Il mercato crypto statunitense si trova a un punto di svolta cruciale mentre il dibattito sulla tanto attesa legislazione sulla struttura del mercato delle criptovalute entra nella fase finale. Le negoziazioni bipartisan, che rappresentano la priorità assoluta per l'industria crypto americana, stanno incontrando ostacoli inaspettati proprio dalla Casa Bianca, con implicazioni potenzialmente significative per la regolamentazione del settore e per l'adozione istituzionale. La senatrice repubblicana Cynthia Lummis, figura chiave nelle trattative e presidente del sottocomitato per gli asset digitali della Commissione Bancaria del Senato, ha rivelato che l'amministrazione Trump ha respinto alcune clausole etiche fondamentali, creando tensioni che potrebbero ritardare l'approvazione di un quadro normativo che l'ecosistema crypto attende da anni.
Durante il summit politico della Blockchain Association a Washington, Lummis ha spiegato di trovarsi in una posizione delicata: da un lato deve soddisfare le richieste dei colleghi democratici nelle negoziazioni bipartisan, dall'altro deve convincere la Casa Bianca ad accettare compromessi considerati essenziali per ottenere il sostegno necessario. La senatrice del Wyoming ha elaborato insieme al democratico Ruben Gallego un linguaggio normativo specifico sulle questioni etiche, ma la Casa Bianca lo ha bocciato affermando che i negoziatori "possono fare di meglio".
Il nodo centrale riguarda i conflitti di interesse ai vertici governativi. I democratici stanno insistendo affinché i funzionari governativi di alto livello non possano trarre profitto diretto dall'industria crypto su cui esercitano autorità politica. Questa richiesta è palesemente diretta al Presidente Donald Trump e ai business crypto della sua famiglia, una questione che solleva interrogativi fondamentali sulla governance del settore. Nel panorama crypto, dove la trasparenza on-chain è un valore fondante, l'ironia di una possibile opacità nei conflitti d'interesse governativi non sfugge agli osservatori più attenti.
Le tempistiche stanno diventando critiche per un'industria che ha investito risorse considerevoli nel lobbying e che vede nella market structure legislation la chiave per sbloccare miliardi di dollari in investimenti istituzionali. Lummis ha dichiarato che i negoziatori dovrebbero rendere pubblico il draft di lavoro entro la fine della settimana, con una formale revisione prevista per la settimana successiva. "È il momento di rivelare il prodotto", ha affermato, pur riconoscendo che il linguaggio legislativo sta cambiando rapidamente. "Siamo nel momento cruciale, nelle ultime due settimane."
L'iter legislativo richiede l'approvazione di due commissioni senatoriali: quella Bancaria e quella Agricola, riflettendo la duplice natura della regolamentazione crypto negli Stati Uniti, dove Securities and Exchange Commission (SEC) e Commodity Futures Trading Commission (CFTC) si contendono giurisdizione sul settore. Questa frammentazione normativa è stata uno dei principali ostacoli all'adozione mainstream delle criptovalute negli USA, con progetti che spesso migrano verso giurisdizioni più chiare come l'Europa con il suo regolamento MiCA.
La senatrice democratica Kirsten Gillibrand, storica partner di Lummis sulle questioni crypto, ha espresso ottimismo sulla portata del progetto legislativo. "Questo prodotto sarà eccezionalmente solido quando lo completeremo", ha dichiarato, sottolineando come la bozza senatoriale affronti questioni che persino la Camera dei Rappresentanti ha evitato nel Clarity Act approvato quest'anno. In particolare, Gillibrand ha evidenziato che il progetto del Senato affronta direttamente la regolamentazione dei DEX (exchange decentralizzati), un tema cruciale per l'ecosistema DeFi che rappresenta centinaia di miliardi di dollari in Total Value Locked (TVL).
L'industria crypto sta mostrando crescente impazienza dopo settimane di negoziazioni a porte chiuse condotte senza il contributo di stakeholder esterni. Questo approccio contrasta con la natura open-source e partecipativa tipica della comunità crypto, dove protocolli blockchain e governance token spesso coinvolgono migliaia di partecipanti nelle decisioni chiave. La tensione riflette un divario culturale più ampio tra le istituzioni tradizionali e l'ethos decentralizzato del settore.
Le prossime settimane saranno decisive non solo per determinare se gli Stati Uniti riusciranno finalmente a dotarsi di un framework normativo chiaro per le criptovalute, ma anche per stabilire se il paese manterrà la sua competitività nel settore blockchain globale. Con l'Europa che ha già implementato MiCA e giurisdizioni asiatiche che continuano ad attrarre progetti crypto, il ritardo americano rischia di tradursi in un'opportunità mancata per guidare l'innovazione in un settore che continua a crescere nonostante l'incertezza regolamentare. La capacità di trovare un compromesso sulle questioni etiche potrebbe determinare se questa finestra legislativa si chiuderà con una vittoria storica per l'industria crypto o con l'ennesimo stallo politico.