Il Regno Unito si prepara a una svolta epocale nella regolamentazione crypto: entro il 2027 entreranno in vigore normative che equipareranno completamente le criptovalute agli strumenti finanziari tradizionali come azioni e obbligazioni. Il Tesoro britannico sta definendo un corpus di regole che imporrà alle aziende crypto di rispettare standard rigorosi sotto la supervisione della Financial Conduct Authority (FCA), segnando la fine dell'era del "Far West digitale" nel mercato delle criptovalute del Regno Unito. Questa mossa posiziona Londra come uno dei primi hub finanziari globali ad adottare un framework normativo completo per gli asset digitali, in anticipo rispetto agli stessi Stati Uniti e allineandosi parzialmente alla strategia europea del MiCA.
L'intervento normativo risponde a una crescita esplosiva del settore che ha visto milioni di britannici entrare nel mercato crypto, spesso senza le tutele basilari garantite agli investitori tradizionali. Attualmente le crypto company devono registrarsi presso la FCA solo se rientrano nelle normative antiriciclaggio, ma la nuova legislazione estenderà la supervisione dell'autorità a exchange centralizzati, wallet custodial e tutti i provider di servizi crypto, introducendo standard di trasparenza obbligatori e meccanismi di accountability finora assenti.
La cancelliera Rachel Reeves ha inquadrato la mossa come strategica per l'economia digitale britannica: "Portare le crypto nel perimetro regolatorio è un passo cruciale per garantire al Regno Unito una posizione di leadership come centro finanziario globale nell'era digitale". L'obiettivo dichiarato è fornire alle aziende "regole chiare" che stimolino investimenti, innovazione e occupazione qualificata, pur blindando il mercato contro gli operatori fraudolenti che hanno prosperato nell'attuale vuoto normativo.
Il timing dell'iniziativa non è casuale. Il mercato crypto britannico è stato teatro di alcuni dei più grandi scandali finanziari recenti: a settembre una cittadina cinese residente nel Regno Unito, Zhimin Qian, si è dichiarata colpevole di una frode bitcoin da oltre 5 miliardi di sterline. Le autorità hanno sequestrato 61.000 BTC in un'operazione che la Metropolitan Police considera il più grande sequestro di criptovalute al mondo. La frode originale, perpetrata in Cina tra 2014 e 2017, aveva colpito 128.000 persone, e i proventi erano stati convertiti in Bitcoin per essere riciclati.
Lucy Rigby, ministra per la City di Londra, ha sottolineato che il framework normativo punta a rendere il Regno Unito "la prima scelta per le aziende crypto in cerca di crescita", offrendo quella certezza regolatoria che molti operatori istituzionali richiedono prima di impegnarsi massicciamente nel settore. L'approccio britannico si differenzia dalla strategia più restrittiva di alcune giurisdizioni, puntando su un equilibrio tra protezione del consumatore e promozione dell'innovazione.
Parallelamente, il governo sta preparando un divieto sulle donazioni politiche in criptovalute, citando preoccupazioni sulla tracciabilità dell'origine dei fondi. La questione è emersa dopo che Reform UK di Nigel Farage è diventato il primo partito britannico ad accettare contributi in valuta digitale, ricevendo le prime donazioni registrabili in crypto nell'autunno 2024. Il partito ha istituito un portale dedicato con verifiche "rafforzate", ma l'opacità intrinseca delle transazioni blockchain ha sollevato allarmi sul rischio di interferenze straniere o riciclaggio di denaro in ambito elettorale.
Il contesto di mercato rende ancora più urgente l'intervento normativo: la volatilità crypto è aumentata negli ultimi mesi, con i timori degli investitori per una potenziale bolla dell'intelligenza artificiale che si riflettono sui prezzi degli asset digitali. La mancanza di protezioni consumer ha amplificato le perdite per migliaia di piccoli investitori britannici, creando pressione politica per un'azione decisa.
L'implementazione della nuova normativa richiederà tre anni, durante i quali la FCA dovrà sviluppare l'infrastruttura di supervisione e le linee guida operative per un settore tecnicamente complesso. Gli operatori crypto dovranno prepararsi ad affrontare requisiti di capitale, audit regolari e obblighi di reporting simili a quelli delle istituzioni finanziarie tradizionali, un cambiamento che potrebbe escludere dal mercato britannico i progetti più piccoli o meno strutturati, consolidando la posizione dei player già affermati.