazione di BTC in mani corporate potrebbe infatti amplificare la volatilità in scenari di stress di mercato, con implicazioni rilevanti per l'intero ecosistema crypto.
La strategia di Strategy pone inoltre interrogativi dal punto di vista normativo, particolarmente nel contesto europeo dove il regolamento MiCA introduce vincoli stringenti sulle riserve crypto delle istituzioni finanziarie. Il modello di accumulo aggressivo finanziato attraverso strumenti di debito potrebbe incontrare resistenze crescenti da parte dei regolatori, preoccupati per la stabilità sistemica e la protezione degli investitori retail.
Resta da vedere se la visione di Saylor si concretizzerà o se il mercato risponderà con scetticismo a quello che alcuni critici definiscono un meccanismo insostenibile di leverage su Bitcoin. La comunità crypto osserva con attenzione gli sviluppi, consapevole che l'eventuale unwinding di posizioni così concentrate potrebbe generare shock di liquidità significativi. Nel frattempo, i volumi on-chain e le metriche di accumulo degli holder di lungo termine suggeriranno se la narrativa istituzionale sarà sufficiente a sostenere la prossima fase di price discovery di Bitcoin.