Il mercato degli Exchange-Traded Fund su criptovalute sta vivendo una fase di netta divergenza tra prodotti, con gli ETF su XRP che stanno registrando una performance straordinaria in termini di flussi in entrata, segnando un contrasto marcato rispetto alla volatilità che caratterizza i fondi basati su Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH). Il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, ha pubblicamente celebrato questo risultato sui social media, sottolineando come i prodotti legati al token nativo della sua azienda stiano attraendo capitale istituzionale con una consistenza senza precedenti. Questo fenomeno si inserisce in un contesto più ampio di maturazione del settore crypto, dove gli strumenti regolamentati stanno diventando il principale canale di accesso per gli investitori tradizionali.
Gli ETF su XRP hanno registrato afflussi netti positivi per 30 sessioni di trading consecutive, un dato che rappresenta una anomalia significativa nel panorama degli strumenti finanziari legati alle criptovalute. Per contestualizzare questa performance, i fondi su Bitcoin ed Ethereum hanno mostrato flussi decisamente più "discontinui" secondo l'espressione utilizzata dagli analisti, alternando giorni di accumulo a giornate di deflussi. La solidità degli ingressi di capitale negli ETF su XRP suggerisce un interesse istituzionale crescente e stabile verso l'asset.
L'ondata di lanci di prodotti ETF su XRP ha preso slancio a partire da ottobre, quando REX-Osprey ha debuttato con un quasi-spot ETF che ha attirato notevole attenzione. Tuttavia, la vera esplosione è arrivata a novembre con Canary Capital, che ha lanciato il primo ETF spot su XRP negli Stati Uniti. Il debutto è stato esplosivo: il fondo ha registrato il volume del primo giorno più elevato mai visto per un ETF su altcoin diversa da Ethereum, attirando rapidamente quasi 250 milioni di dollari di capitale.
Sulla scia del successo di Canary, altri importanti emittenti si sono affrettati a lanciare i propri prodotti per conquistare quote di mercato. Franklin Templeton ha introdotto XRPZ, seguito da Bitwise con il suo XRP ETF e Grayscale con GXRP. La pipeline di nuovi lanci rimane ricca, con altri prodotti in fase di approvazione che potrebbero ulteriormente ampliare l'offerta disponibile per gli investitori retail e istituzionali.
Emerge però un paradosso inquietante che sta caratterizzando il mercato di XRP: nonostante la massiccia pressione d'acquisto generata dagli ETF, il token sta attraversando una fase di debolezza tecnica. XRP ha infatti perso il livello di supporto psicologico dei 2,00 dollari e attualmente si muove in un range tra 1,88 e 1,92 dollari, evidenziando una disconnessione tra i flussi istituzionali e l'andamento del prezzo spot.
Gli analisti on-chain attribuiscono questa performance negativa principalmente alla pressione di vendita esercitata dagli investitori retail e dalle whale, che sta di fatto neutralizzando gli acquisti degli ETF. Secondo dati riportati, le balene crypto hanno venduto 1,18 miliardi di XRP in sole quattro settimane, un volume straordinario che ha contrastato l'accumulo istituzionale. Questo fenomeno solleva interrogativi sulla distribuzione dell'asset e sulla dinamica tra vecchi holder e nuovi entranti tramite strumenti regolamentati.
Un ulteriore elemento tecnico che contribuisce alla pressione ribassista deriva dalle strategie di hedging dei market maker. Quando un market maker vende XRP a un emittente di ETF, spesso apre posizioni short sul mercato dei derivati per proteggersi da potenziali cali di prezzo. Questa attività di copertura, pur essendo una pratica standard per la gestione del rischio, crea una pressione al ribasso addizionale sul prezzo spot, generando un effetto controintuitivo rispetto ai flussi positivi degli ETF.
La situazione attuale di XRP rappresenta un caso di studio emblematico delle complessità che caratterizzano l'interazione tra mercati regolamentati e trading crypto nativo. Mentre gli ETF continuano ad attrarre capitale istituzionale con una regolarità impressionante, il prezzo del sottostante rimane ancorato alle dinamiche di mercato più ampie, incluse le strategie di profit-taking dei primi investitori e le meccaniche di arbitraggio dei market maker professionali. Nei prossimi mesi sarà cruciale osservare se l'accumulo persistente via ETF riuscirà a prevalere sulla pressione di vendita o se questa divergenza continuerà a caratterizzare il mercato di XRP.