Il sistema giudiziario statunitense fatica a trovare un quadro normativo adeguato per processare le nuove forme di manipolazione blockchain. Un giudice federale di Manhattan ha dichiarato il mistrial nel caso contro i fratelli James e Anton Peraire-Bueno, accusati di aver sottratto 25 milioni di dollari attraverso una transazione di appena 12 secondi sulla rete Ethereum (ETH) nell'aprile 2023. La giuria, composta da cinque uomini e sette donne, non è riuscita a raggiungere un verdetto unanime dopo tre giorni di deliberazioni caratterizzate da tensioni emotive, lacrime e notti insonni, evidenziando quanto sia complesso applicare le tradizionali categorie legali della frode al mondo delle blockchain decentralizzate.
Il caso rappresenta il terzo fallimento giudiziario quest'anno per il Dipartimento di Giustizia americano nei procedimenti relativi a frodi crypto di alto profilo. Dopo il ribaltamento della condanna per frode contro Avraham "Avi" Eisenberg accusato di un pump-and-dump da 110 milioni di dollari a maggio, e lo stallo della giuria nel processo contro Roman Storm di Tornado Cash per presunto riciclaggio di un miliardo in agosto, emerge un pattern preoccupante: le giurie americane sembrano incapaci di applicare le leggi tradizionali sulla frode ai meccanismi delle blockchain.
I due fratelli, entrambi formati al MIT, erano accusati di tre capi d'imputazione: frode telematica, cospirazione per frode telematica e riciclaggio di denaro, ciascuno punibile con un massimo di 20 anni di carcere. Il nodo cruciale del processo riguardava la natura stessa della loro operazione: si è trattato di una vera manipolazione fraudolenta o semplicemente di una strategia tecnicamente superiore nel competitivo ecosistema dei Maximum Extractable Value (MEV) su Ethereum?
Secondo l'accusa federale, i fratelli Peraire-Bueno hanno orchestrato quello che i procuratori hanno definito un "heist blockchain di tipo inedito". La tecnica utilizzata prevedeva l'inserimento di una serie di zeri non validi che hanno "avvelenato" un blocco di transazioni che avrebbero dovuto aggiungere alla blockchain. Questo trucco avrebbe permesso loro di visualizzare e manipolare le operazioni delle vittime – tre trader di criptovalute – prima che venissero confermate definitivamente sulla rete.
La difesa ha invece sostenuto una tesi radicalmente diversa, inquadrando l'operazione come perfettamente legittima nel contesto del MEV trading. L'avvocato Daniel Nathan Marx ha descritto Ethereum come un ambiente "brutalmente competitivo" dove bot programmati si sfidano costantemente per estrarre valore dalle transazioni pendenti. In questa prospettiva, i fratelli avrebbero semplicemente sviluppato software più intelligente dei loro competitor, sfruttando meccanismi previsti dal protocollo stesso.
La questione tocca il cuore della filosofia crypto: Ethereum è progettato come un "sistema decentralizzato e trustless" che utilizza incentivi economici per guidare i comportamenti e si affida al consenso per implementare modifiche. La difesa ha argomentato che l'intervento del governo federale attraverso un'azione penale rappresenta un "tentativo audace di regolamentare per la prima volta" una blockchain che finora si è autoregolata, un precedente potenzialmente pericoloso per l'intero settore.
Durante le deliberazioni, la giuria ha chiesto ripetutamente chiarimenti su termini chiave come "fraudolento", "volontario", "falsa dichiarazione" e "falso pretesto". Un giurato ha confermato dopo il mistrial che il problema non riguardava i fatti – su cui c'era sostanziale accordo – ma l'applicazione delle norme legali a un contesto tecnologico completamente nuovo. "Trovare lo standard appropriato è stata una difficoltà per noi", ha spiegato.
L'assistente procuratore federale Danielle Marie Kudla aveva cercato di semplificare la questione affermando che "non esiste una legge separata sulla frode blockchain" e che mentire per ottenere denaro altrui rimane illegale indipendentemente dal mezzo utilizzato – telefono, internet o Ethereum. Tuttavia, questo approccio riduzionista non è bastato a convincere una giuria unanime della colpevolezza dei fratelli.
Il giudice distrettuale Jessica G. L. Clarke ha dichiarato il mistrial venerdì sera alle 19:00, dopo aver ricevuto una nota dalla giuria che descriveva un clima di forte tensione emotiva. Metà dei giurati era "spontaneamente scoppiata in lacrime" giovedì, e alcuni avevano sofferto di "multiple notti di insonnia". La nota concludeva: "Siamo unanimemente convinti di non fare alcun progresso".
La vicenda assume rilevanza particolare nel contesto europeo, dove il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) sta introducendo un quadro normativo più chiaro per le attività crypto. Mentre gli Stati Uniti continuano ad affrontare il settore attraverso enforcement case by case spesso inconcludenti, l'Europa sembra orientata verso una regolamentazione preventiva e strutturata che potrebbe evitare l'ambiguità giuridica evidenziata da questo processo.
I procuratori federali non hanno ancora annunciato se richiederanno un nuovo processo contro i fratelli Peraire-Bueno. Nel frattempo, l'unica vittoria significativa del DOJ quest'anno nel settore crypto è stata il sequestro record di 15 miliardi di dollari in Bitcoin (BTC) annunciato il mese scorso a Brooklyn, nel caso del presunto leader di un'organizzazione internazionale di frode sugli investimenti in criptovalute. Tuttavia, si è trattato di un sequestro patrimoniale e non di una condanna penale, lasciando irrisolto il problema di come condannare effettivamente chi opera nelle zone grigie della tecnologia blockchain.