Robinhood sta emergendo come uno dei protagonisti più aggressivi nell'ecosistema crypto del 2025, con una strategia di espansione che va ben oltre il semplice trading di asset digitali. Sotto la guida del CEO Vlad Tenev, la piattaforma storicamente nota per le commissioni zero sul trading azionario ha completato una serie di mosse che la stanno trasformando in un player completo nel settore delle criptovalute, dall'infrastruttura blockchain ai servizi istituzionali. L'acquisizione di Bitstamp per 200 milioni di dollari e lo sviluppo di una propria layer 2 rappresentano i pilastri di questa trasformazione, che potrebbe ridefinire gli equilibri tra exchange tradizionali e piattaforme retail.
Il colpo più significativo dell'anno è stato senza dubbio l'acquisizione di Bitstamp, uno degli exchange di criptovalute più longevi del settore, fondato nel 2011. L'operazione da 200 milioni di dollari ha portato in dote a Robinhood oltre 50 licenze globali, aprendo la strada a servizi di trading istituzionale e a un'espansione massiccia nel mercato europeo. Si tratta di una mossa strategica che colma le lacune di Robinhood in termini di compliance internazionale e le conferisce credibilità presso gli investitori professionali, un segmento storicamente debole per la piattaforma californiana.
Sul fronte dei servizi crypto, Robinhood ha lanciato lo staking per Ethereum (ETH) e Solana (SOL), permettendo agli utenti di generare rendimenti passivi sui propri asset digitali. Questa funzionalità era attesa da tempo dalla community e posiziona Robinhood in diretta concorrenza con exchange specializzati come Coinbase e Kraken. Parallelamente, la piattaforma ha ampliato la lista di token disponibili per gli utenti statunitensi, aggiungendo asset di primo piano come XRP, SOL e Binance Coin (BNB), storicamente assenti dal suo catalogo.
In Europa, Robinhood ha abilitato il trading di futures perpetui e lanciato un'offerta innovativa di oltre 200 azioni e ETF tokenizzati su infrastruttura basata su Arbitrum, una layer 2 di Ethereum. Questa mossa rappresenta un esperimento interessante nell'intersezione tra mercati tradizionali e DeFi, permettendo agli utenti europei di accedere a strumenti finanziari tokenizzati con i benefici della tecnologia blockchain in termini di settlement e trasparenza.
Il progetto più ambizioso di Tenev è però Robinhood Chain, una blockchain layer 2 proprietaria annunciata a luglio. L'infrastruttura è progettata specificamente per il trading di asset tokenizzati, con l'obiettivo di ridurre le commissioni di rete (gas fees) e accelerare i tempi di settlement. Secondo quanto emerso, la chain sarà il cuore tecnologico della strategia di tokenizzazione di Robinhood, che punta a trasformare azioni, ETF e altri strumenti finanziari in token scambiabili on-chain.
La visione di Tenev riflette una convinzione profonda nel futuro della tokenizzazione. Durante il Token2049 di Singapore, il CEO ha dichiarato che la crescente popolarità delle criptovalute è come un treno merci che non può essere fermato, sostenendo che la tokenizzazione finirà per "divorare l'intero sistema finanziario". Si tratta di una posizione decisamente bullish che allinea Robinhood con la narrativa RWA (Real World Assets) che sta guadagnando trazione nel settore, con attori come Blackrock e Franklin Templeton che stanno già tokenizzando fondi su blockchain pubbliche.
L'espansione nel crypto trading si accompagna anche a un crescente interesse per i mercati predittivi, un segmento che ha visto un'esplosione di attività nel 2025, soprattutto su piattaforme decentralizzate come Polymarket. Robinhood sta infatti ampliando la propria offerta in questo ambito, sebbene i dettagli operativi non siano ancora stati completamente svelati. Il timing non è casuale: i mercati predittivi on-chain hanno dimostrato di generare volumi significativi durante eventi ad alto impatto come elezioni politiche e decisioni macroeconomiche.
Per il mercato crypto, l'aggressività di Robinhood rappresenta sia un'opportunità che una sfida. Da un lato, l'ingresso di una piattaforma con oltre 24 milioni di utenti attivi mensili potrebbe accelerare l'adozione mainstream di criptovalute e asset tokenizzati, portando liquidità e nuovi capitali retail nel settore. Dall'altro, l'approccio centralizzato di Robinhood e la sua storia controversa – dal blocco del trading di GameStop nel 2021 alle multe regolamentari – sollevano interrogativi sulla sua compatibilità con l'etica decentralizzata del movimento crypto.
Il contesto normativo europeo, regolato dal nuovo framework MiCA (Markets in Crypto-Assets), potrebbe rappresentare un banco di prova cruciale per Robinhood. Le licenze acquisite tramite Bitstamp facilitano la compliance, ma l'operatività in Europa richiederà un'attenzione costante alle normative in evoluzione, particolarmente stringenti su aspetti come la custodia di asset e la prevenzione del riciclaggio. In Italia, dove Consob ha storicamente adottato un approccio prudente verso le crypto, l'arrivo di un player regolamentato come Robinhood potrebbe rappresentare un segnale positivo per l'industria.
Le prospettive future vedono Robinhood impegnata su più fronti: il completamento e il lancio di Robinhood Chain, l'espansione dell'offerta di staking a nuovi asset, e probabilmente l'integrazione di servizi DeFi più sofisticati. La competizione con Coinbase, che domina il mercato retail statunitense, si intensificherà ulteriormente, mentre in Europa il confronto sarà con player locali come Bitstamp stesso e nuovi entranti che puntano sulle opportunità aperte dal MiCA. Il 2026 sarà decisivo per capire se la scommessa di Tenev sulla tokenizzazione totale del sistema finanziario inizierà a concretizzarsi o resterà una visione di lungo termine.