Il debutto sul New York Stock Exchange di Twenty One Capital si è trasformato in un bagno di sangue per gli investitori, con le azioni della società di tesoreria Bitcoin crollate del 20% nel primo giorno di trading. La notizia arriva in un momento particolarmente delicato per l'intero settore delle corporate Bitcoin treasury, con le aziende che hanno accumulato BTC sopra i 100.000 dollari ora alle prese con perdite non realizzate miliardarie e premi azionari completamente evaporati. Il crollo mette in discussione la strategia aggressiva promossa da Jack Mallers, CEO della compagnia e noto Bitcoin maximalist, che ad aprile aveva giurato di superare colossi come Strategy di Michael Saylor e BlackRock.
La dinamica di mercato che sta strangolando Twenty One Capital e le altre treasury firm è brutale nella sua semplicità: Bitcoin (BTC), dopo aver toccato il massimo storico di 126.080 dollari a ottobre, ha perso circa il 27% del suo valore. Il ritracciamento, alimentato da fattori macroeconomici e dall'ansia di mercato per la riluttanza della Federal Reserve statunitense a tagliare i tassi di interesse, ha trasformato quelle che sembravano scommesse vincenti in posizioni sottoacqua. Le società che hanno raccolto capitale per accumulare BTC sopra la soglia dei sei zifre si ritrovano ora con balance sheet compromessi.
Il caso di Metaplanet, operatore alberghiero giapponese convertitosi in Bitcoin treasury firm, rappresenta l'emblema della volatilità del settore. Secondo i dati di Galaxy Research, la società è passata da oltre 600 milioni di dollari in profitti non realizzati all'inizio di ottobre a circa 530 milioni di dollari in perdite non realizzate al 1° dicembre. Altri player con posizioni significative in Bitcoin come Trump Media and Technology Group, GD Culture Group ed Empery Digital stanno fronteggiando decine di milioni di dollari in rosso mentre i loro prezzi azionari affondano.
Il discount strutturale tra il valore degli asset in Bitcoin e la capitalizzazione di mercato di Twenty One Capital rappresenta un segnale inequivocabile: gli investitori non credono nella strategia o nella capacità del management di generare valore oltre alla mera esposizione a BTC. Con un portafoglio di 43.500 Bitcoin valutato oltre 4 miliardi di dollari e una market cap di appena 3,85 miliardi, il mercato sta sostanzialmente scontando rischi significativi o aspettative di sottoperformance. Questo fenomeno, tipico quando le corporate treasury vengono percepite come veicoli d'investimento inefficienti rispetto all'acquisto diretto di Bitcoin o agli ETF spot, mina alla base il modello di business del settore.
Il debutto di Twenty One la posiziona come terza più grande Bitcoin treasury firm dopo Strategy di Saylor e MARA Holdings, una società di mining. Nonostante le credenziali impressionanti, il mercato ha votato con i piedi. La società è nata dalla fusione con Cantor Equity, una special purpose acquisition company sostenuta da Cantor Fitzgerald, banca d'investimento presieduta da Brandon Lutnick, figlio del Segretario al Commercio degli Stati Uniti Howard Lutnick. Il backing è di primo livello: Tether, l'emittente di USDT con oltre 185 miliardi di dollari in circolazione, detiene più del 50% della venture, mentre SoftBank Group mantiene una partecipazione di minoranza significativa.
Jack Mallers, 31 anni, porta nel progetto una storia consolidata nel settore. Prima di assumere la guida di Twenty One, ha fondato Zap, società madre di Strike, un'applicazione che consente agli utenti di inviare e ricevere pagamenti attraverso il Lightning Network di Bitcoin. La sua reputazione di Bitcoin evangelist, costruita dal 2016, aveva alimentato aspettative elevate sul potenziale della società. Le promesse di aprile di battere i giganti del settore ora appaiono premature di fronte alla realtà del mercato.
La situazione di Twenty One Capital solleva interrogativi più ampi sulla sostenibilità del modello corporate treasury in contesti di mercato bearish o laterali. Con Bitcoin che fatica a mantenere supporti chiave e l'incertezza macroeconomica persistente, queste società potrebbero trovarsi strette tra l'esigenza di mantenere le posizioni accumulate e la pressione degli azionisti per strategie più diversificate. Il mercato osserverà con attenzione se Mallers e il suo team sapranno navigare questa fase o se il crollo del debutto rappresenta il primo capitolo di difficoltà più profonde per l'intero segmento.