Il mercato crypto sta assistendo a una rinascita di XRP che va ben oltre la speculazione: con l'eliminazione dell'incertezza regolamentare e un'amministrazione favorevole alle criptovalute, il token di Ripple potrebbe finalmente esprimere il suo potenziale legato ai casi d'uso reali. Dopo un aumento del 340% dal novembre 2023, gli analisti iniziano a considerare seriamente uno scenario in cui XRP superi i 10 dollari entro il 2029, cavalcando il prossimo ciclo di mercato quadriennale. La differenza rispetto ai precedenti rally? Questa volta ci sono fondamentali concreti a supporto della tesi rialzista, non solo sentiment speculativo.
La battaglia legale che ha paralizzato Ripple per quasi cinque anni si è finalmente conclusa. La causa intentata dalla SEC nel 2020, che accusava la società di aver venduto XRP come security non registrata, si è risolta con una sentenza che ha considerato illegali solo le vendite dirette agli investitori istituzionali. Il tribunale ha imposto una multa di 125 milioni di dollari e un'ingiunzione permanente contro future vendite istituzionali dirette, ma ha di fatto sdoganato l'uso di XRP sul mercato secondario. Il ritiro degli appelli da entrambe le parti nell'agosto scorso ha chiuso definitivamente questa parentesi, rimuovendo l'ostacolo principale che per anni ha impedito al prezzo di performare.
L'ecosistema regolamentario statunitense ha subito una trasformazione radicale che favorisce l'intero settore crypto, con particolare beneficio per progetti come Ripple che puntano sull'adozione istituzionale. Il Congresso ha approvato il GENIUS Act, che fornisce un framework normativo per le stablecoin, e ha abolito le leggi che impedivano alle banche commerciali di offrire servizi di custodia per asset digitali. L'attuale chairman della SEC, Paul Atkins, sta lavorando per stabilire linee guida chiare che determinino quando un crypto asset debba essere considerato una security, evitando l'incertezza che ha caratterizzato il caso Ripple.
La strada verso l'adozione istituzionale di massa sta diventando sempre più accessibile grazie all'imminente lancio di ETF spot su XRP. Sette istituzioni hanno presentato domanda alla SEC per lanciare fondi quotati che tracciano il prezzo del token, con il primo gruppo atteso per metà novembre. Questa innovazione potrebbe replicare il successo degli ETF su Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH), che hanno incanalato miliardi di dollari di capitali istituzionali nel mercato crypto negli ultimi anni.
A differenza di Bitcoin, che funziona principalmente come riserva di valore digitale, XRP si distingue per le sue applicazioni pratiche nel sistema finanziario tradizionale. La tecnologia RippleNet si propone come alternativa alla rete SWIFT per i trasferimenti internazionali, eliminando gli intermediari multipli che rallentano le transazioni e ne aumentano i costi. Le operazioni sulla blockchain di Ripple si confermano in pochi secondi, contro i giorni spesso necessari con i sistemi legacy.
Il meccanismo di On-Demand Liquidity rappresenta il cuore pulsante dell'utilità di XRP: il token funge da valuta ponte per convertire una fiat in un'altra istantaneamente. Sebbene chi invia denaro non debba necessariamente possedere XRP, è necessaria un'ampia liquidità disponibile sul mercato. Un aumento del volume transazionale su RippleNet richiede inevitabilmente una crescita della capitalizzazione di mercato di XRP per supportarlo. Istituzioni come Santander, PNC e American Express hanno già iniziato a testare la piattaforma, segnalando un interesse concreto del settore bancario tradizionale.
L'ecosistema XRP Ledger sta espandendo i suoi casi d'uso oltre i pagamenti transfrontalieri. La tokenizzazione di asset reali, che permette di trasferire la proprietà di beni fisici sulla blockchain, potrebbe utilizzare XRP come collaterale. La stablecoin RLUSD di Ripple si appoggia all'XRP Ledger, richiedendo il pagamento delle gas fees in XRP. Inoltre, Ripple sta investendo per portare servizi DeFi sulla propria blockchain, ampliando ulteriormente l'utilità del token nativo.
Nel contesto europeo, l'arrivo del regolamento MiCA potrebbe favorire progetti come Ripple che hanno già affrontato scrutinio regolamentare intenso e dimostrato conformità. La chiarezza normativa europea sui crypto-asset potrebbe accelerare l'adozione di RippleNet da parte delle banche del Vecchio Continente, tradizionalmente più caute rispetto alle controparti americane ma anche più sensibili a soluzioni compliant.
Il prezzo di XRP rimane fortemente dipendente dall'adozione effettiva di RippleNet e della funzionalità On-Demand Liquidity da parte delle istituzioni finanziarie. Se la domanda speculativa da parte degli investitori retail e istituzionali dovesse combinarsi con un utilizzo crescente del token per transazioni reali, la pressione sul lato dell'offerta potrebbe spingere le quotazioni significativamente al rialzo. Gli analisti considerano realistico un obiettivo di 10 dollari entro il 2029, in corrispondenza del picco del prossimo ciclo di mercato quadriennale.
Tuttavia, questa proiezione richiede un'adozione massiccia sia da parte delle istituzioni finanziarie sia degli investitori, scenario tutt'altro che garantito. Il mercato crypto resta caratterizzato da elevata volatilità e rischi significativi, e XRP non fa eccezione nonostante i suoi fondamentali migliorati. Per gli investitori europei, vale la pena considerare XRP come una delle poche criptovalute con reale trazione nello sviluppo di tecnologia blockchain pratica, mantenendo sempre un'esposizione proporzionata alla propria tolleranza al rischio e diversificando adeguatamente il portafoglio.