Nel panorama degli investimenti digitali, Strategy (ex Microstrategy) continua a distinguersi per la sua aggressiva politica di accumulo di Bitcoin, rafforzando ulteriormente la propria posizione come maggiore detentore aziendale della criptovaluta più famosa al mondo. L'azienda ha recentemente ampliato il proprio portafoglio digitale con un'acquisizione che evidenzia la fiducia incrollabile del management nelle potenzialità a lungo termine della valuta virtuale, nonostante le fluttuazioni di mercato e i bilanci in rosso degli ultimi trimestri. Questa strategia d'investimento, che potrebbe apparire azzardata agli occhi di molti analisti tradizionali, rappresenta un interessante caso di studio sull'evoluzione del rapporto tra finanza corporativa e asset digitali.
L'insaziabile appetito per il Bitcoin: la strategia espansiva di Saylor
Tra il 28 aprile e il 4 maggio, Strategy ha acquistato ulteriori 6.556 Bitcoin a un prezzo medio di 95.167 dollari per unità, come rivelato in un recente documento depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC) americana. Questo nuovo investimento porta il totale dei Bitcoin posseduti dall'azienda a 555.450 BTC, equivalenti a circa 38,08 miliardi di dollari, con un prezzo medio d'acquisto di 68.550 dollari per Bitcoin.
L'operazione è stata finanziata attraverso una combinazione strategica di vendite di azioni ordinarie e privilegiate. In particolare, Strategy ha raccolto 128,5 milioni di dollari tramite il programma di collocamento sul mercato (ATM) delle azioni ordinarie e altri 51,8 milioni dalla vendita di azioni privilegiate STRK. Questa transazione ha esaurito la precedente offerta ATM da 21 miliardi di dollari avviata lo scorso anno.
Il "Piano 42/42": un'ambizione da 84 miliardi di dollari
Durante l'ultima conference call sui risultati, i dirigenti hanno svelato un piano ancora più ambizioso per il futuro: il "Piano 42/42", una tabella di marcia che mira a raccogliere 84 miliardi di dollari nei prossimi due anni. La strategia prevede di dividere il finanziamento equamente tra strumenti azionari e a reddito fisso, tutti destinati a future acquisizioni di Bitcoin.
Michael Saylor, co-fondatore di Strategy e noto sostenitore del Bitcoin, ha condiviso sui social media che l'azienda ha ottenuto un rendimento annuo del 14% sui Bitcoin al 4 maggio 2025. Ha sottolineato che la società detiene attualmente 555.450 BTC, acquisiti per circa 38,08 miliardi di dollari, una cifra che rappresenta quasi il 3% dell'offerta massima di Bitcoin prevista.
Il contesto più ampio: domanda istituzionale in crescita
L'acquisto recente avviene in un contesto di forte domanda istituzionale per il Bitcoin, particolarmente attraverso veicoli d'investimento regolamentati. Il Bitcoin Trust ETF di BlackRock (IBIT) ha registrato significativi afflussi nelle ultime due settimane, riflettendo un crescente interesse da parte degli investitori istituzionali.
Nonostante questo scenario apparentemente favorevole, le azioni di Strategy hanno registrato un calo del 2,7% nel pre-market di lunedì, dopo un guadagno di oltre il 3% giovedì scorso. Il Bitcoin, invece, viene scambiato a 94.596 dollari, con una leggera diminuzione dello 0,2% nelle ultime 24 ore, ma con guadagni fino al 13% su base mensile.
Un modello di business controverso sotto la lente degli analisti
La settimana scorsa, Strategy ha annunciato piani per raddoppiare la propria capacità di raccolta di capitale, introducendo una nuova offerta ATM da 21 miliardi di dollari ed espandendo il programma di acquisto del debito a 42 miliardi. Queste iniziative indicano l'impegno dell'azienda nel rafforzare il proprio bilancio incentrato sul Bitcoin, nonostante le recenti difficoltà finanziarie, tra cui cinque perdite nette trimestrali consecutive.
Il modello di business di Strategy rappresenta un unicum nel panorama aziendale americano: un'azienda quotata che ha trasformato radicalmente la propria attività, passando dallo sviluppo software all'accumulo di criptovalute. Nel contesto italiano, potremmo paragonarlo a una società come Reply o Engineering che decide improvvisamente di convertire gran parte del proprio capitale in Bitcoin, una mossa che susciterebbe non poche perplessità tra gli investitori della Borsa di Milano.
Ai prezzi di mercato attuali, intorno ai 94.000 dollari, gli asset in Bitcoin dell'azienda sono valutati oltre 52 miliardi di dollari, una cifra che contrasta nettamente con i risultati operativi in perdita. Questo solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di tale strategia e sulla capacità dell'azienda di generare valore per gli azionisti al di là dell'apprezzamento del Bitcoin stesso.