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Una nuova grana si abbatte su Alt5 Sigma, la società partner della controversa iniziativa crypto World Liberty Financial (WLFI) legata alla famiglia Trump. Il Nasdaq ha ufficialmente inserito la società nella lista delle aziende non conformi dopo il mancato deposito del report trimestrale Q3 presso la Securities and Exchange Commission, una mossa che solleva ulteriori interrogativi su un'operazione che aveva già fatto discutere nell'ecosistema crypto per le sue implicazioni etiche e finanziarie. La notizia arriva in un momento delicato per WLFI, il progetto DeFi associato al presidente Donald Trump che aveva annunciato con grande clamore una partnership da 1,5 miliardi di dollari con Alt5 Sigma lo scorso agosto.
Secondo il comunicato diffuso martedì sera dopo la chiusura dei mercati, Alt5 Sigma ha ricevuto una lettera dal Nasdaq in cui viene notificato che la società "non soddisfa più i requisiti per il mantenimento della quotazione" a causa della mancata presentazione del Form 10-Q relativo al terzo trimestre 2025. Nonostante la gravità formale della violazione, l'impatto immediato appare contenuto: le azioni della compagnia continuano a essere negoziate sul listino tecnologico e Alt5 Sigma ha tempo fino al 20 gennaio 2026 per presentare un piano che dimostri come intende rientrare nei parametri di compliance.
La tempistica prevista dal regolamento del Nasdaq offre un margine di manovra relativamente ampio: se l'exchange accetterà il piano proposto dalla società, Alt5 Sigma potrebbe ottenere un'estensione fino a 180 giorni dalla scadenza originale per regolarizzare la propria posizione. Nel comunicato, la stessa compagnia ha minimizzato la portata della notifica, definendola "attesa" e precisando che non avrà ripercussioni immediate sul trading delle azioni ordinarie.
Il nocciolo della questione riguarda però le circostanze che hanno portato a questo ritardo. In un filing del 12 novembre, Alt5 Sigma aveva attribuito la mancata presentazione del report a una revisione in corso su diverse questioni problematiche emerse in un documento depositato ad agosto: compensi del CFO, composizione del board, modifiche allo statuto che hanno abbassato il quorum richiesto, una sentenza sfavorevole in Rwanda contro la sua controllata canadese e il fallimento personale dell'ex direttore finanziario. Un quadro che già di per sé sollevava più di qualche perplessità sulla governance aziendale.
Ma c'è di più. Alt5 Sigma ha anche puntato il dito contro "i tempi e la reattività dello studio di revisione contabile indipendente registrato", una dichiarazione che assume contorni paradossali alla luce di quanto emerso nei giorni successivi. In un filing depositato venerdì presso la SEC, la società ha rivelato che il proprio revisore indipendente, Hudgens CPA, PLLC, aveva comunicato le proprie dimissioni il 21 novembre con effetto immediato. Una versione dei fatti però contestata dallo stesso William Hudgens, partner dello studio, che ha dichiarato a Forbes di aver informato Alt5 Sigma già prima del 30 giugno della propria intenzione di dimettersi dopo la presentazione del report del secondo trimestre, effettivamente depositato il 12 agosto.
Secondo Hudgens, lo studio aveva avuto colloqui con possibili successori ma non risultava che Alt5 Sigma avesse poi effettivamente ingaggiato alcun sostituto. Una discrepanza nelle tempistiche e nelle narrazioni che getta ulteriori ombre su una situazione già critica e che solleva interrogativi sulla trasparenza della comunicazione aziendale verso gli investitori e i regolatori.
Per comprendere la rilevanza di questa vicenda nel contesto crypto, è necessario ricordare le origini della partnership con World Liberty Financial. L'operazione da 1,5 miliardi annunciata con squilli di tromba nell'agosto 2024 – con tanto di cerimonia di apertura delle contrattazioni al Nasdaq alla presenza dei cofondatori Donald Trump Jr., Eric Trump e Zach Witkoff – era stata accolta con scetticismo dalla comunità crypto più attenta. L'accordo prevedeva l'acquisizione massiccia di token WLFI da parte di Alt5 Sigma attraverso una struttura che, secondo le ricostruzioni, aveva fatto confluire oltre 500 milioni di dollari verso un'entità affiliata al presidente Trump.
Il progetto World Liberty Financial stesso aveva suscitato perplessità sin dal lancio. Presentato come piattaforma DeFi con ambizioni di democratizzare l'accesso ai servizi finanziari decentralizzati, WLFI si era trovato al centro di polemiche per i potenziali conflitti d'interesse legati alla famiglia presidenziale e per la mancanza di trasparenza sui meccanismi economici sottostanti. L'alleanza con Alt5 Sigma, società con una storia aziendale complessa e ora alle prese con evidenti problemi di governance e reporting finanziario, non ha certamente contribuito a rafforzare la credibilità del progetto agli occhi della comunità crypto più rigorosa.
Le implicazioni per gli investitori che hanno puntato sia su Alt5 Sigma che sui token WLFI sono potenzialmente significative. Sebbene la quotazione al Nasdaq non sia immediatamente a rischio, la situazione evidenzia fragilità strutturali che potrebbero tradursi in maggiore volatilità e perdita di fiducia. Nel settore crypto, dove la trasparenza e l'audit indipendente rappresentano pilastri fondamentali – soprattutto dopo i clamorosi fallimenti di FTX e di altri progetti che avevano sottovalutato la governance – episodi come questo suonano come campanelli d'allarme difficili da ignorare.
Né Alt5 Sigma né World Liberty Financial hanno fornito commenti aggiuntivi oltre ai filing ufficiali, mentre il Nasdaq si è limitato a rimandare alle informazioni pubbliche sulle società non conformi. La mancanza di comunicazione proattiva da parte degli interessati non fa che alimentare l'incertezza in un momento in cui il mercato crypto sta cercando di costruire una reputazione di maggiore professionalità e compliance normativa, soprattutto in vista dell'entrata in vigore di regolamentazioni più stringenti come il MiCA europeo. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se Alt5 Sigma riuscirà a raddrizzare la rotta o se questa vicenda rappresenta il preludio a ulteriori complicazioni per un progetto che continua a sollevare più domande che risposte.